3 Faèria, sempre un altro tempo

168 19 6
                                    

Una grotta fredda e buia nascosta da rocce incantate padroneggiava il monte Ugary.

Resti di animali e scheletri di esseri magici, facevano da tappeto sul lungo corridoio ghiacciato.

Le insennature erano piene di esseri agonizzanti, intrappolati nella roccia stessa, che tormentavano l'intera montagna con i loro lamenti.

Un posto abbastanza agghiacciante per esseri altrettanto agghiaccianti che sorvegliavano l'intero territorio. Era il covo dei feroci mutari, nonchè il covo della loro temibile padrona.

Smaterializzatasi nel cuore della grotta, la strega, con tutto il suo intento maligno, organizzó una seduta con gli spiriti, per chiedere consiglio sul da farsi.

Il luogo era nascosto agli occhi degli altri con un potente incantesimo, capace di creare un'illusione abbastanza forte da ingannare chiunque. Solo i deboli di cuore potevano scovarlo. Solo chi dentro di sè aveva l'essenza oscura, malvagia, proprio come Shaila.

Ai piedi della montagna vivevano altre creature maligne, costrette in schiave dalla potente strega. Spesso facevano il lavoro sporco al suo posto. Le fate nere, trasformate dal loro stesso dolore, dominavano insieme a lei, donandogli tutto il potere di cui aveva bisogno, strappandolo alla terra e ad ogni singola creatura vivente che capitava sfortunatamente nei loro paraggi.

La strega incontrastata aveva parecchi sudditi a disposizione, tanti, da sacrificarne anche qualcuno.

-Ma mia regina è pericoloso. Perchè non attaccare direttamente? Gli chiese un umile servo.

-E rischiare di subire un'altra sconfitta come oggi? No! Mai! Agiremo secondo i piani. Preparate le truppe. Agiremo nel cuore della notte.

Decisa ad avere vendetta, la potente strega convocó a lei ogni singolo essere magico, rimasto in vita, che le giuró fedeltà, ed infine, con riti magici riuscì a convocare gli spiriti degli inferi, promettendo loro nuova vita.

Questa volta era certa di farcela. Il re non si aspetta minimamente un altro attacco stasera stessa.

-Tutto dovrà procedere per il meglio, se vogliamo vincere. E questo accadrà. Ora vai e raduna le fate nere, ho bisogno di loro. Subito.

Il povero folletto sottomesso corse subito ad eseguire gli ordini.

Shaila era furiosa come non mai. La sua aura era oscura, come una notte di tempesta. Si concentró in un andarivieni con bastone alla mano. Il cristallo illuminava quel poco che riusciva e anch'esso avvolto da una nube nera.

-Mia signora, cosa possiamo fare per voi?

Le fate nere erano arrivate, pronte a ricevere ordini.

-Presto, ho molti mutari feriti, guariteli, stasera ogni minimo aiuto ci sarà utile.

AlatarielDove le storie prendono vita. Scoprilo ora