capitolo 12

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Peter pov.

E ora come faccio. Che devo dirle? Che devo fare? Qualcuno mi aiuti!

È da quando mi sono svegliato che ci penso, e vorrei che il tempo si fermasse proprio in questo istante. La ho lasciati lì, fuori dalla pizzeria dopo un bacio, per andare dal signor Stark urgentemente scoprendo che catturando Echo posso finalmente far parte degli Avengers, eppure dovevo immaginarmi che questo momento sarebbe arrivato. Quanto mi sento stupido.

«Tranquillo Peter, vedrai che andrà tutto bene, devi solo parlare».

Magari fosse così semplice, Ned. Quanto vorrei che lo fosse.

«Si vede così tanto che-».

«Che sei agitato intendi? - mi guarda con un mezzo sorriso, mentre si stringe le braccia al petto - Sì, da un chilometro di distanza».

E se quel bacio non fosse stato nulla per lei? Magari era un modo per prendermi in giro... no, che dico, non è questo tipo di persona. Mi porto una mano al cuore e sospiro lentamente, così che possa calmarmi un pochino e infatti già mi sento meglio. Non capisco perché ultimamente sono così paranoico, non lo sono mai stato.

L'amore e i suoi tormenti.

Alzo lo sguardo, e Ned non fa altro che ridacchiare tra sé a sé, lo trova davvero così divertente?! Ok che forse sono io esagerato ma... sì, penso di essermi appena risposto da solo.

«Eccola, sta arrivando con Mj».

Sento il cuore accelerare il battito e il corpo irrigidirmi, mentre la vedo avvicinarsi con lo sguardo altrove e una mano tra i capelli scuri. Non è che è agitata anche lei?

«Ciao ragazzi!» Urla Mj sorridente, trascinandosi dietro di sé Alex che alza di poco lo sguardo verso di me, ma solo per pochi secondi.

Qualcosa la turba, qualcosa che va oltre l'agitazione e probabilmente in cima ai suoi pensieri. Mi chiedo cosa le stia passando per la testa, mi sembra triste e spenta, diversa. Cerco di non pensare che il problema sia io, ma mi è impossibile.

«Vi lasciamo soli» Mj e Ned si allontanano insieme, scuotendo leggermente una mano in segno di saluto.

Alex sospira rumorosamente, portando entrambe le mani alle tasche dei larghi jeans. Il suo viso, sottile e delicato, girato di lato guarda a terra e i capelli castani gli cadono lisci davanti alle spalle. Ma ora che ci faccio caso, noto sulle sue guance delle piccole lentiggini e ciò mi sorprende, non me ne sono mai accorto. Evidentemente le copre con il fondotinta, anche se ne capisco il motivo ma le ragazze sono ragazze.

Rimaniamo diversi secondi uno davanti all'altra, in silenzio, mentre diversi studenti ci passano accanto tranquillamente, ognuno per la sua strada. Non posso aspettare che sia lei a parlare.

«Ti va di... parl-» prima che finissi la frase mi abbracciò, stringendo le braccia dietro la mia schiena.

«... A-Alex?» mi ha preso alla sprovvista, non so che altro fare oltre a stringerla a me e annusare il suo dolce profumo, della quale ormai sono persuaso da tempo.

«Non so che fare Peter, ho paura» la sua voce sembra spezzarsi, e io rimango confuso dalle sue parole.

«Promettimi solo che, qualsiasi cosa dovesse accadere, non lascerai a che mi portino via da te».

Sento il cuore stringermi il petto, le sue parole le sento così dannatamente sincere e tristi, ancora una volta mi chiedo cosa stia pensando.

Allungo una mano verso il suo viso e lo alzo appena, chino la testa verso di lei e chiudo gli occhi lentamente. Le nostre labbra si sfiorano, possiamo sentire il nostro respiro scambiarsi, e così mi avvicino ancora un po' a lei e finalmente ci baciamo.

Double Face - Spider-Man/Peter Parker Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora