capitolo 11

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Gli feci visitare le parti più belle del mio paesino, prende la mano sinistra.
"Certo che questo pesino è meraviglioso, c'è una pace che sarebbe perfetta per le mie canzoni, per i miei futuri dischi".
"Ti piace veramente?"
"Si, ti va di "cenare" insieme?"
"Si".
"Eh però non è che mi ci porti in qualche pizzeria?"
"Adesso ti porto". Ridiamo e li porto in pizzeria.
"Che...aspetta un attimo". Prende il suo telefono e risponde.
"Ti piace". Dice in un sussurro Adriano.
"Cosa?"
"Non hai mai preso per mano una fan, nemmeno se fosse stata una bambina, l'unica volta che hai sorriso in quel modo era la prima che hai visto Federica al liceo".
"Ah si perchè non posso sorridere e condividere un momento felice con una fan?"
"Sei un ragazzo super riservato, di la verità, ti piace ed è una cosa normale".
"È soltanto una fan e poi chi mi dice che non si voglia mettere con me solo per avere un po di follewrs".
"Senza offesa ma è una ragazza fin troppo uguale a te".
"Ok".
"Comunque hai tre giorni di tempo, prova a conoscerla, prova ad essere più di un amico, un fratello".
"Si ma se lei la mattina va a scuola perdo sei ore in meno per conoscerla".
"Prova a convincere la mamma che vuoi stare con lei o magari spegni la sveglia e cosi perderà il bus e fine dei giochi".
"Si ma cosi avrà buttato dei soldi per un biglietto".
"Capirai per qualche euro".
"No, ogni settimana lei spende dieci euro".
"Ma che sei uno stalker?"
"No, ho chiesto delle cose in più su di lei e ho saputo determinate cose".
"Tipo?"
"Che una persona fragile, che troppe volta ha donato la sua fiducia e le persone l'hanno fatta a pezzi, che "Giusy e ti dedico il silenzio" sono le sue canzoni preferite e sembra che le abbia scritte apposta per lei, che alle medie soffriva di bullismo e per salvarsi ha iniziato pallavolo, la sua migliore amica si chiama Vanessa e si conosciute a scuola e basta".
"Wow, sai più cose tu che il padre".
"Già".
"Però è bella".
"Beh, si, esteticamente è bella ma voglio capire com'è caratterialmente".
"Beh, anch'io farei cosi".
"Dove sono i regali che ho per lei?"
"Nella valigia, perchè?"
"Se riusciamo a tornare a casa un po prima renderò questi regali ancora più speciali".
"Sarà una cosa privata?"
"Si e dobbiamo rimanere da soli".
"Ok, se ti interessa saperlo, il padre va a lavorare, le sue sorelle vivono da sole, il problema sarà la madre, non posso cacciarla da casa sua".
"Potresti tenerla occupata per un po, non tanto tempo eh, che sennò va a finire come l'ultima volta". Rido.
"Ok, allora domani mettiamo in atto il nostro piano?"
"Si", sorridiamo e continuiamo a guardarla che gesticola mentre parla con la persona aldilà del telefono.

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