capitolo 1

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Peter pov.

Quanto odio la sveglia, avrò dormito a malapena cinque o quattro ore, maledetta doppia vita da uomo ragno.

Ultimamente, però, non circolano poi così tanti criminali pericolosi, alla fine sono sempre i soliti ragazzi a cui piace mettersi nei guai. Basta poco per fargli prendere paura o metterli a k.o., infondo sono Spider-man o sbaglio?

Mi alzo, mi vesto, prendo lo zaino, il costume, scendo, faccio colazione, saluto mia zia, esco. Ogni giorno sempre la stessa routine, sia scolastica e sia da ''supereroe'', mi sono abbastanza stancato di questo ormai. Avrò 16 anni e magari sono davvero troppo giovane - naaah non lo sono poi così tanto - per fare il supereroe ma voglio un po' di azione almeno una volta alla settimana, minimo una al mese.

Pretendo troppo? Sì, probabilmente è così.

Percorro la solita strada per andare dalla metro a scuola, il Liceo di Midtown a Manhattan. Mentre ascolto la musica sparata in testa come un proiettile, leggo le notizie che hanno scritto i giornalisti su Spiderman, ma per mia sfortuna sono sempre le solite.

«Ehi Peter!».

Mi giro e noto Michelle, strano che sia arrivata così presto. Negli ultimi mesi ho legato molto con lei, e devo ammettere che conoscendola meglio la sua ''stranezza'' è quasi, beh... normale, infondo e una ragazza davvero intelligente.

«Ehi, hai per caso visto Ned?» chiedo e lei si limita a fare spallucce.

«No, sarà in ritardo, oppure è già dentro, chi lo sa» sorride muovendo leggermente la testa, e i ricci castani si scatenano dietro alla sua testa come serpenti. Ora che ci penso potrebbe essere una perfetta Medusa, no aspettate... Il suo carattere e decisamente differente dal suo.

«Beh, io intanto entro, ci rivediamo dopo» la saluto con una mano prima di allontanarmi, stringendo lo zaino in una spalla.

Il lato positivo di essere Spiderman è che le ragazze vanno pazze per te, peccato non sanno che l'eroe che amano tanto è in realtà Peter Parker, magari se faccio come Tony Stark... no, forse è meglio di no, in un futuro magari.

Entro e mi dirigo al mio armadietto, mi guardo intorno e sorrido a qualche faccia conosciuta, mentre mi tolgo le cuffiette dalle orecchie e le metto in tasca dei jeans, insieme al cellulare. Un ragazzo alto e robusto mi viene addosso e mi tira una grande spallata, cos'è? Lo fanno tutti apposta?

Arrivo all'armadietto e inserisco il codice e questo si apre con un semplice tic, e allo stesso tempo noto arrivare Ned con una cerca velocità, avrà di certo qualcosa di importante da dirmi.

«Ehi bro, ma dove eri finito?» gli chiedo girandomi verso di lui che, con il fiatone, arriva con il cellulare in una mano e con l'altra lo indica, cercando di dirmi qualcosa.

«Peter... persona... tetti... video» non riesco a capire quello che dice, gli metto una mano su una spalla e gli dico di prendere un po' di fiato.

«Allora... - dopo aver preso fiato si appoggia su un armadietto e ricomincia a parlare - non ci crederai mai amico, ma stamattina ho visto una persona saltare sui tetti ma non era ''umano''... nel senso, sì lo era ma saltava troppo in lungo e con agilità, tipo un po' co-».

Lo fermo: «Aspetta... cosa?! Mi stai dicendo che hai visto un mutante?» dissi sussurrando.

«Bro, è quello che sto cercando di dirti! - accende il cellulare e scorre sulla galleria - ecco, guarda» mi passa il cellulare e subito parte il video, un po' troppo mosso, dove si poteva notare da lontano una figura umanoide che saltava sui tetti.

Beh, potrebbe essere qualche supereroe, magari un X-Men o un nuovo Avenger... no no no, sono io l'unico supereroe qui, nessuno deve osare rubarmi il lavoro!. Vengo distratto dai miei pensieri da Ned, che mi scrolla una spalla mentre guarda fisso il corridoio a bocca aperta.

«Peter, guarda...» alzo la testa dal cellulare in direzione del corridoio affollato che sembra però aprirsi per far passare una persona, o devo dire, una ragazza mai vista prima.

Sembra avere più o meno la mia età, accidenti... È davvero molto bella. Ha lunghi capelli bruni lasciati sciolti sulle spalle, con un'enorme felpa nera che scende sulla spalla sinistra, lasciando a vedere la manica della maglia bianca semplice e abbastanza aderente. Non sembra truccata, ma solo una ragazza semplice incollata alle cuffiette e che veste largo.

«Cavolo...» rispondo a Ned, rimanendo un po' a bocca aperta, come metà scuola d'altronde.

La ragazza misteriosa prosegue lungo il corridoio diretta alla segreteria, sembra come non accorgersi delle occhiate di tutti, ma non ha nemmeno quel passo da vip da persona abituata a queste cose, ma un passo deciso e leggermente storto.

«O mio dio, chi diavolo è quella?» Ned si gira verso di me scrollandomi ancora più forte di prima, per poco non cado.

«Non lo so amico, ma se l'abbiamo in classe è davvero una fortuna» scherzo, ovviamente non accadrà mai.

Double Face - Spider-Man/Peter Parker Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora