5 CAPITOLO

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POV'S LEILA

Mai al mondo avrei preferito salire in macchina con lui, ma che scelta avevo? Ancora ero scossa per tutta la faccenda di prima e poi non so come tornare a casa. Sono stanca e l'unica cosa che vorrei veramente è poter spofondare sotto la terra. La tensione era arrivata alle stelle e nessuno dei due proferiva parola. Ammetto di essere felice per questo. 

Mi volto a guardare il profilo di Harry e vedo che la sua mascella è contratta e le sue nocche sono bianche mentre stringe forte il volante. Per la prima volta vedo quanto sono belle e carnose le sue labbra e le sue ciglia sono lunghissime mentre li sbatte velocemente. Segno che era nervoso. Dopo dieci minuti di strada aveva tolto la sua felpa nera e l'aveva tirata nei posti dietro. Grazie alla sa meglietta nera a maniche corte potei vedere i suoi tatuaggi macchiare la sua pelle perfetta sulle braccia. Tutto questo lo rendeva sexy e misterioso. In fondo cosa so sul suo conto? Assolutamente niente. Il rumore del finestrino abbassarsi mi tirò fuori dai miei pensieri e una ventata di freddo mi procurò la pelle d'oca. Mi voltai per guardare dalla mia parte del finestrino quando ad un tratto Harry ruppe il silenzio.

<< Hai freddo? >> La sua voce era dura e fredda. Annuii, non volendo parlare. Lui si voltò e con la mano cercava qualcosa fino a quando non la trovò e me la lanciò di sopra. La presi e vidi che era la sua felpa.

<< Metti questa. >> 

<< Grazie. >> dissi per poi metterla. Un profumo strano mi invase le narici. Era forte ma anche molto confortante. Sapeva di colonia, menta e fumo di sigarette. In somma sapeva di Harry. Il silenzio rprese di nuovo il suo posto mentre io mi calmavo con l'odore di Harry e lui continuava a guidare. Tante domande mi frullavano in testa, del tipo chi erano Mike e Jason? Cosa volevano da lui? Dove stiamo andando? Ma la paura non voleva andarsene dal mio corpo, quindi rimasi in silenzio. 

Dopo minuti che a me sembravano ore, la macchina si fermò ed Harry spostò il suo viso dalla strada al mio corpo. Quando anch'io mi voltai a guardarlo, trovai un Harry calmo. 

<< Come faccio a trovare casa tua? >> disse mentre picchiettava un dito sul volante. Io mi limitai a fissarlo. 

<< Conosci almeno qualcosa da queste parti? >> disse, ritornando di nuovo nervoso. La sua mano non finiva di passare in mezzo ai suoi capelli ricci che tanto amavo. Coosa? Sto davvero sbraitando. Questa è la stanchezza. 

<< No, mi dispiace. I-io.. >> dissi senza finire la frase.

<< Io.. io.. Non mi interessa un cazzo di te. Voglio soltanto portarti il più possibile lontano da me e non vederti più. >> disse furioso. Spalancai gli occhi incredula dalle sue parole. Che fottuto stronzo ed io sono una super deficiente a stare ancora qui con lui. 

<< Senti, non sono stata io a dirti di chiamarmi, parlarmi o per giunta darmi un passaggio verso una casa che neanche so dove cazzo si trova. Quindi smettila di essere cosi stronzo e di dare la copla di tutto a me. Dio! >> dissi. Aprì lo sportello e scesi dalla sua macchina in men che non si dica. Neanche gli diedi l'opportunità di ribattere. 

<< Stronzo. Stronzo. Stronzo. >> dissi ad alta voce. 

Adesso che cosa facevo? 'Basta Leila, non contare più su nessuno. Vedrai che la troverai la strada verso casa' disse la mia coscienza. Aveva ragione non si può contare su nessuno, dovevo farcela da sola. Mentre continuavo a camminare una casa con la porta rossa attirò la mia attenzione e pensai di averla già vista. Voltai la testa a destra e vidi il la casa di zia Geltrude. Oddio, ce l'avevo fatta! Con un sorriso a trenta due denti, passai velocemente il giardino della zia ed entrai dentro la mia 'stanza' senza preoccuparmi se zia mi avesse visto o ancora di più se fosse a casa. Mi lasciai cadere lettralmente a letto e un odore strano mi invase le narici. Capì che era l'odore di Harry e che avevo dimenticato di dargli la sua felpa ma non avevo le forze di fare niente, neanche di spogliarmi. Dopo due secondi mi addormentai. 

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