Setting the world on fire

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Una curva improvvisa.
Uno, due salti.
Una frustata in avanti.
Fumo dal cofano.
Scendemmo tutti in fretta dalla macchina, ci guardammo negli occhi e scoppiammo a ridere.
Mi accesi velocemente una sigaretta, ero nervosa.
Solo pochi minuti prima mi avevano tutti deriso perché ho l'abitudine di legarmi la cintura di sicurezza, anche dietro, e pensare che avevo avuto la stupida idea di slacciarla solo per essere come gli altri.
Iniziai a sentire una forte fitta al collo, la cintura mi aveva causato un taglio sul lato sinistro che solo poi sarebbe stato accompagnato da una macchia violacea molto evidente.
Mia madre se lo sentiva.
Normalmente mi diceva solo di divertirmi, ma quella sera mi raccomando più volte di stare attenta.
Inizialmente non avevo realizzato cosa ci era successo, solo dopo aver visto le condizioni della macchina capii.
Ilaria aveva detto ad Ema di girare troppo tardi, la macchina andava troppo veloce e le gomme non hanno fatto presa sull'asfalto bagnato.
Ci eravamo schiantati addosso ad un palo nella zona industriale di Busto Arsizio, ad un paio di minuti di distanza dalla casa di Ilaria.
Dovevamo andare a ballare, l'unica cosa a cui pensavamo in quel momento era come raggiungere habitat.
Solo una macchina era passata mentre attendevamo l'arrivo dei nostri amici, tre ragazzi più o meno della nostra età ci hanno chiesto se stessimo tutti bene.
A distrarci fu una "fiammetta" provocata dal radiatore che pensavamo di aver spento.
Ilaria inizio a dare di matto allontanandosi insieme a Mila dalla macchina.
"Adesso esplode, adesso esplode" continuava a ripetere.
Impossibile, ci sarebbe voluta almeno un'altra ora per vederla saltare in aria.
Ridevamo.
"Che cazzo è successo?" Sento urlare da dietro.
Eccola lì, la Franca.
Quella sera voleva solo ubriacarsi per farsi Tommasini, invece era lì.
Stammo un po' a guardare la macchina bruciare.
L'unica cosa a cui penso in continuazione di quella sera è uno sconosciuto, sulla trentina, che ha fermato la macchina ed ha passato il venerdì sera a guardare la macchina di Ema consumarsi.
Non ha emesso una parola per tutto il tempo.

Viaggi Mentali di una Ragazza che vorrebbe essere GrungeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora