POV'S LEILA.
Dopo aver detto addio ad Harry per sempre. Entri in casa e mi avviai in cucina per mettere qualcosa sotto i denti visto che il mio stomaco aveva ancora fame. Quandò apri il frigorifero vidi che non avevo molta scelta. C'erano soltanto un cesto di frutta al suo interno e delle bottiglie d'acqua gasate che a me non piaceva. Da male in peggio. Mentre decidevo cosa prendere tra Arancia, mela, pera e banana il mio telefonino squillò sul tavolo. Lo presi e lessi sul display 'Mamma'. Sbuffai e risposi.
<< Pronto? >> dissi mentre prendevo una mela.
<< Leila? Sei tu? >> chiese.
<< Chi vuoi che sia? >> dissi mordendo la mela.
<< Perchè fai così? >> disse tristemente. Come se davvero gli interessa di me.
<< Perchè mi hai lasciata qui? >>
<< Ti prego non iniziare con questo discorso. Io sto male e sola non potevi stare fine. >> disse
<< Certo perchè ho due anni. Comunque non ti avevo detto per caso che ti chiamavo io? >> dissi sedendomi e finendo la mela.
<< Si ma visto che non lo facevi avevo pensato di farlo io! Comunque come stai? >>
<< Ehm, fammi pensare, sto di merda. Tu invece? >> chiesi seccata.
<< Io sono in un letto d'ospedale con le flebo. Domani inizio gli esami veri e propri. >> disse in un filo di voce. Odiavo sentire mia madre così. Se lei stava mele io stavo peggio. Ogni giorno vivo con la paura di perderla per davvero. E mi fa piangere sta cosa. Ricacciai le lacrime dentro e risposi.
<< Mi dispiace mamma. >> dissi lentamente.
<< Sai che poi andrà tutto be-- >> la interruppi.
<< No, mamma. Mi dispiace per tutto. Non sono una brava figlia e a volte mi detesto per questo. Io.. io non voglio avercela con nessuno e.. >> dissi mentre le lacrime, alla fine, rigarono le mie guance.
<< Sei mia figlia. Leila ti conosco meglio di chiunque altro. So chi sei e cosa sei in grado si fare. Aspetto ogni giorno il momento in cui tu butterai per sempre a terra il muro 'stronza' che ti sei creata. Quel muro che si è costruito per tutte le brutte esperienza della vita. Sei forte Leila, più di quanto tu pensi e ricordati che mamma ti ama infinitamente a prescindere da come mi tratti. >> disse singhiozzando anche lei.
<< Grazie mamma, ne avevo bisogno! Ti voglio bene. >>
<< Te ne veglio anch'io amore mio. >> disse. La sentì soffiarsi il naso su un fazzoletto ed io scoppiai a ridere.
<< Sono contenta che in fondo ti faccio ridere. >> disse scoppiando a ridere anche lei.
<< Si mamma tantissimo. >> Con la mano, asciugai le ultime lacrime che scendevano su per la guancia.
<< Zia Geltrude come sta? Si comporta male con te? >> disse
Non volevo farla stare male più di quanto non lo fosse. Non potevo dirgli che l'avrei tantissimo voluta uccidere e che mi fa dormire nel capannone degli attrezzi o che non mi compra da mangiare. Così decisi di mentirgli.
<< Zia tutto ok. Non preoccuparti per me mamma. Come ben sai so cavarmela perfettamente con lei e con tutti. >> dissi alzandomi dalla sedia e buttando l'osso della mela nella pattumiera.
<< Già. Sin da piccola amore. comunque adesso devo chiudere è arrivato il medico. Per favore Leila, fatti sentire. >> disse
<< Va bene mamma, lo prometto. >> dissi e chiusi la chiamata.