Era tardísimo, così ho avvisato che sarei tornata al seguente giorno, dato che Oslo ci aveva ospitato, a Berlín gli ho chiesto se gli dessi fastidio lui mi dissi un po', allora gli chiesi ma scusa rimani pure tu, abiti a due passi, domani ti svegli e andiamo a casa...
Lui dissi di no, e va bene, mi dispiace,
Così abbiamo fumato di nuovo, e parlavamo della vita e dei sogni...
Dopo due ore Berlín se ne andò a casa...
Io e Oslo siamo rimasti a parlare della mi vita è di un sogno in particolare che avevo fatto la notte prima.
Il sogno spaventoso era:
Che io mi stavo sposando con una persona di cui non ho mai visto in vita mia, ci scambiavamo gli anelli, ma non ci siamo baciati,
Nel mio matrimonio c'era tutta la mia famiglia e amici, ma Berlín non c'era e non era lui a chi sposavo io, quindi chi era???!
Io e mio marito siamo usciti dalla chiesa e poi siamo andati a casa, e gli altri sono rimasti a festeggiare,
Dopo io e mio marito ci siamo salutati ed è andato via, poi mia zia mi ha detto Dayana ma, hai chiamato tuo marito??!,
Io gli dissi no, e subito dopo l'ho chiamato,
Ho parlato con lui, e poi mi sono ritrovata in una stanza con lui che ci guardavamo a vicenda....
La mia cultura Ecuatoriana, si suol dire che quando si sognano delle cose del tipo che se sogni con un dente che ti cade, una persona muore, oppure se sogni che ti sposi vestita di bianco, ci sarà un luto in famiglia... etc...
Quindi a conoscenza di ciò avevo paura di avere fatto quel sogno.
Ma con Oslo abbiamo analizzato il sogno e a abbiamo dato delle possibili risposte del tipo:
1) ''io mi sposavo e la persona che stavo per sposare non sapevo minimante chi fosse''
Risposta: forse la persona era mio Padre, Hector Marin, un uomo sulla sessantina, alto 1,80, robusto e muscoloso, pelle oscura, una brava persona, una persona normale che ha commesso errori come tutti quanti, il mio rapporto con Papà da piccola era bello, c'è io lo consideravo un eroe,
Purtroppo quando avevo 8 anni lui se ne andò di casa, e ci lasciò a me e a mamma,
Mamma mi ha cresciuto fino a 11 anni, non perché lei abbia voluto, ma più che altro la vita ha deciso così...
Quindi secondo Oslo, poteva essere papà quella persona e dove ci scambiavamo gli anelli poteva essere che lui mi dava la mia vita in mano, e io da quel momento dovevo prendere le decisioni, capire il bene e il male, perché non ci sarebbe stato lui a farlo per me.
2) siamo usciti della chiesa mano nella mano.
Abbiamo pensato che forse era sempre lui, mio padre, perché il suo sogno era di portarmi all'altare e di consegnarmi alla persona con cui avrei condiviso il resto della mia vita, quindi ricollegandomi al primo punto, sarei stata io a consegnare quella fede l'altra persona.
3) lasciavamo gli invitati a festeggiare da soli e io e mio marito in questione siamo andati a casa.
Abbiamo pensato che forse era la gente che mi ha cresciuto, gli amicizie che ho fatto in tutti quei anni e tutte le persone che ho avuto modo di conoscere; per quanto riguarda il fatto che ognuno è andato a casa sua, è quando mio padre se ne andò di casa e io sono rimasta nella mia...
4) la zia che mi chiede se ho chiamato mio marito.
Forse perché la zia Eva è sempre stata una con un carattere da ''poliziotto'', così la definisco io!!
Lei non è na cattiva persona, semplicemente si è presa cura di me quando nessun altro l'ha fatto. Quindi si preoccupò.
5) Ero in una stanza con mio marito e ci guardavamo.
Forse era sempre mio padre che mi guardava, e forse pensava che la sua bambina è cresciuta e lui come padre ha compiuto il suo dovere, ora stava a scrivere la mia vita.