Il ricordo del mare

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La dea tornò poco dopo. Teneva qualcosa nel pugno destro. Percy non riusciva a capire cosa fosse ma ne percepiva la potenza, percepiva che era già stato in contatto con quegli oggetti magici. Quando Afrodite aprì la mano Percy capì. Erano conchiglie fossili, le stesse che aveva utilizzato al ranch per pulire le stalle dei cavalli carnivori di Gerione. Afrodite disse a Percy che sull'Olimpo erano di grande valore e che quindi avrebbe fatto bene a guarire come si deve.
L'eroe rimase per qualche istante sbigottito dal dono della dea, dalla sua benevolenza, dopodiché prese con attenzione una sola conchiglia da quella mano divinamente bella. Al solo contatto con la sua pelle Percy si sentì mancare la forza nelle ginocchia ma riuscì a riprendere il controllo. Era incredibile che nonostante fosse la sua rapitrice lui ne fosse così attratto. Probabilmente era la sindrome di Stoccolma. Molto più probabilmente il motivo era che lei era la dea della bellezza. Percy si avvicinò ad una vasca bianca in un angolo della stanza, una vasca che prima di quel momento non aveva notato, e ci lasciò cadere la conchiglia. Improvvisamente sentì una fitta alla bocca dello stomaco, più forte del solito. Stava cercando di controllare l'acqua. Impiegando molta più energia di quanto pensasse fosse necessario, riuscì a riempirla solo fino all'orlo, senza farla traboccare. Percy si sentiva imbarazzato all'idea di dover chiedere ad Afrodite di uscire dalla stanza ma fortunatamente non ce ne fu bisogno. Senza dire una parola la dea se ne andò impettita chiudendosi la porta alle spalle. Fu allora che Percy riuscì a rilassarsi. Si tolse il vestiti, i suoi muscoli rendevano la superficie della sua pelle irregolare e terribilmente sexy. Annabeth sarebbe impazzita. La sua Annie. Quanto avrebbe voluto stringerla a se in quel momento, farle sapere che era tutto apposto, dirle che non l'avrebbe mai più abbandonata. Pensando a lei, i muscoli fino a quel momento in tensione, si rilassarono. Un piede dopo l'altro entrò nella vasca di acqua salata. Era fredda come quella dei fondali marini, come quella che avvolgeva il palazzo di suo padre, e inaspettatamente si sentì un po' più a casa.

Distanti, ancora || PercabethDove le storie prendono vita. Scoprilo ora