4. Terra, oggi

159 18 6
                                    

Come al solito, la mia giornata era programmata nei minimi dettagli. Una qualunque variazione avrebbe sconvolto il lavoro di giorni interi.

-Questo pomeriggio vieni a vedere la partita?

Eravamo in sala mensa. Maika non faceva altro che ossessionarmi per le partite di calcio di Philip. Sapevo in cuor mio che aveva un debole per lui, ma non le dissi mai niente.

-No, mi spiace, ma ho altro da fare oggi. Le risposi, tra un boccone e un altro.

-Cosa devi fare? Andare in biblioteca?

-Si esatto.

-Hai mai pensato che oltre i libri c'è un mondo intero?

-é qui che ti sbagli mia cara, sono i libri il mondo intero, e non solo.

-Sempre la solita... andrò con altre persone...

-Ok, ti voglio bene anch'io. La salutai.

Forse ci era rimasta un pò male, ma niente di diverso dal solito.

Le lezioni finirono e io mi piombai nella mia amata biblioteca. Niente di meglio dove poter passare il resto della giornata.

Vi erano molte sezioni che ancora non avevo avuto il tempo di visitare. Era immensa, la più grande da queste parti. 7 piani e scaffali infiniti, stracolmi di libri e manufatti. Alcuni erano antichi, c'era una sezione apposta per loro, ma non mi era permesso andarci. Per ora, il mio compito era catalogare i nuovi libri che arrivavano. Mi piaceva molto il mio lavoro.

"Tutto ciò che desideri e non puoi avere, lo puoi trovare soltanto nei libri". Era questo quello in cui maggiormente credevo.

-Quest'oggi sono arrivati 2 scatoloni pieni di libri, contenta?

Lui era Luca, il magazziniere. Sa benissimo quanto io adori catalogare i libri.

-Perfetto, oggi mi divertirò moltissimo! Gli risposi, felice.

-Ne sono certo, conscendoti!

Mi lasciò due enormi scatoloni davanti. -Ora inizia il divertimento.

Aprii il primo. Soliti libri per ragazzini... fiabe, favole... niente di interessante per ora.

Li catalogai in men che non si dica. La curiosità mi stava uccidendo. Dovevo aprire anche l'altra scatola. La cosa che mi aveva incuriosito ma che notai in seguito, era lo strano simbolo disegnato su un lato. Libri stranieri, pensai.

Finalmente era giunto il momento di vedere di cosa si trattasse.

Tirai via lo scotch che teneva chiuse le ante superiori della scatola e sbirciai il contenuto.

Non avevo mai visto libri del genere. Erano molto spessi, con pergamente che spuntavano dal loro interno, una rilegatura fine e dorata, con i titoli a malapena visibili. Credo siano molto vecchi. Mentre stavo per aprirne uno, mia zia mi venne incontro. -Oh sono arrivati, finalmente. Mettili dentro la scatola, questi li metto a posto io. Non sei ancora pronta per loro.

-Ma zia Ester, così non mi rimane niente da fare.

-Son sicura che troverai qualcos'altro mia cara.

Mi sorrise e mi sfiorò una guancia. Prese lo scatolone e se ne andò.

Chissà cosa avevano di così speciale quei libri.

La curiosità è sempre stata mia nemica.

Decisi di seguire zia e vedere dove li stava portando.

Si fece aiutare con lo scatolone da un vecchio magazziniere, Satroum, il cui nome era strano quanto il suo aspetto fisico. Era basso, tozzo e con un pò di gobba, baffi e capelli bianchi che gli incorniciavano il viso come un vecchio signore gentile. Era vecchio, ma non abbastanza, riusciva ancora a portare scatoloni pieni.

Salirono sull ascensore. Io li seguii su per le scale.

Arrivarono al settimo piano, l'ultimo. Mi era stato detto, prima di venire a lavorare qua, che gli ultimi 3 piani per me erano off limits. Ma non capisco perchè, son sempre libri, che cavolo.

Mi nascosi dietro uno scaffale alla fine della scalinata, dove potevo spiare, senza il pericolo di essre vista.

-Fai attenzione, Satroum, sono molto potenti questi libri.

Pian piano li tirarono fuori dalla scatola e uno dopo l'altro, li posarono delicatamente su un ripiano.
Neanche fossero fatti di cristallo!
Presto finirono di metterli a posto.
Zia fece apparire come per magia una bacchetta sulla sua mano destra, recitando una piccola formula. Agitandola recitò qualcosa in una lingua sconosciuta e scaglió un alone bianco e azzurro sopra i libri.
-Presto, andiamo.
Si diressero verso l'ascensore e scesero al primo piano. Io aspettai li, nascosta, volevo vedere quei libri.
Aspettai  che zia e Satroum fossero scesi per avvicinarmi a quel ripiano.
Ne presi in mano uno, lo aprii.
Niente.
Il libro é bianco.
Sfogliai le pagine ma non trovai nulla.
Ne presi un altro, ma niente.
Erano tutti uguali.
Me ne andai, pensierosa e incredula. 

AlatarielDove le storie prendono vita. Scoprilo ora