Genova è bellissima, il mare, il sole, i fiori, un abbinamento di vivaci colori

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Ludovica pov's
Non vedo più Diego, ma non me ne preoccupo, vado in bagno e mi percorre un brivido lungo la schiena, di schifo però.

C'è una puzza assurda e il gabinetto tutto sporco di vomito e altre sostanze non bene identificate.

Mi tappo il naso e la bocca con le mani, esco da quel posto orribile e mi chiudo la porta alle spalle, vado in sala, prendo Martina per un braccio che ha già un bicchiere di birra in mano, non è possibile vivere in questa situazione.

<Martina ce ne dobbiamo andare> lei mi guarda confusa <Perché?> la trascino col braccio verso la porta del bagno, deve schifarsianche lei <Pronta?> <Okay, ora mi fai paura, c'è un morto?> Le apro la porta e lei come me ha la stessa reazione di tapparsi bocca e naso <Capito perché?> si mette a ridere <Di cosa ti stupisci? Sono tutti uomini da soli> <Si, okay ma io li non ci piscio> dico indicando la stanzetta sporca.

<Scendi al bar qui sotto e vai lì> dice lei in opzione a quel bagno lurido, ma come può star così tranquilla in questa situazione nauseabonda?
<Non posso andare ogni volta al bar per pisciare> mi lamento mentre lei mi spinge verso l'uscita <Più tardi puliremo> al solo pensiero mi viene un conato di vomito.

Apro la porta, rigorosamente rotta, e scendo le scale.

Esco dal portone, in lontananza vedo Diego girato di spalle, su una panchina sul lungomare, è con una ragazza rossa, si sta baciando con lei.

Si gira di scatto, mi viene un colpo al cuore, per non farmi entro di corsa al bar dove c'è un signore anziano che sta dando i caffè con mano tremolante.
Ho avuto il timore che mi vedesse, non voglio sembrare una stalker.

<Mi scusi signore> questo alza lo sguardo e due occhi azzurri dietro occhiali rettangolari mi prendono alla sprovvista.
<Mi dica bella ragazza> <Potrei usare il bagno?> <Certo> dice anche con voce tremolante, è davvero tanto anziano <Grazie mille> mi dirigo verso il bagno.

È piccolino, appoggio le mani al lavandino e mi guardo allo specchio. Sono stata una stupida a pensare che Diego fosse interessato a me.
Mi sciacquo la faccia con l'acqua fresca per cercare di riprendermi,poi noto una piccola finestrella che si affaccia sul mare.
Genova è bellissima, il mare, il sole, i fiori, è un abbinamento di vivaci colori. Fanno contrasto con il mio umore grigio di questi giorni.

Nonostante a me Diego non piaccia ho in mente lui e quella ragazza che si baciano, non riesco proprio a togliermelo dalla testa e c'è anche una piccola nota di fastidio.

Prendo un respiro di sollievo e mi faccio coraggio ad uscire.

Passo il corridoio pieno di quadri vintage e ritrovo Diego che sta giocando alle macchinette.
Lo sorpasso sperando che non mi veda.
<Ludovica aspetta> io cammino senza voltarmi, non voglio vederlo.

Mi prende per mano e mi gira verso sé <Mi hai visto con lei?>
Io annuisco abbassando lo sguardo
<E tu che hai?> <Niente> <Stai mentendo> vorrei tanto dirgli che sono gelosa, ma sarebbe una pazzia, lo conosco da ieri sera...

<No, davvero, sono stanca. Io me ne torno a Milano> dico andandomene senza dare troppe spiegazioni
<E perché> lui mi riblocca per la spalla stavolta, ma non rispondo è una situazione da pazzi
<Sei gelosa?> Chiede inarcando un sopracciglio <Figurati> scoppio in una mezza risata isterica
<Non ne avresti motivo, ci conosciamo da un giorno e poi...>
Lo interrompo, mi sta spazientendo, io di solito ho un sacco di pazienza ma di questo ragazzo mi infastidisce anche solo la presenza.
<Appunto, non ho neanche motivo per rimanere qua> me ne vado verso casa.

Martina pov's
Mirko mi stringe la vita, ho un bicchiere di birra in mano e sto ridendo con gli altri.
Mario è appoggiato al muro che mi guarda con braccia conserte, ma io mi chiedo, che cos'ha così tanto da guardare?

Sento la porta sbattere all'improvviso nonostante la musica alta riesco a sentire il tonfo di essa, vado verso l'ingresso per vedere chi cerca di distruggere una porta già rotta e vedo Ludovica scazzata.

<Socia che hai?> le chiedo cercando di inseguirla, cosa molto difficile visto il passo svelto che ha in questo momento <Niente, io me ne torno a Milano> dice senza tanti giri di parole, subito dopo entra anche Diego in casa
<No, non vai da nessuna parte> lei sbatte nervosamente il piede sul pavimento di marmo ed esce fuori.

Io la seguo e Diego segue me, mi giro di scatto <Tu stai qui> dico seria, se si sta comportando così sicuramente c'è il suo zampino in mezzo.

<Socia, dove sei?> Chiedo, le mie parole rimbombano per tutto il palazzo.
Dopo un po' mi risponde <Sono qui> la voce viene dalle soffitte.

Salgo le scale impolverate, la trovo seduta per terra. Mi guardo intorno, è una stanza, però è tutta impolverata e non ha la porta.

<Che hai só?> Mi inginocchio <Niente, io adesso me ne torno a Milano tranquilla> <Ma perché?> <Perché si, cosa sto a fare...> La interrompo
<Che ha fatto Diego?> <Cosa c'entra Diego ora?> <Ti conosco...> Lei sbuffa <Si stava baciando con una> <E tu sei gelosa> <No, non sono gelosa è solo che...> <Sei gelosa, ti stai innamorando.>
Lei rimane a fissarmi <Sta di fatto che io me ne vado> si alza all'improvviso <No, socia aspetta dai!> Lei si blocca sulle scale <Fallo per me. Mi trovo così bene qui> <Restaci tu allora> <Non sarebbe lo stesso senza te> lei mi guarda per un'attimo <E va bene ma solo per te> l'abbraccio, poi scende in sala.

Mi guardo intorno, potrebbe essere una camera da letto questa.

<Ti piace?> Mi giro verso la voce e vedo Mario <Si> si avvicina a me <Era di mia mamma questa stanza> <E perché ora è così?> <Non serviva più> dice facendo spallucce <Ma la porta?> <prima era tutto collegato, in teoria la porta che c'è giù andava alla fine delle scale, ma poi Mirko l'ha rotta e l'abbiamo messa li dove la vedi oggi>

Ci sono minuti di silenzio fra noi poi lo smorza <Senti, stai lontana da Mirko> mi accarezza la guancia <Perché?> <Fidati, è meglio così> <io faccio quello che voglio> <io ti ho avvisata> se ne va.

È così bello Mario...

Ludovica pov's
Vado in sala, c'è Diego seduto sul divano con una sigaretta che si diverte a giocare col fumo.

Mi siedo su una sedia di ferro bianca e il mio piede fa su e giù dal nervoso.

Mi accenna un sorriso, io mi alzo e vado nella camera.

Prima di entrare origlio quello che Mario e Mirko si stanno dicendo
<Io me la voglio fare a Martina! L'hai vista?! Cazzo!> Dice Mirko <Fai quello che ti pare> dice Mario freddo <Ma guai a te se le fai del male Mirko> <Mario, ma che c'hai? Se vuoi te la passo dopo> dice Mirko ridendo <Abbiamo sempre fatto così dai>

Vedo Mario alzarsi <Lei è diversa okay?> Viene verso la porta, mi giro e mi ritrovo Mario davanti <Cerchi qualcosa?> <La stanza> lui mi apre la porta <Eccola> io entro, la camera da letto è grande e illuminata dalla finestra, c'è un letto matrimoniale e un materasso da gonfiare. Mi chiedo dove dormirò.

Mi affaccio alla finestra scavalcando il materasso sgonfio a terra.

Che bello, tutta la casa si affaccia sul mare.

<È permesso?> Mi giro verso l'ingresso, è Diego, mi rigiro verso la finestra <È bella Genova eh> io faccio sì con la testa.
Mi sbuffa il fumo in faccia e mi passa la sigaretta <Vuoi?> <Non fumo> <Immaginavo> dice andandosene <Aspetta Diego> lui si gira <Ma dove dormiremo io e Martina?> <Tu con me> mi fa l'occhiolino <ma vai a cagare> mi spunta un sorrisetto.

Martina pov's
Ritorno in sala ma non vedo Mario <Dov'è Mario?> Chiedo guardandomi intorno <È di la in camera> mi dice Nader con un cenno della testa, io vado in camera.

Lo guardo che sta cantando dentro un armadio mi sporgo, lui ferma tutto <Ma che fai?> Chiedo ridendo <Sto registrando un pezzo> dice sorridendo. Mamma mia che sorriso ha.

<Wow, posso sentirla?> Lui si alza <Si ma dopo perché adesso andiamo da mia mamma a mangiare> mi fa l'occhiolino ed esce dalla stanza.

Ho Portato Il Mare A MilanoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora