Capitolo 23

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Chanel

<Ragazzi voi andate,io vi raggiungo dopo>dico ai miei amici.
Loro annuiscono ed escono ridendo e festeggiando.
Mario mi stampa un bacio per poi raggiungere gli altri.
Io rimarrò qui a salutare tutti quelli che domani dovranno partire e tornare a Parigi.
Saluto Charlotte,Marine,Jaqueline e le altre,sono tutte che piangono e mi commuovo pure io.
<Lo sai Chan quanto ti vogliamo bene,non perdiamo i rapporti,e avvisaci quando nascerà il bambino,verremo a trovarti>dice tra le lacrime Marine che finora è quella più triste.
Anche le altre mi augurano un buon futuro è ci riuniamo in un abbraccio di gruppo.
Queste ragazze sono davvero speciali per me,mi hanno aiutata ad arrivare fin qui,e dire loro addio,o solo non vederle più ogni giorno mi fa spezzare il cuore.
Lascio come ultimo il mio amico/capo/manager Laurence che mi ha sempre sostenuto,aiutata e mi ha insegnato l'arte della moda. È il mio amico gay,il mio fratellone è mi dispiace moltissimo non vederlo più.
<Quando nascerà io verrò qui,e gli insegnerò a chiamarmi zio>mi dice accarezzandomi la pancia.
<E mi raccomando porta anche Carl>gli faccio l'occhiolino e lui comincia a ridere.
Carl è uno dei fotografi,e Laurence è follemente innamorato di lui e so che diventeranno una bella coppia.
<Domani veniamo in aereo porto a salutarvi>annuncia Luigi,che tutto il tempo l'ha passato a salutare gli altri modelli uomini,con cui non ho mai restaurato un gran rapporto.
Salutiamo tutti e usciamo dal grande edificio,spingo la sua carrozzella fino a fuori.
È distaccato e freddo con me,non capisco il motivo.
<Luì cos'hai?>gli chiedo posizionandomi davanti a lui.
<Nulla>mi risponde evitando il mio sguardo.
<Hai qualcosa e lo vedo>replico io prendendo il suo viso tra le mani.
Ma lui stacca le mie mani e gira il capo di lato,in modo arrabbiato.
<Luigi ti ho chiesto che cos'hai!>ripeto innervosendomi anch'io.
<Dio mio Chanel ma non ci arrivi da sola?>sbraita con furia.
<Quel coglione mi ha tolto la possibilità di brillare sta sera,mi ha tolto i riflettori e mi ha portato via te>continua abbassando la testa.
Rimango spiazzata per un momento,ma poi torno in me.
<Mario non ti ha tolto nulla>lo difendo io .
<Non è colpa sua se ti sei rotto la gamba!E lui ha sfilato perché l'ho proposto io quindi lui non ha nessuna colpa!>continuo io.
<Perché io lo amo Luigi,lui non mi ha portato via da te!Io non sono mai stata tua!>dico con le lacrime agli occhi.
Mi fa male pensare che lui pensi queste cose.
<quindi se io fossi un rapper di grande fama mi ameresti?>mi provoca lui.
<Stai scherzando spero...può essere anche un cassiere per me.>spiego con tutta la rabbia che si accumula in gola,pronta per uscire e sbattere sulla faccia del ragazzo davanti a me.
<Non è un discorso di lavoro,io lo conosco da quando sono nata mi è sempre stato vicino>
Lui mi guarda con il vuoto negli occhi.
<Però quando eri incinta di lui,sei anni fa,lui non si è nemmeno preoccupato di aiutarti,io si invece,ti ho aiutata,e ti sono stato vicino tutto il tempo>protesta lui
<Lui non lo sapeva!>dico io sfinita da questa situazione.
Mi metto le mani nei capelli per il troppo nervoso.

<scusami>dice all'improvviso rompendo il silenzio che si era creato.
<Non avrei dovuta,veramente.Ero fuori di me>dice avvicinandosi spingendosi in avanti con le mani dato che è in carrozzella.
<È che io speravo seriamente che tu per me potresti provare almeno la metà di quello che io provo per te>continua.
Cerco di ignorarlo,aspettando l'arrivo di uno dei miei amici.

Dopo qualche altro minuto di assoluto silenzio Luigi decide di parlare.
<Senti io->ma non riesce a finire perché interrotto dal suono di un clacson.
Ci giriamo verso la fonte del suono e vedo Elia uscire dalla macchina di Luca.
<Ci vediamo>dico a Luigi senza nemmeno guardarlo e corro da Elia che mi accoglie con un abbraccio.
<Perché piangi?>mi chiede accarezzando i miei capelli.
<Tranquillo,non è niente >lo tranquillizzo io,poi saliamo nell'auto di Luca.
<Ehi ehi ehi ecco la regina della serata!>esclama Luca per poi baciarmi su una guancia.
Per fortuna che ho gli amici.
<Ma vi ricordate quando avevate ancora quindici anni quando io sono andata?>ridono entrambi imbarazzati.
Quel giorno Elia piangeva come un bambino,e il giorno prima mi aveva confessato che gli piacevo,una cottarella innocua,anche perché tutti sapevano già che appartenevo solo ed esclusivamente a Mario.
Luca invece mi è stato appiccicato tutto il tempo ma non ha versato una lacrima,poi quando sono arrivata in Francia mi ha chiamata e si è messo a piangere tantissimo.
Sono come i miei fratellini più piccoli in fondo.

Arrivati in ristorante,un posto elegante e lussuoso mi siedo vicino a Mario,dove hanno tenuto il posto libero apposta.
<Ciao amore,hai gli occhi gonfi hai pianto?>mi chiede sussurrando mentre tutti gli altri già coi gomiti alzati a bere chiacchierano tra di loro.
Mario ha deciso di non bere alcolici,per farmi compagnia,dato che per i nove mesi di gravidanza dovrò smettere col fumo,con l'alcol,con il caffè e dovrò riprendere a mangiare carne,una cosa orribile per un vegetariano,ma questo ed altro per il nostro bambino o bambina.
Mario ha deciso di annunciare al mondo della mia gravidanza tra due mesi,quando la pancia si farà un po' più grande.

Finita la "festa",i ragazzi e le ragazze vanno in discoteca,mentre noi due i festeggiati ce ne torniamo a casa,proprio per la storia della gravidanza.
<Ora mi spieghi perché hai pianto?>mi chiede lui parcheggiando la sua auto,dato che prima non gli ho risposto.
<Ho litigato con Luigi,nulla di che>sminuisco.
Annuisce poco convinto,per poi uscire dall'auto.
Apre la mia portiera e mi prende a mo di sposa.
<Ma tu sei pazzo!>rido aggrappandomi al suo collo.
<La mia principessa non deve faticare>scherza.
Con un po' di fatica apre la porta di casa,e mi porta in camera nostra.
<Stavo pensando che...>dice lui lasciando la frase sospesa a metà.
<Pensavi che....>lo invito a parlare curiosa.
<Che magari...sai ora siamo in dolce attesa...magari di comprarci una casa tutta nostra...sai vivere con degli amici e un figlio non mi sembra il massimo...>spiega sedendosi davanti a me.
Quasi mi commuovo.
<Mario...>dico abbracciandolo con gli occhi lucidi.
<Quindi ti andrebbe bene?>chiede stringendomi ancora più forte.
<Ovvio amore!Sarebbe bellissimo!>esclamo entusiasta.
<Una bella casa a due piani,davanti al duomo,con un giardino e due Labrador!>sogno eccitata all'idea.
<E con una piccola Serra in cui coltivare le fragole >continua.
<Oddio Mario,te lo ricordi?!>esclamo sorpresa.
Fin da quando ero piccola ho sempre desiderato coltivare le fragole e lui se lo è ricordato.
<Certo a forza di sentirlo è diventato anche il mio sogno>scherza per poi abbracciarmi.
Lo bacio senza preavviso,allora lui continua e mi distende sul letto.
Oggi abbiamo casa libera.
<Oggi niente sesso,solo amore >furono le sue parole prima di passare una notte focosa,dolce e romantica.
Lo amo come non ho mai fatto,l'ho sempre amato,ma non me ne ero mai resa conto perché avendo sempre avuto la persona che amo al mio fianco non ho saputo distinguerlo.

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