7. Faèria, un altro tempo

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L'attacco di Shaila fu così potente che fece balzare via tutti i membri del consiglio, tramortiti a terra.

Incantesimo contro incantesimo e un mare di polvere impesantivano l'aria e l'atmosfera reale del castello. Persino la terra era ormai stanca di tremare sotto i loro piedi.

-Tu morirai Re Andros! Ora!

Urló Shaila, scagliando un altro dei suoi potenti attacchi. Il re, ormai quasi privo di forze, non riuscì più a muoversi. Stava a terra, stordito, come molti altri dei suoi alleati. Riuscì a malapena a girarsi verso di lei per guardarla negli occhi mentre lo uccideva.

-Avanti, fallo! Non mi fai paura strega! Questo mondo non sarà mai tuo! Verrai sconfitta comunque!

Urlò il re, con tutto il fiato che aveva in gola.

-Sconfitta? Da chi? Da te? Sei già morto Andros!

Shaila concentrò tutta l'energia nel suo bastone magico e sferrò l'attacco contro esso.

Increduli e privi di forze, amici e parenti lo guardavano morire, con la rabbia di non riuscire a far niente per salvarlo.

Gli occhi stanchi di Ester, si aprirono a malapena, ignara di ciò che era appena successo.

"Alatariel", sussurrò. Raccolse le forze e si trascinò a terra non riuscendo a tirarsi su. Si avvicinò lentamente in un angolo fra le mura del bastione e si fece scivolare giù per una fessura nel muro, cadendo dentro una stanza delle segrete del castello.

Pian piano riuscì ad alzarsi e trascinando i piedi, uno dietro l'altro, arrivò in una stanza dove c'erano i rifugiati, fra cui due fate balie con la piccola.

-Datela a me, la porterò al sicuro. Disse a stento Ester.

-Ma fata madre, non siete in grado di portarla in salvo, non avete abbastanza forze.

-Ne ho abbastanza per rispettare il patto. Alatariel viene con me.

Decisa, Ester prese la piccola in braccio, cercando di resistere e non svenire. Con un incantesimo aprì un portale nel muro e lo oltrepassò, svanendo dietro di esso.

Il re morì sotto gli occhi sconcertati e sofferenti del popolo.

Una nuova era di sofferenza era appena iniziata.

-Prostatevi innanzi a me, popolo di Faèria. Io sono Shaila, la vostra nuova regina. La strega tese le braccia davanti a se, aperte, come se aspettasse che tutti si inchinino davanti a lei.

Il popolo non potè fare altro che guardare ed ascoltare, per non subire la stessa sorte del re.

Lei ghignava, con un sorriso malefico che le incorniciava il viso. I suoi occhi erano bui ma splendevano di soddisfazione e malvagità.

-Ed ora consegnatemi la giovane madre! O la bambina... è già nata?

Domandò. Nessuno la rispose. Tutti abassarono lo sguardo per non incrociare il suo.

Spazientita, si avvicinò, con passo lesto, al primo elfo.

-Guardami! Essere inutile! Cosa sai della figlia della luna?

Gli gridò contro, Shaila, innervosita dal comportamento del popolo infedele.

-No mia signora, non so niente. Gli rispose il povero malcapitato, con voce tremante.

Shaila tese il bastone contro di lui, il cristallo si illuminò e una luce verde assorbì la linfa vitale, lasciandolo cadere a terra, secco.

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