10 CAPITOLO

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POV'S HARRY.

Cazzo, l'avevo trattata di nuovo di merda. Tra tutte le persone che dovevano essere trattate male io lo facevo sempre con lei. Sono in macchina da dieci minuti senza esattamente sapere dove andare. La mia mente non riesce a darmi pace. Vedo sempre il suo viso distrutto quando gli ho dato della mocciosa. Non lo pensavo veramente. Di lei penso soltanto cose positive ma non riesco mai a farle uscire dalla mia bocca. Ero troppo incazzato per quel maledetto incontro con i ragazzi. Quei maledettisimi figli di puttana. Non riuscivano a levargli gli occhi di dosso, ma ancora di più odiavo come Zayn stava flirtando. Tutte le ragazze di questo mondo hanno un debole per questo figlio di puttana e non volevo che anche Leila lo avesse. Leila doveva essere solo mia, e se non poteva esserlo allora non sarebbe stata di nessuno. Sarò pure egoista ma non me ne fotte un cazzo.  Comunque non la rivedrò più. E' stata chiara. Ognuno per le proprie strade anche se avrei preferito tutt'altra cosa. Il suo 'addio' è stato il più brutto di tutti. Non sono un tipo di smancierie o roda del genere, anzi non so cosa significa amore, perchè non ne ho mai ricevuto ma qualcosa in quell'addio mi ha scosso e il suo bacio sulla guancia mi ha scosso più di tutto. Istintivamente appoggiai la mia mano sulla guancia dove le sue perfette labbra si erano posate. Quando scrollai i pensieri dalla mente, mi accorsi di aver superato qualche quattro semafori rossi. Avevo decine di multe a casa senza pagate. Altre quattro non mi cambiavano la vita. Senza sapere come o perchè, mi ritrovai davanti al bar di Maxxi. Posteggiai al solito posto ed entrai dentro. Diedi un occhiata in giro e a quest'ora del pomeriggio già c'erano una decina di persone attente a scolare i loro bicchieri di alcool. Mi avvicinai al bancone e mi sedetti su una delle sedie nere in pelle libera. Di Maxxi nessuna traccia.

<< Ciao Harry. Che ci fai qui? >> chiese Michelle. Guardai dritto nelle sue iridi azzurre. 

<< Nol lo so. >> dissi in fine. Oggi indossava una gonna striminsita a jeans e un top bianco che lasciava scoperto l'ombellico e che mettava in mostra il suo reggiseno in pizzo rosso. Il tutto accompagnate da stivali lunghissimi neri a spillo. Era così volgare che mi veniva da vomitare. Non centrava niente con Leila. Lei era....

<< Cazzo, smettila di pensarla. >> dissi a denti stretti. 

<< Pensare chi? >> chiese Michelle lanciandomi una dei suoi sguradi assassini.

<< Nessuno. Senti, portami un Jack Daniel's. >> dissi freddo. 

Lei si voltò verso i liquori e prese del Jack Daniel's e un bicchiere con del ghiaccio dentro. Quando si voltò per tornare e posare il bicchiero davanti a me io lo scolai subito senza ringraziarla. 

<< Senti, portami direttamente la bottiglia. >> dissi.

<< Harry, sai che non posso farlo. >> disse fissandomi.

<< Smettila di fissarmi e dammi quella cazzo di bottiglia. Ora. >> quasi urlai. La vidi sussultare al mio tono di voce e senza farselo ripetere una terza volta, prese la bottiglia e me la diede uscendo via dal bancone e andando dentro gli spogliatoi. 

<< Zoccola. >> dissi ridendo prima di aprire il tappo e scolarla per bene. Affogavo sempre i miei dolori nell'alcool. Ma la domanda che mi ponevo sempre in testa era: Leila è un dolore per me? Il suo 'addio' è così brutto?

Dopo un'ora. Sono ubriaco ancora seduto su quella sedia e la bottiglia di Jack Daniel's è finita già da un po. Non riesco a pensare bene e la vista è sfocata. Michelle ha provato a levarmela dalle mani prima ma è fallita miseramente. Il mio cellulare ha suonato per tutto il tempo ed io mi sono limitato solo a bloccare le chiamate e a elimimare i messaggi. Non riesco a ricordare i nomi che leggevo sopra. Il locale non è più pieno come prima. Ci sono si e no tre pensone dentro, se contiamo anche me. Maxxi non è ancora arrivato e Michelle tra poco si darà il cambio con Sharon, l'altra barista di Maxxi.

<< Come tornerai a casa? >> chiese Michelle finalmente guardandomi. Io scrollai le spalle guardandola. 

Sentì la porta aprirsi ed io spostai il mio sguardo da Michelle a Sharon. Anche lei vestita in modo provocante. Quando Sharon entrò dietro il bancone, le due si salutarono e Michelle andò verso gli spogliatori. Aveva finito il turno. Mi alzai e barcollando andai anch'io verso gli spogliatoi. C'era un lungo corridoio buoio davanti a me ed essere ubriaco non mi aiutava molto. Raggiunsi l'ultima porta barcollando e sbattendo la spalla ogni due secondi al muro ruvido, procurandomi dei graffi. Quando arrivai davanti la porta di Michelle, la spalancai trovandola seduta mentre si allacciava degli sneakers neri con i lacci rossi. Lei sgranò gli occhi alla mia vista.

<< Harry, che ci fai qui? >> disse con voce tremante.

Io mi avvicinai il più possibile a lei. Tirandola dai polsi la feci alzare e la sbattei duramente al muro. Sussultò a quel colpo. Iniziai a baciarle tutta la lunghezza del collo, mentre con le mani chiusi i suoi seni a coppa. Lei non riusciva a parlare, presa dalla voglia. Gli strappai il top bianco di sopra e con fare molto esperto gli sganciai il reggiseno. I due indumenti raggiunsero in fretta il pavimento. Continuai a baciarle il collo mentre lei cercava di levarmi la maglietta per far aderire meglio le sue mani sui i miei addominali. Non volevo che mi toccasse, così gli tolsi le mie mani di sopra e lei mi guardò male. La ringrazia mentalemente per aver messo una gonna oggi, così avrei fatto più veloce. Le abbassai le mutandine mentre con la bocca le succhiavo un capezzolo. I suoi gemiti mi accitavano molto. Dopo aver buttato anche questo indumento per terra, mi sbottonai i jeans e li abbassai insieme con i boxer neri e strappai con i denti un poreservativo preso dalla sua borsa. La mia erezione era abbastanza duro. Rotolai per bene il preservativo e poi entrai dentro di lei. Le sue gambe circondavano il mio bacino e ad ogni mia spinta lei gemeva.

<< Harry.. ci.. sono quasi. >> disse lei ansimando.

Continuai con le spinte, fino a quando entrambi arrivammo all'orgasmo.

<< Oddio.. Harry! >> disse lei venendo. Io non dicevo mai il suo nome. Nè il suo , nè di nessuno.

Quando ripresi a respirare normale, la feci scendera dal mio bacino e gli diedi una bacio in fronte prima di ricompormi e andare via. Ero sudato ed eccitato. L'alcool sul mio corpo era quasi del tutto andato via. Prima di aprire la porta, Michelle mi parlò.

<< Adesso come faccia ad uscire? La mia maglietta è strappata. >> disse

<< Non lo so. Sono cazzi tuoi. >> dissi prima di voltarmi e lasciarla li sola. Ci voleva questa bella scopata. Ne avevo bisogno. Almeno per un pò non pensavo a niente. Quandò raggiunsi il bancone, Maxxi era seduto ad un tavolo con dei tizi robusti e curiosi. Si voltarono tutti a guardarmi e Maxxi mi fece cenno di raggiungerli. 

<< Dobbiamo parlare. >> disse Maxxi  con tono freddo.

Ciao belle :))

Ecco un altro capitolo per voi! <3 

Commentate e votateeeee!! :))

Vi voglio bene, a presto! :)

__Ken

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