Capitolo 5 Inciderò una tacca sul mio letto, col tuo nome!

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La grande professionalità di entrambi aveva fatto sì che la convivenza non portasse alla distruzione del proficuo rapporto di squadra che si era instaurato.

Steve le rivolgeva la parola, esclusivamente per lavoro; Rafflesia aveva provato a chiarire senza successo. Non che ci fosse tanto di cui scusarsi, a parer suo.

Aveva accennato a Bucky dei comportamenti del principe e lui stesso aveva ripreso l'argomento con Rogers, per difenderla e spiegare l'accaduto. Quello era stato chiaro, interrompendolo ed esprimendo un unico concetto 'Appena capita, me la scopo. E vedrai, Buck, un modo lo troverò! Del patto con Tony, me ne frego'. Era diventato un punto d'orgoglio. Soprattutto perché, per giorni, tv ed internet non avevano smesso di schernirlo...i cornetti di Capitan America...Era diventato lo zimbello dei social. Secondo Steve, la propria nomea era rovinata, le donne che aveva cercato di rimorchiare o invitare, a seguito di quell'evento, avevano rifiutato, sbeffeggiandolo. Era tornato ad essere il solito sfigato, per colpa del Tenente Tyler!

Ora che erano sul Quinjet, per la loro prima missione insieme, la squadrava, lo scudo stretto fra le mani e le nocche bianche per il nervoso.

'Il nemico è a tre minuti di distanza. Come stabilito, atterro e vi lascio limitrofi. Poi mi rialzo in volo e vi copro' la donna riepilogò i movimenti concordati.

'Ottimo, Tenente! Ragazzi, pronti?' Cap aveva sganciato la cintura di sicurezza e si era preparato a scendere. Come sempre, si era mosso per primo, i colleghi a seguire. Sul limitare della piattaforma si era voltato 'Rafflesia, occhi aperti. Fai attenzione, per piacere'.

'Sì, grazie, Steve, lo farò!' Le era parso apprensivo. Comunque, era stata l'unica frase gentile rivoltale in due settimane. Due lunghissime settimane...

Aveva decollato, immediata, per dar manforte agli Avengers, intervenuti a sedare una rivolta in un carcere di massima sicurezza. I detenuti avevano messo k.o. guardie carcerarie e sistemi di controllo, per prendere il sopravvento nella struttura in cui si erano asserragliati. Probabilmente, con un aiuto dall'esterno, erano riusciti ad introdurre ogni tipo di arma. Non solo armi da fuoco e da taglio comuni, anche armamenti militari di un certo livello. Dall'alto, le era parso di vedere fucili automatici e bazooka, alquanto pericolosi.

Bucky e Steve erano in testa al gruppo. Si era soffermata a vederli combattere. Favolosi. Coraggiosi. Rogers, splendido con la tuta blu, lanciava lo scudo ed affrontava il nemico fisicamente, come James, col suo braccio metallico. Thor sbaragliava gli avversari col martello. Banner, perduto l'aspetto da timido scienziato, si era trasformato in un inedito bestione verdognolo, i cui colpi erano di indescrivibile potenza.

Tentavano di aprirsi un varco per irrompere nell'edificio; notò che alcuni galeotti caricavano un lanciarazzi anticarro, contro il Capitano che, certo, non avrebbe potuto difendersi unicamente con il clipeo. Il jet era ben equipaggiato e si preparò; scelse dei missili di piccola portata, inquadrò i due tizi, nel mirino, e fece fuoco. Saltarono su come birilli!

Steve, resosi conto che gli aveva salvato il collo, alzò la mano sinistra, in segno di ringraziamento. Ebbe un'intuizione e le fece un cenno, che Rafflesia colse al volo.

Col doppio mitragliatore in dotazione delineò un percorso, verso l'entrata della prigione, in cui gli Avengers si incunearono, come fosse un tunnel, fino a giungere, incolumi, alla porta principale. Sparirono dalla sua vista, per completare l'opera.

Lei si dedicò a mettere fuori gioco le armi nel cortile, mentre, all'interno, i colleghi pensavano al resto. Qualche minuto dopo, vide Rogers che ne usciva: accanto, ammanettati mani e piedi i carcerati rivoltosi, al completo.

L'arrivo delle Forze Speciali concluse la vittoriosa operazione.

***

Si era fatta la doccia e si era vestita; in effetti, la sua prima missione era andata alla grande, non avrebbe potuto sperare di meglio. Gli Avengers erano rimasti entusiasti della sua performance, finanche Steve, che le aveva mormorato 'Ottimo lavoro, Tenente!' appena rimesso piede sull'aereo.

Il figlio degli Avengers (L'amore di Steve Rogers)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora