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Jimin spinse la porta di casa e si fiondò direttamente in camera sua, buttando lo zaino al lato del letto e sdraiandosi su quest'ultimo.
Accanto a lui, sul comodino, vi era il suo computer, così lo afferrò e lo accese.

Per prima cosa, aprì Twitter e cercò il nome "Min Yoongi", ma non trovò alcun risultato relativo alla persona di suo interesse.
Fece lo stesso su Facebook e KakaoTalk, ma nulla nemmeno su questi altri social.
Così semplicemente cercò sulla barra di Google il nome del ragazzo.

Mentre scorreva tra i vari futili risultati, uno dei tanti gli saltò all'occhio. Era un link a YouTube, e portava ad un video chiamato "Occupy 2017 - concerto del maestro Min"

Incuriosito dall'insolito titolo, si fece coraggio e cliccò sulla scritta azzurra.
La pagina di YouTube si aprì, ed inizialmente fu tutto molto confuso. Sullo schermo, appariva un corridoio scolastico, probabilmente di un liceo, con centinaia di studenti ai lati e sgombro nella parte centrale.
Sul fondo, si poteva distinguere un pianoforte, con una persona seduta davanti ad esso.
Man mano che la telecamera si avvicinava sempre più all'obiettivo, Jimin capì che la persona seduta al pianoforte era proprio il suo Yoongi.

Il ragazzo del video fece scroccare le dita, si stiracchiò, e subito dopo posizionò le mani sui tasti del piano.
Le sue braccia si muovevano rapidamente sull'oggetto, producendo una musica dal gusto antico e lontano.

Proprio mentre era nel bel mezzo della visione, sua madre bussò alla sua camera e senza nemmeno chiedere il permesso entrò.

"Jimin? Che guardi?" gli domandò la donna notando il suo sorriso da ebete.
Si mise in parte a lui e lo strinse con un braccio.
Jimin abbassò veloce lo schermo del computer.

"Niente di che mamma, un film."

"E come si chiama?"

"Mamma! Mi hai interrotto sul più bello!"

"Se vuoi ce lo vediamo insieme. Il film dico. Posso stare un po' qua?"

Jimin non sopportava quando sua madre si comportava in quel modo, la sua depressione si poteva notare e lo faceva sentire estremamente dispiaciuto e triste.

"Mamma, dai, sto vedendo sta cosa ora."

"Scusa amore mio, volevo solo dirti che se hai bisogno io ci sono sempre per te."

"Okay" rispose freddo il grigio.
Per non sembrare troppo crudele, aggiunse uno speranzoso:

"Magari dopo."

Sua madre gli lasciò un delicato ed affettuoso bacio sulla guancia e si diresse verso l'uscita.

Non appena fu di nuovo all'esterno, Jimin riprese a guardare il video.

Infilò gli auricolari mentre la musica si diffondeva nella sua testa.
Mentre suonava, Yoongi sorrideva ed ammiccava, facendo arrossire le gote di Jimin.
Quando rideva, gli si formavano delle sottili rughe accanto agli occhi, un dettaglio che lo faceva sembrare più un dipinto di quanto già lo fosse.

Non poteva farci nulla. Non poteva dire a se stesso che cosa provare.
Più continuava ad osservare il moro intento nel suonare il piano, più gli piaceva.

Una volta terminato il brano, Yoongi si alzò dallo sgabello mentre tutti i ragazzi seduti ai lati del corridoio si alzarono per correre ad abbracciarlo e per congratularsi con lui.
Mentre un ragazzo dai capelli ricci dava delle pacche sulla schiena a Yoongi, il giovane pianista ammise:

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