CAPITOLO 3/revisionato

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Pov's Toryn

La mattinata non è iniziata molto bene, dopo anni di addestramento lontano sia da mia madre che fa mio padre, ora mi ritrovo sulla terra con quest'ultimo e di conseguenza devo pure iniziare la scuola. Per mia fortuna andrò alla stessa dei miei cugini, nella stessa classe di Clody, mentre per i gemelli che sono più grandi, li vedrò sempre all'entrata della scuola e nella sala ristoro che sono gli unici luoghi in comune.
"Toryn, scendi che ci sono i gemelli e Clody ad aspettarti in macchina." annuncia la voce forte di mio padre e mi precipito come un razzo al piano inferiore e successivamente fuori di casa. I miei cugini più grandi sono seduti nei sedili anteriori mentre io e Clody in quelli posteriori. Alla guida ovviamente c'è Mason, ama la sua macchina. In nemmeno venti minuti di macchina ci troviamo all'edificio scolastico e ci mettiamo davanti all'entrata universitaria, semplicemente perché io e Clody non vogliamo rimanere da soli.
Quando suona la campanella entriamo subito nella scuola e una volta in classe e fatte le presentazioni mi metto in uno dei banchi davanti insieme a mio cugino. Non c'è bisogno che vi racconto dei continui insulti che ricevo per la mia altezza, insulti che mi faccio scivolare addosso cercando di mordermi la lingua per non rispondere.
Alla fine delle prime due ore di tortura possiamo finalmente uscire dalla classe e andare nella sala ristoro.
"Ciao Mas, ciao Phil" salutiamo io e Clody i gemelli, che ricambiano il saluto, loro sono editi su le due sedie del piccolo tavolo che sono riusciti a prendere, mentre io e mio cugino minore siamo in piedi davanti a loro, a chiacchierare del più e del meno, quando un ragazzo alto dai capelli biondi e gli occhi di un profondo nero e muscoli da far paura, insieme a un altro ragazzo alto ma con i capelli castani e gli occhi nocciala ci interrompono proprio nel momento in cui, per evitare che sulla mia schiena si formassero ematomi, Mason mi ha preso in braccio.
"Ma buongiorno sfigati. Ragazzino, se non vuoi passare per sfigato anche tu ti conviene stare alla larga da questi tre individui." Dice il biondo facendomi anche un occhiolino è un sorrisetto strano.
Ma chi si crede di essere?
"Ah, peccato allora. Sarò uno sfigato come i miei cugini. Ah e se vuoi vedere un vero sfigato, guardati allo specchio." Dico adirato alzandomi in piedi pre raggiungerlo, ma capisco che non gli faccia più molta paura. Quello infatti si allontana aggiustandosi i pantaloni e ridendo con l'altro ragazzo.
Quanto lo odio.

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