21 ottobre 2010

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Per la prima vota riesco a trascorrere una notte senza piangere.

Alexander mi ha chiesto di dormire con lui stanotte.

Non mi ha giudicata per le cicatrici che ho sulle braccia e sulle gambe, mi accetta per come sono.

E questa è la cosa più bella che possa chiedere.

Ora sono qui fra le sue braccia.

Domani si sveglierà e non saprà mai quanto mi sia sentita in paradiso.

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In qualche modo il giorno dopo mi ritrovo davanti a scuola, sempre con Alexander al fianco.

Fuori non c'è nessuno, sono già le 8 passate.

A - tutto bene Dile? -

Io - si

A - tutto bene? -

Ripete impassibile.

Tiro un sospiro.

Io - sono solo un po' agitata -

A - e...? -

Mi arrendo.

Io - siamo in ritardo e quando entrero' in classe mi fisseranno tutti.

Sono stufa di essere presa in giro... -

Mi giro supplicandolo con gli occhi.

Lui capisce al volo.

A - vuoi che entri senza di te così nessuno farà domande?

Io - grazie... - sussurro riconoscente

A - ti vergogni ad entrare con me?

Io - cosa? Mi guarderebbero tutti... io... vorrei stare con te, ma mi guarderebbero tutti, non posso... -

A - preferisci stare sola pur di non essere giudicata? Non sei stanca?

Io - infatti, ma... -

A - adesso mi dici chi cazzo sono loro per farti essere sempre triste. Non sorridi mai. Non ridi mai.

Non parli mai. Sei sempre sola, ti... -

Io - Xander, basta, non devi urlare... -

A - ti fai mettere i piedi in testa dagli altri -

Continua imperterrito.

A - non puoi mai essere felice, entrare con me per paura di essere guardata dagli altri? Ma mi prendi in giro cazzo? -

L'ho fatto incazzare di nuovo.

È così difficile parlare con le persone?

Io - ho paura, tu non sai... -

Sto per piangere di nuovo, me lo sento.

A - non so cosa? -

Io - non ti hanno mai giudicato. Tu sei perfetto. Bello, estroverso, bravo a scuola, in tutto.

Io faccio schifo -

Appena mi accorgo di quello che ho detto vorrei sprofondare.

Ora sto piangendo davvero.

Alexander si avvicina e mi prende per mano.

A - scusami Dile. Sono un imbecille. Non ti merito.

Le lacrime scendono sempre più copiose.

A - ti ho fatto ancora piangere, scusa - sussurra.

Io - sto bene - tiro su col naso come una bambina, ma non me ne frega.

Ci siamo solo io e lui.

Sto parlando con qualcuno che non mi sta prendendo per il culo.

Io - davvero, sto bene -

A - quante volte lo hai detto mentre dentro di te volevi morire?

Lo guardo negli occhi.

Io - non lo so... -

A - perché fai così? C'è chi ti può aiutare, devi solo permetterglielo.

Io - non voglio. Non voglio che la gente si preoccupi per me. Devono cedere che stia bene.

Non posso continuare a fare soffrire le persone per colpa mia -

A - colpa tua? Perché metti la vita degli altri davanti alla tua? Anche tu hai dei sentimenti!

Io - no -

A - tu sei fantastica. Sei la ragazza più forte e nobile che abbia mai conosciuto.

Non devi più soffrire. Tu meriti la felicità infinita Diletta -

Lentamente sollevo la testa e sorrido.

Lui sorride a sua volta e mi

abbraccia.

Sento le lacrime che mi appannano la vista e mi stringo ancora di più al ragazzo che sta davanti a me.

A - piangi Dile? -

Abbozzo una risata.

Io - grazie Xander. Sono felice -

Lascio che le lacrime mi bagnino le guance.

A - felice? - sussurra Alexander contro i miei capelli.

Io - si - dico ridendo piano.

Sono le prime lacrime di gioia.

VITA DI UNA RAGAZZA BIPOLAREDove le storie prendono vita. Scoprilo ora