CAPITOLO 12/revisionato

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Pov's Toryn

Sono a casa da diverse ore ormai, io e mio padre abbiamo appena finito di cenare e abbiamo sentito mia madre con la bolla sfera, un oggetto creato da lei per poter parlare con me e mio padre in qualunque momento. Fino a questa estate, che sono stato lontano da entrambi, potevo chiamare sia mamma che papà ora per papi uso un normale cellulare.
"Andiamo ad allenarci un po'?" domanda mio padre, felice di fare qualche attività insieme. Scendiamo nella palestra, che si trova nello scantinato, entrambi vestiti solo con una maglia e un pantalone. Partiamo con allenarci riscaldandoci leggermente, flessioni, addominali sollevamento pesi, circuito acrobatico. Poi afferriamo delle armi da fuoco e ci spostiamo nella parte adibita a poligono, non sbagliamo neanche un bersaglio, poi passiamo ai coltelli e infine alla difesa data dalle erbe come il verbene peri vampiri e lo strozzalupo per i licantropi. Una volta finito l'allenamento andiamo entrambi a levarci di dosso sostanze e sudore, per poi metterci l pigiama e ritrovarci davanti alla TV per guardare qualcosa insieme.
"Allora, hai fatto amicizia a scuola o hai problemi anche tu come i tuoi cugini e gli altri cacciatori?" mi chiede speranzoso, lui voleva mandarmi in una scuola "normale" ma io preferivo quella dei miei cugini, sapevo dei loro problemi con i bulli e volevo difenderli il più possibile.
"Sono nella squadra delle cheerleader, ma non so realmente dirti se sono amico di queste oppure no. Sono simpatiche e pazze, e stranamente l'unica persona che non sopporto a scuola è Nick." dico tutto con un sorriso incerto, a parte l'ultima su Nick, non l'ho mai sopportato e penso che non lo farò mai.
Passiamo il tempo a parlare fino a quando stanchi decidiamo di andare a dormire, e io prima di farlo dico a mio padre che vado a buttare la spazzatura ora perché l'indomani non avrei avuto sicuramente voglia. Prendo il sacco nero e, dopo aver dato la bonanotte a mio padre che sale in camera, prendo l sacco nero e mi dirigo verso la fine del cortile, lascio il sacco dentro il bidone e appena mi giro verso casa, al centro de cortile un grosso lupo di colore nero dagli occhi di un rosso sangue mi guarda, mentre si avvicina lentamente, è sicuramente un licantropo ma non sento la sensazione tipica che si ha durante un attacco. Mi avvicino lentamente e appena poso il dorso della mano sul suo soffice pelo lui mi regala una leccata, mi abbasso verso il suo muso e poi buio, non sento e non vedo null e un sonno profondo prende possesso di me.

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