VITA DI UNA RAGAZZA BIPOLARE

18 ottobre 2010

Oggi è il mio compleanno.

11 fottuti anni fa sono nata.

Bella roba.

Non ho mai capito perché vadano festeggiate queste cose.

Vabbe'.

Tutti si comporteranno

come se niente fosse.

Tutti meno uno.

Sono passate 4 settimane da quando ho conosciuto Alexander.

Indovinate?

Siamo ancora amici.

Non so per quanto durerà.

Io non gli parlo mai di me, lui non parla mai di se e della sua famiglia... in pratica l'amicizia consiste nel non insultarci a vicenda.

Però mi sta simpatico.

Adesso è la' appoggiato alla porta della nostra classe.

Sta messaggiando con qualcuno, magari ha la ragazza.

Mi sento un'idiota.

Ovvio che ha la ragazza.

È davvero carino.

Capelli neri, occhi azzurro ghiaccio...

Cazzo, se solo gli assomigliassi un po'...

Capita solo a me di stare sempre chiusa in casa perché mi vergogno di uscire?

Immagino di si.

So di essere brutta e non voglio che gli altri mi vedano.

Dovrò stare in casa anche nel giorno del mio undicesimo compleanno...

Che palle...

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- Diletta! -

Alexander si è finalmente allontanato dalla porta e viene verso di me.

Io - ciao Xander -

A - oggi vieni a casa mia -

O cazzo. Non voglio uscire...

Io - mmm, scusa ma... non so se mia mamma vuole... -

Alexander ride.

A - oggi vieni a casa mia nel senso che ti obbligo -

Io - ma non posso! -

A - ti devo parlare Dile. Fallo per me -

Mi sorride e se ne va in classe a passo tranquillo.

Io - Alexander! Che cazz... - gli urlo dietro.

Lo vedo indicare il prof di tecnologia che mi sta fissando male.

Me ne frego altamente.

Io - Alexander! Minchia vieni qua!

Lo vedo sbucare dalla IIID con un sorrisetto furbo sulle labbra.

A - dimenticavo... Auguri Dile! -

Brutto stronzo di un ragazzo.

Che faccio adesso?

Niente.

Perfetto. Eccomi qua.

La più grande idiota da oscar.

Che cazzo faccio adesso?

Non voglio andare da lui!

"fallo per me" ha detto.

E chi cazzo sei tu per me?

Ma vaffanculo.

So anche dove abita.

Ma vaffanculo.

Mi guardo intorno cercando una soluzione.

Ma vaffanculo per la terza volta.

Ho deciso.

Andrò a casa di Alexander.