Era fine aprile, un mercoledì scolastico, e ricordo che concordammo d’incontrarci di fronte al mio liceo, alla fine delle lezioni, e d’incamminarci insieme verso la fermata dell’autobus dove sapevamo che ci sarebbe stata anche lei. Una volta arrivati ci assicurammo che ci guardasse, dopodiché Alex diede un taglio netto al suo autocontrollo e non ci fu più modo di trattenerlo. Iniziò ad abbracciarmi, accarezzarmi, a giocare con i miei capelli. Mi diede anche qualche lieve bacio sulla guancia. Ed il bello era che lui non la degnò nemmeno di uno sguardo. In quel momento iniziai ad arrossire tanto da sembrare un peperone bello maturo, ma, nonostante ciò, mi piaceva molto quella situazione. Con la coda dell’occhio riuscii a notare che Laura era parecchio nervosa e che ci guardava insistentemente ma questo non bastò a fermare Alex nel suo intento di corteggiarmi come se stessimo insieme; poco dopo, Laura non seppe resistere alla scena alla quale stava assistendo e se ne andò stizzita, sbattendo i piedi per terra. Guardando il sorriso sulla faccia di Alex mi resi conto della nostra vittoria. Giustizia era stata fatta, Alex aveva avuto la sua vendetta nei confronti di quella vipera ed io avevo avuto il mio momento tenero con lui. Continuò a ringraziarmi per il mio gesto almeno per una settimana ed io mi sentii così gratificata e soddisfatta per le sue parole:”Non avrei potuto chiederlo a nessun altro”, oppure:”Non so cosa avrei fatto senza di te!”. Ero in estasi . Ma anche questa volta la mia gioia non durò a lungo perché già qualcun altro stava pianificando un contrattacco e il suo bersaglio ero io. Non passò neanche qualche giorno che quella vipera di Laura iniziò a pedinarmi, a prendere il mio stesso autobus, a dirmi cose poco carine sul mio piercing al naso ed altre assolutamente irripetibili. Questa situazione divenne una routine e stavo iniziando ad infastidirmi sul serio, avrei tanto voluto dirgliene quattro ma mi trattenni. Alex venne presto a conoscenza di tutto e, senza che io gli avessi detto nulla, andò da quella vipera e le raccontò quello che avevamo fatto per farla ingelosire, inoltre le intimò di non infastidirmi mai più altrimenti lui non sarebbe stato così tanto gentile con lei come lo era stato in passato. Non potei credere a quello che aveva fatto per me ma, come sempre, lui fu molto umile e non volle prendersi il merito di nulla. Inoltre mi disse che non l’avrebbe mai più cercata o sentita perché se io non le stavo bene allora lei non poteva assolutamente essere la persona più adatta a lui. In poche parole, mi fece capire quanto io fossi importante per lui. Dopo quell’episodio ho cercato tante volte di dichiararmi ad Alex, volevo così tanto esprimergli i miei sentimenti ma ogni volta rinunciavo; un po' per mancanza di coraggio, perché, ogni volta che ero sul punto di dirglielo, la paura di un suo rifiuto mi bloccava, e un po' perché quando lo guardavo negli occhi mi dimenticavo quello che dovevo dirgli, una marea di discorsi, provati e riprovati centinaia di volte, buttati al vento. Aveva la capacità di confondermi le idee pur non dicendo nulla, perciò tutte le volte rinunciavo.
STAI LEGGENDO
Le cose che non ti ho detto
Short StoryÈ un racconto autobiografico di come ho conosciuto il mio migliore amico, del quale mi sono innamorata profondamente.