Finito il discorso nostra madre ci guarda come se si fosse appena tolta un peso portato avanti per 20 anni.
Personalmente non ho il coraggio di dire niente, la mia mente pensa soltanto ad una cosa: io e Javier siamo figli di una divinità.
Ripenso alle parole ascoltate con molta attenzione e dalla mia bocca esce solo una flebile parola <Ade...>.
Mio fratello si gira e mi guarda <Come?> <Nostro padre è Ade, dio dell'oltretomba. Pensaci un attimo, sua moglie Persefone non puó avere figli a causa della maledizione lanciata da sua madre Demetra, perchè non accettava il fatto che sua figlia avesse scelto Ade al posto di stare tutta la vita lei>.
<Infatti è così> risponde Tullio, dando certezza al mio ragionamento <L'unico modo per poterne avere uno era cercare una donna che potesse portare in grembo l'erede di Ade>.
Mia madre lo interrompe e aggiunge: <Quando ho saputo di aspettare due gemelli, la felicità negli occhi di vostro padre era immensa, so che da come viene descritto puó essere paragonato più ad un mostro, ma fidatevi, conoscendolo capirete che tutto ció che dicono su di lui è sbagliato>.
<Ieri notte sia io che mia sorella abbiamo fatto uno strano sogno; parlava di due gemelli legati ad un destino stabilito, per caso lei ne sa qualcosa signor preside?> interviene Javier dopo essere stato in silenzio per la maggior parte del tempo.
<Sí, ne so qualcosa. Riguarda un'antica profezia che l'oracolo predisse molti anni fa; parlava di una guerra, dove l'esito della battaglia sarebbe stato stabilito da due fratelli, figli di uno delle tre divinità maggiori. La sorte di tutto ció che conosciamo sarà decisa da loro, se vinceranno, la pace regnerà sovrana per molti anni a seguire, ma se invece perderanno, il mondo non sarà più lo stesso>.
Le parole del preside riecheggiano nella stanza e non so bene come affrontare la questione.
<Preside,madre è un problema se parlo un attimo con Elettra in privato? Ho bisogno di confrontarmi con lei sul da farsi>.
<Certo, andate pure. Appena uscite dalla porta sulla vostra destra troverete una portafinestra che conduce fuori, potete parlare lì>.
Javi e io ci alziamo e andiamo fuori; serviva proprio un po' d'aria fresca.
<Allora che cosa ne pensi di tutta questa storia?> mi chiede Javi <Sinceramente...non saprei cosa risponderti; da un lato sono rimasta scioccata dalle rivelazioni dell'ultima ora, specialmente quelle roguardanti la profezia, ma dall'altra...posso dire che finalmente sappiamo chi è nostro padre, anche se forse speravamo in qualcuno di più mortale> <Sono d'accordo, almeno adesso sappiamo la verità sulle nostre identità, ma quello che non capisco è il perchè non ce l'abbiano detto prima> <Magari lo hanno fatto per proteggerci, altrimenti non saprei darmi una risposta>.
Mentre parliamo osserviamo il luogo circostante e vediamo che ci sono un sacco di case sparse, ognuna con un simbolo diverso che la rappresenta; al centro è situata un' enorme arena con spalti e gradinate, probabilmente il punto di ritrovo dei ragazzi.
Tra le case si notano dei sentieri che portano all'interno della foresta ma non si riesce a vedere bene dove.
Devo ammettere che questo posto è molto bello e se dovessimo decidere di restare potremmo trovarci bene.
<L'idea di restare qui ti attira?> chiedo a mio fratello anche lui intento a guardarsi intorno, <In effetti sí. Se veramente esiste una profezia su di noi, allora dobbiamo fare in modo di provare che la nostra unione non distruggerà niente. Anche se siamo figli dell'uomo che porta la morte, non vuol dire che lo dobbiamo fare anche noi>
<Hai ragione. Cambiamo le sorti del nostro destino>.
Presa la decisione torniamo da nostra madre e il preside, <Abbiamo deciso di restare qui> dice mio fratello con aria già più serena, <Ma abbiamo ancora una domanda. Perchè non ci è stato detto prima?>.
Il preside prende parola e dice <Vostro padre prese la decisione di occultarvi sia i poteri che la verità fino al compimento dei vostri 20 anni, e ció avverrà tra pochi giorni, lo fece per proteggervi dalla profezia e specialmente per farvi arrivare pronti fino al giorno in cui avreste scoperto tutto>.
La parola poteri mi destabilizza un po' e chiedo <Di quali poteri stiamo parlando? Se posso chiedere> <Ancora non lo sappiamo; non abbiamo mai avuto dei figli di Ade quindi è una scoperta anche per noi>.
Non è proprio la risposta che mi aspettavo ma comunque non vedo l'ora di scoprirlo!
<Io vi devo salutare tesori miei, non posso restare qui con voi, ma sappiate che potete venire a trovarmi quando volete e che al vostro compleanno festeggeremo tutti insieme. Vi voglio bene> ci dice mamma con le lacrime che le rigano il viso.
<Anche noi mamma ti vogliamo bene, nessuno potrà rompere il nostro legame> dico con la voce strozzata da un pianto imminente mentre la abbraccio insieme a Javi.
Dopo i saluti scende le scalinate e se ne va, mentre io e Javier ci guardiamo e capiamo entrambi che siamo pronti ad iniziare questa avventura.Ciao lettori!
Cosa ne pensate della loro decisione di restare? Hanno fatto bene?
Buon proseguimento!
STAI LEGGENDO
Figli dell'Ade
FantasyElettra e Javier sono apparentemente due ragazzi normali, due gemelli molti uniti da un legame speciale. La loro vita è sempre stata piena di emozioni e viaggi, ma questa volta i due viaggiatori si dovranno fermare. Per loro questa sarà sia la fine...