Era una semplice giornata d'autunno.
Gli alberi perdevano la loro robustezza che dimostravano durante la primavera mentre le foglie cominciavano ad assumere il colore dell'oro o del bronzo regalando agli alberi una chioma affascinante che tendeva al rossastro e all'arancione da poter ammirare e in cui potersi perdere tra le sfumature.
E il cielo, nelle mattinate di sole, l'azzurro della volta celeste era quasi più intensa e profonda di quella in estate. Quella sorta di bagliore un po' assonnato che si ritrovava nelle albe di luglio, in autunno non c'era più. Era come se anche il cielo sapesse di dover infondere a chi lo guardava energia e sicurezza per una nuova giornata a scuola o a lavoro. Eppure questa luce si spegneva presto perchè le giornate cominciavano ad accorciarsi in autunno.
E quando il sole tramontava , questi tramonti autunnali avevano insiti dei colori sgargianti, come se il cielo prendesse fuoco o volesse fare a gara con le chiome arrossate degli alberi
Le caratteristiche del paesaggio in autunno erano colori più tenui, ma non meno brillanti, l'aria pungente del mattino che sembrava solleticare il volto e una rinnovata energia erano sensazioni elettrizzanti per chi ammirava quello splendido spettacolo.
Eren amava quei colori e quelle alate di vento sul viso che lo facevano rilassare , adorava anche la primavera e l'estate , ma preferiva l'autunno.
Diceva che gli assomigliava di più.Il ragazzo dai capelli castani tendenti al cioccolato , camminava spedito verso casa con le cuffiette ascoltando della musica della sua band preferita e dicendo parola a caso in inglese mentre i suoi buffi ciuffi volavano sopra la sua testa ribelli , non se ne prendeva molta cura, per lui erano come un segno della sua personalità.
Arrivato alla soglia di casa , Eren entrò dentro togliendosi le scarpe da ginnastica che andarono a schiantarsi contro il muro per poi urlare a squarciagola un «HO FAME» di cui non ebbe nessuna risposta.
Andò in salotto non trovando i suoi due creatori seduti come al solito sulla poltrona bianca dove al loro posto c'era una donna dai capelli bruni raccolti in una alta coda di cavallo , carnagione chiara quasi simile alla pelle di un morto e occhi marroni scuro coperti da un paio di buffi occhiali come quelli che usavano i viaggiatori nelle serie TV.
La donna quando notò la presenza del ragazzo , scattò in piedi entusiasta lasciando la rivista che leggeva di solito il padre del ragazzo sul tavolino fatto di vetro «tu devi essere Eren! Io sono Hanji Zöe!» esclamò la bruna prendendo per un braccio Eren , mentre il ragazzo si chiedeva chi fosse quella donna e dove fossero i suoi genitori.
Come se Hanji lo avesse letto nel pensiero gli aveva risposto «i tuoi genitori sono partiti per un viaggio in California e ti hanno affidato a me! Torneranno tra un paio di anni! Non ti preoccupare io e tuo padre una volta eravamo soci d'affari , sono anch'io una dottoressa! Quindi puoi considerarmi anche come una tua lontana parente» Eren non credeva molto a quello che aveva detto la bruna , perché non gli avevano avvertito del viaggio?
«verrai a vivere con me e con il padrone di casa , che ne dici?» proponeva Hanji con tanta felicità da riuscire a rendere un depresso felice «come farò con la scuola?» domandò il castano insicuro di accettare o meno , non riusciva a fidarsi ciecamente della donna , aveva qualcosa di diverso , di non umano e uno di quelli era il suo sguardo a dir poco inquietante «per quello non ti preoccupare , ci penseremo più tardi»
Hanji prese la sua borsa andando poi verso l'uscita con addosso lo sguardo insicuro del ragazzo«non devo portare niente con me?» chiese guardando verso la direzione delle scale «ho già preso tutta la tua roba quando non c'eri , non ti preoccupare. Ora andiamo che la macchina sta per arrivare»
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ᴛᴏɢᴇᴛʜᴇʀ ʀɪʀᴇɴ/ᴇʀᴇʀɪ
FanfictionATTENZIONE: STORIA BOYXBOY SE NON VI PIACE QUESTO GENERE POTETE NON LEGGERE. SE INVECE SIETE DELLE FANS DI EREN E LEVI SIETE LE BENVENUTE!!!! Leggete e capirete la malate mente di questa pazza autrice;)