E tu ti sei svegliato. Tante volte ti è successo. In duemila anni ci si sveglia così spesso. Ormai hai perso il conto.
Ma quella volta era la prima.
Era il tuo primo risveglio.
Eri nera, le tue ali erano leggere, si libravano nel vento, gonfiate dalla brezza mattutina. Però, quando la luce batteva su di esse, quelle di coloravano di un infinità di colori, ma soprattutto sembravano di un grigio metallico, glaciale. Svolazzavi ignara fra le altre farfalle, eri la più bella. La vita di una farfalla è breve, circa una settimana. Ma in quell'insignificante momento, confrontato all'eternità che avresti vissuto, tu riuscisti a trovarlo, un bambino dai grandi occhi verdi, un neonato su cui poggiasti le tue zampette. Il bambino, prima in lacrime, ti guardò. Poi sorrise. Poi rise, di una risata innocente ed argentina. Stette qualche secondo a guardarti gaio. Poi, fra lo stupore di sua madre e dei suoi familiari, le sue labbra si schiusero. "Senza fine" aveva poche settimane di vita, ma scandì quelle sue parole come se ci fosse dietro un universo. Tutti i presenti ammutolirono, poi cominciarono a sbraitare, ad urlare, a ridere ed a piangere stupiti. Ma tu volasti via dal bambino, ed Eren si rimise a piangere, ma questa volta non per un capriccio. Questa volta era un pianto sassordante, lacerante e disperato. Il pianto di un cuore straziato. Di un cuore maledetto. Di un amore ritrovato, e riperso nel cielo gonfio di neve.
Il vostro amore, non aveva forma alcuna, se non di un cuore avvelenato, che batte in due petti differenti.
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Il colore dei ricordi
Fanfiction"Sono duemila anni che ti cerco, duemila anni che bramo le tue labbra, il tuo sorriso, duemila anni che ti amo. Duemila anni da quando siamo morti." Come un fantasma, l'amore di una vita passata, perseguita Eren e Levi, in una dolce agonia (La mort...