Capitolo 6

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Era appena iniziato giugno 2018, avevo concluso da poco la sessione estiva d’esami e, in pochi giorni, sarei ritornata in Puglia per l’estate. Una notte non riuscii a prendere sonno, ero agitata e, come ogni notte da quando ero partita per l’università, i miei pensieri erano diretti sempre alla stessa persona: Alex; solo che questa volta si facevano largo nella mia mente in modo più violento, impetuoso, aggressivo; persino brutale, oserei dire. I battiti cardiaci iniziarono ad accelerare, sudavo freddo, avevo i brividi e una continua fitta al petto, mi si accorciò il respiro, avevo l’affanno, come se avessi corso tutti quei 350 chilometri  solo per tornare da lui. Andò avanti così finché nella mia stanza non iniziarono ad insinuarsi i primi raggi solari dell’alba, fonte di speranza e di luce. Quella notte ebbi un attacco di panico e fu il primo di una lunga serie, tanto che quell’estate iniziai a fare delle sedute di psicoterapia e presi anche qualche farmaco rilassante su prescrizione del mio medico. Su consiglio della mia psicologa iniziai a tenere un diario dei miei pensieri, per evitare un sovraffollamento nella mia testa che mi facesse andare in tilt. Era come se, con quegli attacchi notturni, il mio corpo si fosse ribellato al fatto che io tenessi tutto dentro di me, come una scatola che, quando diventa troppo piena, esplode. Il mio corpo non voleva e non poteva accettare quella scelta così ingiusta di non potersi esprimere liberamente solo perché sarebbe stata la decisione più facile e vigliacca che io potessi prendere. Nonostante tutti questi problemi ho passato comunque un’estate fantastica in compagnia di Alex: siamo andati a feste, in discoteca, al mare, abbiamo fatto gite e scampagnate. C’è stata anche quella serata passata in piscina in occasione del suo compleanno a sorpresa, organizzato ovviamente da me e da altri amici. Purtroppo anche questa estate è finita ed io sono dovuta ritornare a Macerata per il mio secondo anno di università. Quando vado via è tristissimo ma ogni volta fa sempre un po'  meno male perché ho la certezza che al mio ritorno, Alex ci sarà sempre.

Le cose che non ti ho dettoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora