Lesson 2 - Your hands

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Quel lunedì mi svegliai di buon umore, era presto, non avrei dovuto essere a scuola per un'altra ora, così mi concessi una buona colazione e una bella passeggiata, invece di scomodare mio padre per un passaggio. Non sapevo perché fossi così di buon umore, forse semplicemente perché le previsioni davano sole e temperature abbastanza alte per tutta la settimana. In ottobre. In Inghilterra. Una cosa praticamente incredibile.

Mi preparai per la giornata indossando la divisa, ma lasciando la camicia leggermente più aperta e mettendo la giacca nella borsa. Mi truccai e diedi un'ultima occhiata generale allo specchio, tentando di assumere una posa o almeno un'espressione del volto che potesse risultare vagamente attraente per Harry Styles. Rinunciai dopo poco: risultare attraente, evidentemente, non era nel mio DNA.

Arrivai a scuola che mancavano dieci minuti alle otto. Perfetto, pensai: avrei potuto andare al bar e ordinare un caffè. Ottima idea, soprattutto visto che il ragazzo in coda davanti a me era Harry Styles. E chi se no.

"Buongiorno" disse con la voce ancora roca, di chi si era svegliato non più di dieci minuti prima.

Desiderai con tutta me stessa di essere invisibile, ma evidentemente non lo ero, dato che quel buongiorno, scoprii guardandomi attorno, era diretto proprio a me. Temetti che le gambe non reggessero il mio peso.

"Hey" risposi al saluto, sentendo il sangue riunirsi tutto sulle guance. Sperai fosse troppo addormentato per notarlo.

"Vuoi passare davanti? È il minimo che possa fare, dopo averti quasi schiacciato venerdì alla partita" propose con un sorriso, e nonostante la mia volontà di rifiutare, non riuscii a dire di no a quel viso così dolce.

"Grazie" dissi, mentre lui si scostava per farmi passare. Poteva essere stato uno sbaglio, poteva averlo fatto di proposito, ma quando la sua mano toccò il mio fianco, credetti che fosse in fiamme, tanto ero sensibile al contatto.

"Un caffè corretto per favo... Macchiato. Intendevo macchiato. Mi scusi. Davvero." Chiesi alla signora del bar, che guardandomi storta prese il mio ordine. Brava Ivy, un caffè corretto a scuola, sempre a mostrarti intelligente.

"Beh, con l'orario che abbiamo oggi, ti farei compagnia anche io con quel caffè corretto" sentii harry commentare da dietro, soffocando una risata.

Perfetto, mi dissi. Un'altra figuraccia da aggiungere all'album. Presi il mio caffè e mi volatilizzai verso l'aula di matematica avanzata, nascondendomi il più lontano da lui. Sapevo che avrebbe dovuto arrivare anche lui per la lezione, prima classe della giornata e l'unica in cui Louis non fosse con me, ma almeno per il momento ero salva.

Arrivò in classe un minuto dopo di me, cercandomi con gli occhi e sfoderando il più mozzafiato dei suoi sorrisi non appena mi trovò, tanto che dovetti abbassare lo sguardo per non capitolare ai suoi piedi in quell'istante. Presi il cellulare dalla borsa tanto per sembrare occupata, poi scrissi a Louis.

Ivy: Hey koala, non ti ho visto stamattina... In compenso ho visto Styles che mi ha fatto chiedere un caffe corretto al bar...

Louis: Cos'hai chiesto?!? :D Comunque oggi non sono a scuola fiorellino, visita sportiva :)

Ivy: Ah mi ero dimenticata... Volevo dire un caffè macchiato, ma avevo Styles dietro e mi sono incasinata... Che vergogna. Però sono riuscita a salutarlo e dirgli grazie per avermi fatto passare davanti, sai?

Louis: Ti ha fatto passare davanti? Secondo me voleva guardarti bene da dietro ;)

Ivy: O forse è stato solo gentile... Quando ci vediamo allora? Sì, per la prossima "lezione" intendo.

Sex Ed - Louis Tomlinson/Harry StylesDove le storie prendono vita. Scoprilo ora