Capitolo 12

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Io ho appena cambiato casa, città e amicizie. Ha ragione lei, è difficilissimo, non sai mai cosa aspettarti, non sai mai se riuscirai a farti degli amici, non sai mai se resterai sola, e non sai mai se le persone che sono lontane ti pensano. Non mi riferisco solamente a Irama, chissà se a Nicole manco,oppure ha ricominciato a bere col gruppo come se niente fosse. 《Ecco qua》Fede allunga la mancia sul bancone ed io la guardo inclinando la testa. 《Sono i soldi della spremuta》decide di specificare 《puoi riprenderli》dico, esce fuori quasi come un comando. Si, è un comando. Deve riprenderli. 《Non se ne parla》ringhia anche lei. 《ho offerto io》dico, continuamo a  lanciarci occhiate di sfida e poi si arrende. 《E va bene. Però solo per questa volta》dice. Incrocio le braccia e sorrido fiera. Il turno finisce. Torno a casa e l'odore di cibo si sente dal corridoio fuori dalla porta d'entrata. Apro con le chiavi e vedo mia madre maneggiare con delle pentole. 《Mmm... che odorino》dico, lanciando la borsa sul divano. Lei si gira a guardarmi e mi sorride. Mentre mangiamo le parlo del lavoro e di Federica, di quanto è stata carina a venire al bar. Mentre lei dice che deve abituarsi ancora all'ambiente. Ma le piace vivere qui. La lite tra me e mia madre è durata poco, quando litighiamo facciamo sempre così, non ci parliamo per un po, e poi torniamo a sorriderci quando il rancore passa. A me va bene così. Vorrei che le cose andassero in questo modo anche con Irama, vorrei che tornasse a sorridermi e si dimenticasse dei miei errori passati. Chissà se durante la notte si agita ancora, sudando e pensando a sua madre. Chissà se parla con Lorenzo e Tania, oppure ha ricominciato ad odiarli come prima. Chissà se il rapporto con Simone è diverso. Sono consapevole di aver cambiato qualcosa in quella casa, Irama era diverso con tutti, forse era merito mio, forse era felice davvero con me, tanto da tentare di perdonare suo padre.

Le giornate sono tutte uguali, Federica viene al bar tutte le mattine, al ritorno mangio con la mamma e poi mi chiudo in camera a pensare a Irama. Da più o meno una settimana ho cominciato a comportarmi come una stalker. Chiamo Nicole e puntualmente mi dice quello che fa Irama, gli parla e poi dice a me le parti principali della conversazione. E credo di non voler più piangere. Lui non ne vuole più sapere, non parla mai di me, da un paio di giorni ha ricominciato ad uscire e a comportarsi normalmente, tutto come prima, esce, beve e poi torna a casa. Non parla con Lorenzo, nè tanto meno con Tania o Simone. Come immaginavo, Irama mi odia, è lontano da me. Inizio a perdere le speranze, tra me e lui non potrà esserci più niente, e anche volendo sarebbe impossibile, con me qui e lui lì. Basta piangermi addosso, credo sia ora di vivere la mia vita, senza pensare a Filippo o Irama. Credo sia ora di smettere di chiamare Nicole per sapere di lui.
《Trova l'amore altrove》così mi aveva detto lui. E sarà quello che farò, da oggi in poi.

l'amore altrove -irarmen-Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora