Capitolo 9

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All'inizio dell'operazione ho assistito, alle prime 3 ore, poi l'infermiere mi ha costretta ad uscire dicendomi che non potevo più assistere all'intervento.

È mezzanotte passata.
Cameron è in sala operatoria dalle 6 di pomeriggio.
Ho i capogiri per i troppi caffè bevuti per rimanere sveglia e l'ansia alle stelle.
Non solo ansia, ma anche paura.

Le lacrime iniziano a farsi spazio sul mio volto e in poco tempo non ci vedo più dalle troppe lacrime.

Vedo un medico uscire dalla sala operatoria e venirmi in contro.
"Signorina McQueen, l'operazione è andata a buon fine ma c'è stato un imprevisto, finita l'operazione ha avuto una crisi ipertensiva. C'è bisogno di spostarlo in reparto di terapia intensiva perché non si sveglia. "

" Dottore, è grave? "

" No, Signorina non si preoccupi, se tutto va secondo i nostri piani la terapia dovrebbe durare poche ore fa e per mezzogiorno domani dovrebbe essere cosciente "

" La ringrazio Dottore, posso vederlo? "

" Certo, mi segua "

Attraversiamo il corridoio in silenzio per giungere al reparto di terapia intensiva.
Lo vedo sdraiato sul letto con delle flebo attaccate alle braccia e la macchina della pressione attaccata al petto e al braccio sinistro.
Dall'espressione sembra rilassato.
E in effetti lo sono anche io.
Il peggio è passata e manca un passo al traguardo.
Dobbiamo resistere.

La notte l'ho passata vicino a Cameron. Ha avuto dei piccoli movimenti durante la notte, sentivo che mi stringeva la mano e che bisbigliava qualcosa di incapibile.
Il medico ha detto che sono dei buon segni, vuol dire che piano piano sta uscendo dalla crisi che ha avuto.

Le ore passano e Cameron non si vuole svegliare e nel frattempo le preoccupazioni iniziano a farsi strada nel mio cervello.

"Dottore sono le 3 del pomeriggio, come mai non si è svegliato " dico gesticolando per l'agitazione per evitare di scoppiare a piangere.
" Signorina, non riusciamo a capire cosa succede, ma probabilmente è una questione emotiva, ha paura di svegliarsi e sapere l'esito dell'operazione "
" E cosa possiamo fare per aiutarlo? "
" Lui è cosciente, infatti tu mi dicevi che ti stringeva la mano durante il sonno, quello che poi fare e parlargli e farli capire che è andato tutto a buon fine, quando lui riuscirà a svegliarsi vuol dire che è passato il suo trauma. Ma non c'è da preoccuparci, abbiamo fatto i controlli e parametri sono tutti nella norma e la pressione arteriosa è tornata ad essere nella norma e pensiamo sia stata l'agitazione a causare la crisi ipertensiva. "

Le parole del medico, in un certo senso, mi tranquillizarono.
Ora l'impresa è trovare un metodo per " convincerlo" a svegliarsi.

Esco a prendere una boccata d'aria e un caffè take away per tornare subito da Cam.

I soli si attraggono Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora