Chapter three.

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*Il giorno dopo POV Brook*

Sento suonare qualcosa di fastidioso,era la sveglia,perché quando si dorme subito devi svegliarti?passano le ore ma sembra che dormi solo 5 minuti. Stamattina c'è qualcosa di strano,ah ecco,non sento papà,scendo di sotto e vedo un foglio di carta sul tavolo della cucina.'piccola sono andato a lavoro presto,vedi nel frigo ci deve stare qualcosa di dolce fai colazione,ci sentiamo stasera. -Papà'

La prima cosa che faccio é andare nel frigo a vedere qualcosa da mangiare e poi mi sarei andata a vestire.Nel frigo c'era una fetta di torta al cioccolato,di sicuro avrei mangiato quella fetta. Sento un cinguettio,mi é arrivato un messaggio,salgo di sopra,prendo l'iPhone sul comodino,era ancora in carica e lo stacco,e vedo che é un messaggio di Nadia,'ti sto passando a prendere con la macchina,fatti trovate pronta',pronta?P-R-O-N-T-A? Sì,ero pronta per andare a dormire,non per andare a scuola,corro vicino all'armadio,prendo jeans attillati,una maglietta larga e per finire delle vans,la borsa già l'ho preparata ieri sera,e sono pronta. Esco di casa e vedo una macchina fermata fuori casa mia,era nera,poi vedo lo sportello aprirsi e una chioma castana uscire dalla macchina,era Nadia,mi fa segno di salire in macchina,e salgo. Entrate in macchina,sento una canzone di sottofondo era 'call me maybe' di Carly, alzai un po' il volume e la canticchiai con Nadia. Arrivata fuori scuola,scendo dall'auto e vedo ancora quella signora vestita elegante che mi osserva. Ma chi era?Perché continua a guadarmi? I miei pensieri furono interrotti da qualcuno che mi urta la spalla,mi girai e vidi quel 'Bieber' fare un sorrisetto.

-Guarda dove cammini-dissi

-La prossima volta non mi intralci la strada-sbottó

-Moccioso-dissi sotto voce facendo una smorfia,non mi sentí neanche.

Andammo in classe,ed erano le cinque ore più lunghe della mia vita,suonata la campanella,uscì da scuola e c'era ancora quella signora,che stavolta non rimase immobile,ma si avvicinó rivolgendomi la parola.

-Brook Martin?-disse

-Si è decisa a parlarmi,si sono io-dissi

-Dobbiamo parlare-

-Di cosa?-dissi scioccata

-Di sua madre-.

Mia madre?la mia faccia diventó un interrogativo,la mia mente era piena di domande in cui quella signora mi deve delle risposte.

*SPAZIO AUTRICE*

Non rispondo ai commenti perché questo telefono non mi fa commentare e non so come fare,mi dice che c'é un'errore,vabbe,spero che i capitoli vi piacciono,a domani🎈❤️

Vita da Gangstar.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora