La stanza di Afrodite

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Era difficile aprire gli occhi. Filtrava troppa luce dalle finestre di quella stanza, troppa luce di un bianco pulito e piacevole ma fin troppo splendente per un mezzosangue sveglio da poco. Quando finalmente dopo vari tentativi riuscì ad aprire gli occhi si ritrovò catapultato in uno scenario magnifico per certi versi però inquietante. In quel momento anche l'idea che esistesse il paradiso e nessuno glielo avesse mai detto era plausibile. La sua mente era in continuo movimento, non riusciva a rendersi conto di cosa stesse succedendo, tantomeno di come fosse arrivato in quel luogo paradisiaco o cosa fosse successo prima. Tutte le pareti erano a vetro, il pavimento era ricoperto da lastre di marmo rosa e una fontana scolpita con un cupido sulla sua sommità, campeggiava nel bel mezzo della stanza. Il soffitto era molto alto naturalmente e lui era stato adagiato su un letto a baldacchino con lenzuola di seta rosa lucente. Un'idea balenò nella sua mente. Si trovava sull'Olimpo. Un'altra ipotesi lo colpì forte tanto quanto una pallottola. Era stata Afrodite a salvarlo. Neanche il tempo di assimilare queste nuove scoperte che sentì qualcosa aprirsi. Percy non si era nemmeno accorto che ci fosse una porta ma d'altro canto non l'aveva nemmeno cercata. Quel luogo era talmente perfetto che non si era nemmeno posto il problema di come tornare al campo. Quasi voleva rimanere lassù con Afrodite. Fin quando non si ricordò gli occhi tristi pieni di lacrime di Annabeth. Quell'immagine gli provocò un brivido che si propagò in tutto il suo corpo. Chissà se stava bene. Chissà se lo stava pensando. Da quanto tempo era lassù? Sapeva che era salvo? Avrebbe voluto dire che era anche sano ma sfortunatamente non era così. Una benda fasciava i suoi fianchi coprendo un enorme taglio causato da un'arma di bronzo celeste. Percy era spaventato ma niente gli importava se non stringere fra le braccia la sua anima gemella, così rapito dall'amore si alzò frettolosamente ignorando la stanchezza e le fitte di dolore all'addome per scendere dall'Olimpo. Continuava a ripetersi che si sarebbe curato al campo, peccato che Afrodite non fosse d'accordo.

Distanti, ancora || PercabethDove le storie prendono vita. Scoprilo ora