Louis non aveva toccato cibo per circa una settimana e aveva spento il telefono per evitare di rispondere ad Harry, mancavano solo due ore e poi sarebbe stato sbattuto in manicomio, dinuovo.
Era accasciato sul divano, pallido e con le occhiaie, la faccia era piú spigolosa del solito e mostrava due fosse all'altezza della mascella. Alla TV andava in onda una puntata vista e stravista di CSI, Louis cambió in fretta canale. Stavano trasmettendo il TG, '
"Alla frequentatissima discoteca di Wolverhampton, il 'Darklight' continuano a susseguirsi omicidi, il recente omicidio è avvenuto nella stanza 19B, la giovane vittima, una diciottenne di nome Celine Dawson è stata ritrovata con il cuore trafitto, i nostri agenti sono sicuri che l'arma del delitto sia stata un coltello e stanno cercando indizi sul pres..." Louis spense la TV e lanció bruscamente il telecomando. Due ore passarono rapide ma furono infernali, il campanello suonó e Constance si precipitó giú per aprire.
'Salve signora, siamo qui per il ragazzo'
Costance,treamante, annuí dopodichè aprì la porta.
'Louis! È ora!' Gridò poi con gli occhi lucidi
Louis scese in fretta le scale di legno, e si fermò per un instante a lanciare uno sguardo di disprezzo verso la madre che gli bloccó il viso tra le mani mentre le lacrime gli rigavano le guance.
'Mi dispiace figlio mio, mi dispiace cosí tanto, ma io lo faccio per te.. questa cosa mi distrugge ma se serve a te stringerò i pugni.. e ora mi odierai, ma spero che un giorno verrai a dirmi grazie' le lacrime si unirono ai singhiozzi 'Ti voglio bene figlio mio, più di ogni cosa'
Louis si limitò a chiudere gli occhi, poi scosse la testa e seguí l'uomo che stava sulla soglia della porta.
Quando la porta si richiuse Constance si lasciò cadere in ginocchia scoppiando in un pianto che parve interminabile mentre sentiva il cuore in brandelli, il dolore era forte, incolmabile, suo figlio era un assassino, si ma lei non si sentiva diversa, lei lo stava uccidendo, lui era sempre stato un bambino difficile ma Costance sapeva quanto fosse sensibile e quasi vulnerabile nel profondo. Lei lo aveva spedito in un luogo fatto di luci bianche, un luogo per i psicopatici, dove le persone impazziscono ancora di più, giorno dopo giorno, fino a morire. Pensó che non esistevano pene ne galere per quello che aveva fatto al suo bambino, che ormai era un uomo, ma lei voleva che fosse stato per sempre un bambino, quel bambino diverso dagli altri, ma spensierato con un sorriso luminoso. Si precipitó nella stanza di Louis per sentire il suo profumo, quel profumo fresco di menta e pino, qualche volta sovrastato dall'odore del sangue e della pioggia, poi vide uno dei suoi coltelli, conficcato nel muro su un bersaglio disegnato con un carboncino come fosse una freccetta, impugnó il manico dell'arma estrandola dal muro e poi lo strinse anche con l'altra portandoselo allo stomaco 'Sai figlio mio, nella mia vita sono stata una donna di chiesa, una brava madre, almeno mi auguro, sempre gentile e generosa con tutti, qualche volta presa dal sesso, ma ognuno ha i propri peccati ed io non sono certamente una santa, dopo questo che ti ho fatto però, merito di bruciare tra le fiamme dell'inferno, e mi auguro che la tua ora arrivi il piú tardi possibile, ti auguro una vita felice, con il tuo bellissimo ragazzo, hai un viso celestiale piccolo mio, ma non sei di certo un angelo, spero tu possa pentirti in fretta, e se così non fosse ci rivedremo dopo la morte. Ti adoro ragazzo mio, sei un figlio speciale..' Il coltello iniziava a lacerarle la carne e con l'ultimo soffio di voce 'addio..' il coltello la trafisse e il corpo senza vita cadde sul pavimento gelido.
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Darklight
Fanfictionun diciottenne di nome Louis Tomlison che ha passato la maggior parte del suo tempo tra galere e manicomi a causa della sua mente contorta un giorno verrá sorpreso da qualcosa,o meglio qualcuno,un ragazzo di nome Harold Styles, che riuscirá a strav...