molestatore di prima categoria

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"Poi, non abbracciare Ran neanche se ti salta addosso, hai capito?" 

Kaito sbuffò rumorosamente mentre si girava i pollici. Era la quindicesima volta che Kudo gli aveva ripetuto di non avere contatti fisici con la sua ragazza e il ladro aveva veramente iniziato ad odiarlo.

"Non ti preoccupare piccoletto, mi piace un'altra ragazza" lo interruppe bruscamente.

"OH.. VERAMENTE?" chiese Shinichi per poi rendersi conto che non era il momento giusto per parlare di questo genere di cose.

"Lascia stare.. devo chiederti una cosa molto più importante" disse mentre il suo volto assumeva la solita faccia da detective so tutto io.

"Mio padre.. ti ha pagato o qualcosa del genere?"

"Guarda, vorrei tanto dirti di no e mentirti ma essendo che mi hai rotto le palle per ben 15 minuti te lo dico apertamente: si. Anche se ovviamente non sono qui per i soldi dato che, modestamente parlando, sono ricco già di mio" disse Kaito toccando i capelli molto simili al detective con fare altezzoso.

"Non capisco come puoi essere ricco se dai indietro ogni gioiello che rubi MA PER IL MOMENTO NON MI INTERESSA. MIO PADRE TI HA SERIAMENTE PAGATO? COME?" urlò indignato.

"Già. Non mi aspettavo un'offerta del genere ma farei di tutto per aiutarti, lo sai no?" chiese ironicamente Kaito.

"Senti qui cogl.."

Shinichi interruppe la lunga serie di insulti che era pronto a lanciare al ragazzo quando vide Yuko avanzare verso loro con una faccia abbastanza sospettosa. 

Ma di cosa avevano così tanto da parlare loro due? 

Era ormai da un po' che li fissava dalla finestra di una delle classi ed era sempre più convinta che quel ragazzo non fosse suo fratello. 

"Conan. Non capisco perchè tu sia ancora qui, dovresti essere andato a casa con Ran e tu Shinichi - lo guardò dall'alto verso il basso - dovresti essere di sopra ad aiutare l'ispettore col caso" 

Il bambino si alzò di scatto e rivolse un'occhiata sadica a Kaito mentre sorrideva dolcemente alla sorella.

"Stavo per andare via Ran-chan quando Shinichi-chan mi ha detto che voleva vedere come stessi"

Che bugiardo - pensò Kaito -  a me non interessa come stai

"Bene, se avete finito di parlare, Conan vai immediatamente a casa e riposa, ok?" disse Yuko sorridendo dolcemente al bambino mentre riservava un'altra occhiata di sospetto a "Shinichi" e rientrava a scuola.

"Ehm.. non credo che tua sorella ci sia cascata alla storia del ritorno di Shin.."

"Merda" sussurrò il diretto interessato.


"Tutto ok, amore?" chiese Yukiko alla figlia quando la vide entrare in fretta in classe senza rivolgere la parola a nessuno. 

"Tutto benissimo mamma, se non fosse per il fatto che Shinichi non è veramente mio fratello. Quel ragazzo - indicò Kaito fuori dalla finestra - non è Shin-chan." sputò fuori la ragazza senza preoccuparsi delle persone che la circondavano.

"Cosa stai dicendo, Yuko-chan?" chiese infatti l'ispettore Megure fissando la ragazza la quale si girò verso di lui con un ghigno.

"E dai, ispettore. Lei ha avuto l'occasione di vedere mio fratello per molto più tempo di me ma non è riuscito a riconoscerlo? Immagino che a causa dei casi risolti da Shinichi avete acquisito una certa confidenza no? Sinceramente a me non è sembrato di vedere tutta questa felicità di rivederla, ispettore. O forse, non era felice di rivederla perchè in realtà non la conosce. Quando mi ha vista, non ha fatto la faccia sorpresa che mi aspettavo. Non vedi tua sorella da 7 anni e non rimani un po'di sasso quando la rivedi? O forse perchè qualcuno lo aveva avvertito della mia presenza. Qualcuno - si girò verso suo padre che le sorrise colpevole- che lo ha pagato per ingannarmi, non dandomi la possibilità di fare domande sulla vera postazione di mio fratello perchè, ammettetelo, a sta cazzata che Shinichi è in giro per Giappone per risolvere casi, non ci crede più nessuno".

Tutti rimasero di sasso.

Yusaku la guardò.

"Sunflower, facciamo una passeggiata" le ordinò mentre si alzava e si avvicinava alla porta aprendola. 

Yuko lo guardò mentre stringeva i pugni per poi avvicinarsi al padre che la lasciò passare per prima chiudendo la porta con un forte tonfo alla loro uscita. 

Nessuno disse una parola. 

"Spero tu abbia un'ottima giustificazione per tutta questa rete di bugie" disse Yuko mentre si guardava le scarpe.

Suo padre era sempre stato abbastanza bravo a mentire ma da quando la logica e l'intelligenza di Yuko avevano iniziato a svilupparsi, per lui non c'era stato più scampo. Sua figlia era in grado di scovare qualsiasi tipo di bugia e questo fatto le dava una strana sicurezza in se stessa.

"Sunflower, non voglio che pensi che in qualche modo ti abbiamo voluto ingannare ok?" 

"Papà, perchè ci stiamo girando così tanto intorno? Voglio sapere dov'è Shinichi e bast...".

Yuko si interruppe quando vide quelli della polizia salire in macchina ed andarsene. Riuscì a correre abbastanza velocemente da beccare Megure prima che partisse, lo prese per il cappotto e gli urlò contro per 10 minuti 

"Ma, dove state andando?! Il caso non è stato risolto e dobbiamo trovare l'assassino della maestra di Conan e.."

"Yuko-chan. Non possiamo fare niente. Come hai detto anche tu, l'organizzazione ha anni che va avanti e nessuno è riuscito a prenderli. Passeremo il caso a qualcuno molto più forte di noi, ok? Mi dispiace" sussurrò l'ispettore prima di salire in macchina e lasciare Yuko Kudo da sola, con le lacrime che scendevano dalle guance e la consapevolezza che tutto si era ripetuto.

"Again.. this happened again, Tom" sussurrò mentre guardava il cielo.



"Posso stare a casa tua finchè dobbiamo ingannare tua sorella?" chiese Kaito con una leggerezza struggente.

"No. C'è mia sorella e TU NON PUOI AVERE CONTATTI FISICI CON MIA SORELLA"

"MA CHE HAI OH? TI PARE CHE IN FRONTE HO SCRITTO 'MOLESTATORE DI PRIMA CATEGORIA'?!" urlò il ladro mentre Shinihci sbuffava e si avviava lentamente verso il cancello della scuola, lasciando Kaito Kid lì, come un imbecille.

Era stata una giornata così stancante che non vedeva l'ora di tornare a casa e di dormire per ore e ore.

"Ciao, piccolo detective". Conan si girò di scatto e vide Masumi Sera venirgli incontro con un sorriso sornione.

"Ho saputo che anche oggi hai rischiato la vita" ironizzò la ragazza.

Shinichi si fermò quando vide il semaforo diventare rosso ed insieme alla detective aspettò.

Fu un momento così imbarazzante ma il ragazzo non ne fu infastidito.

Amava quei piccoli momenti in cui tutto sembrava essere diventato normale. Amava pensare che, anche se ritornato bambino, dentro di lui era rimasto Shinichi Kudo.

"Conan. Tutto bene?" chiese Masumi. 

Aveva la testa leggermente abbassata e gli occhi erano coperti dai corti capelli della ragazza. 

Shinichi spalancò leggermente gli occhi.

"Ehm.. si" sussurrò mentre le rivolgeva un timido sorriso.

La detective lo guardò e gli sorrise felice. 

"Mi fa piacere! Comunque a me puoi dire tutto".

E questa volta fu lui ad abbassare lo sguardo.

"Masumi, questa è la prima volta che ti parlo direttamente: stai fuori da questa cosa".

Attraversò le strisce pedonali camminando velocemente e lasciando la ragazza da sola, consapevole che tutto quello che sospettava da quando conosceva Conan Edogawa, era vero.


angolo autrice
heilaaaa
Volevo scusarmi per la lumga assenza ma sono piena di cose da fare e durante le vacanze ero troppo pigra per scrivere.
Vi auguro un buonissimo 2019 pieno di cose che volete voi!!
YAYA CIAO














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