2 Terra, oggi

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Terra, oggi.

Il sole era ormai sorto da non molto. Il cielo pian piano si schiariva dalle scure nubi che regnavano durante la notte. I germogli si schiusero al primo raggio di luce, rivelando al mondo la loro bellezza e il loro profumo. Gli uccellini volavano e cinguettavano al di fuori della mia finestra, fischiettando a ritmo della mia sveglia.

Era ora di alzarsi.

Un'altra giornata era appena iniziata.

Da comune ragazza adolescente, anch'io come molte altre, andavano ancora a scuola. Per fortuna frequentavo ormai l'ultimo anno di college, dopo di chè, sarei stata libera di fare ciò che più desideravo: lavorare a tempo pieno in una prestigiosa biblioteca, non molto lontana da casa mia. Per ora avevo abbastanza tempo per lavorarci quasi ogni pomeriggio. Non so perchè, ma sin da piccola ho avuto la passione per i libri e crescendo mi sono accorta che quasi stava diventando un'ossessione, finchè son riuscita a farmi assumere, per lavorare li, almeno per qualche ora. Per adesso bastava.

I minuti scorrevano veloci e l'ora di andare a scuola era sempre più vicina.

Mi buttai giù dal letto, girandomi di fianco per non sbattere il viso a terra. Ogni mattina diventava sempre più pesante alzarsi, con l'arrivo della bella stagione, la voglia di dormire di più cresceva a vista d'occhio. Purtroppo, veniva spazzata via dall'immanchevole delicatezza di mia zia che puntualmente entrava nella mia stanza, tutte le mattine alla stessa ora, per farmi alzare costrettamente. Non mi restava altro che obbedire e compiere questo grande sacrificio ancora per poco tempo. Non aspettavo altro che arrivasse l'estate e con essa, la fine di ogni lezione.

Percorsi il piccolo corridoio che separava la mia stanza dalle scale che portavano al piano di sotto dove c'era un grande salone e una bella colazione ad attendermi. Zia mi ha viziata sin da quando ero ancora in fasce, mi preparava tutto ciò che potessi desiderare da mangiare, ogni tipo di prelibatezza che mi stuzzicava la mente e così via negli anni, ormai era diventata un'abitudine. Ormai mi bastava solo sedermi a tavola per scoprire cosa avesse preparato. Amava cucinare e anch'io, pian piano, iniziavo a sentire un forte legame con la cucina, come se fosse lei stessa a volerlo.

Avevo assaggiato così tante cose nella mia vita, che ormai mi dilettavo a prepare qualcosa nei momenti più noiosi, inventandomi nuove ricette.

Devo ammettere, che la mia passione per la cucina era un gradino sotto la mia passione per i libri. Ma niente batteva quest'ultima. Nei libri potevo trovare tutto quello di cui avevo bisogno, come se fossero i miei migliori amici. In realtà non ne avevo molti, sopratutto a scuola. Venivo spesso etichettata come una saputella e così presa in antipatia da molte persone. Ma due di queste non la pensavano così. Philip e Maika erano i miei migliori amici, nonchè unici. Ma andava bene così. Non avevo bisogno di avere molte persone attorno a me, io stavo bene così, senza troppe distrazioni, in modo da potermi concentrare sulla mia unica e vera passione, il più possibile. Forse ero davvero un pò noiosa, ma io stavo bene così con me stessa. Il parere degli altri, per me, contava quanto una briciola di pane. Avevo tutto ciò di cui avevo bisogno. Il resto non conta.

Un passo dietro l'altro per numerevoli isolati, mentre notavo quanto le persone fossero così stanche la mattina, ma euforiche allo stesso tempo. Tutti sembravano avere un copione preciso da recitare, giorno dopo giorno, sempre la stessa storia. Erano pochi, ormai, coloro che vivevano la vita giorno per giorno, attimo per attimo.

Perchè programmare l'intera vita, l'intera esistenza, per poi soffrire e perderci le cose più belle? Perchè essere schiavi della vita stessa?

"La vita è troppo breve per sprecarla a realizzare i sogni degli altri"

Diceva Oscar Wilde...

E non aveva tutti i torti.

<<Ecco qua, il college...>> Pensai a voce alta.

La mia voglia di vedere un mucchio di persone ottuse ed egoiste, quest'oggi era pari a ciò che stava sotto la suola delle mie scarpe. Ovvero, meno di zero.

-Ah eccoti, temevo che oggi non saresti venuta. Maika si avvicinò a me e mi prese a bracetto.

-Perchè mai sarei dovuta mancare? Sai bene che ogni mattina non aspetto altro questo momento... Risposi, con tono sarcastico

-So bene quanto ti facciano infuriare questi sciocchi ragazzini ingenui!

-Almeno tu mi capisci, menomale...

-Anni e anni di sopportazione mia cara!

Maikaa era proprio una vera amica, mi sopportava e nn mi giudicava mai. A che servono tanti amici quando ne hai una così?!

La lezione presto inizió. Il prof consegnò i temi di letteratura svolti pochi giorni fa.

-A+, che novità, signorina Field. Mi disse il prof, con tono ironico.

Era questo il motivo per cui nessuno poteva vedermi.

-Hey secchiona, un'altra A?

Esclamó un mio compagno di classe che stava seduto dietro di me. Accartocciò nelle mani il suo tema e me lo scaglió contro.

Routine quotidiana. Come al solito, lui veniva ripreso dai prof e io, con tutta la mia rabbia, me ne stavo buona rimugginando sulla mia effettiva triste vita.

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