6/02/2018
Caro diario
Non riesco a convivere più con me stesso, ogni volta si presenta un problema nel mio essere e non so quasi mai come risolverlo del tutto. E non mi piango addosso, cerco sempre di cercare la soluzione al problema, e a volte la trovo pure, ma poi ritorna sempre, come se per alcuni giorni riuscissi a chiudere tutti questi spiriti in una cassa nella mia anima ma, per un motivo o per un altro, ritornassero più forti di prima.
Credevo di aver risolto il problema dell'ansia costante un anno fa, quando non vivevo senza, quando era il pane quotidiano, ad ogni ora, ad ogni minuto, ad ogni secondo. Click-Clock, è l'ora di avere ansia.
In quel periodo trattavo male tutti, mi creavo problemi che non avevo e soprattutto facevo del male al mio ex continuamente e inconsapevolmente. Quel giorno, quando mi sono dimostrato così fragile a te perché mi hai seguito mentre io cercavo di scappare dalla realtà, da me stesso, tanto da estraniarmi dal mio io; quel giorno è uno dei ricordi più brutti e belli allo stesso tempo che ho della mia vita, quei ricordi che, quando li richiami alla mente, sorridi piangendo. Avevo l'ansia a mille, molto probabilmente un attacco di panico, e allora presi la decisione di allontanarmi dal mio gruppo di amici e da te. Mi ero recato ai silos, luogo simbolico per me che ha visto attraversare tutta la mia adolescenza, per piangere e stare da solo. Per un attimo, ho alzato la testa e tu eri lì; allora io ti ho gridato in lacrime di andartene, di lasciarmi stare, che non volevo mi vedesse fragile perché a me, fragile, non mi ci vede mai nessuno. Allora tu hai fatto finta di andartene, ti sei solo nascosto. Quando mi sono alzato, ti ho trovato e ci siamo abbracciati e, quell'abbraccio, ha sconfitto lo spirito dell'ansia in un battibaleno. Hai pianto anche tu in quel momento, anche tu ti sei dimostrato fragile a me.
Forse mi sono dilungato un po' troppo ma mi piace sempre ricordare questo avvenimento ed è coerente al contesto. Comunque l'ansia è tornata, una notte di due settimane fa, non so perché. Così, a caso. E più ci penso all'ansia, più ho ansia.
La conseguenza dell'ansia è la depersonalizzazione che credo stia tornando in me. Io spero di no, ma sto cercando sempre più scusanti per le parti del giorno in cui mi sento del tutto assente dalla vita come "ho sonno" oppure "sarà stato l'alcol". Ho bisogno di aiuto sennò non so veramente cosa farei se tutto dovesse tornare a come era un anno fa.
Forse ho bisogno solamente di innamorarmi ed essere amato, non lo so. So solo che voglio scomparire ora.
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Diario di un cavaliere inesistente
AdventureCiao a tutti, non voglio cadere nel cringe scrivendo questa descrizione quindi vi dico soltanto che questo è il mio diario personale dove parlerò delle mie giornate, dei miei pensieri, stati d'animo e roba così; ovviamente non ho voglia di cambiare...