<Padre, questa guerra non potremo mai vincerla senza una giusta preparazione, e credo che dovremmo trasferire tutti i ragazzi figli dei nostri alleati qui negli Inferi, è troppo pericoloso restare al campo. Apollo potrebbe attaccare in qualsiasi momento>.
Ade mi guarda pensieroso valutando la mia proposta <Credo sia la cosa migliore da fare. Questo castello è molto grande ed è attrezzato per ogni sorta di evenienza. Nella parte posteriore del castello ci sono dei dormitori e delle sale per potervi allenare, perciò chiederei a voi se l'idea vi sembra plausibile>.
Le divinità presenti in sala si guardano l'un l'altro e alla fine il primo ad intervenire è Poseidone <Io accetto, e sarò ben lieto di offrire il mio aiuto nell' addestramento> tiro un sospiro di solievo sperando che anche gli altri accettino la proposta, <Io non ho figli> dice Vulcano <Ma sarò più che pronto ad offrire i miei servizi nella costruzione delle armi che serviranno alla battagglia>.
In seguito al suo discorso tutti gli Dei accettano di trasferirsi insieme a propri figli negli Inferi <Padre, posso farvi una domanda?> chiede Maya ad Ares <Dimmi figlia> <Tutti insieme abbiamo pensato che quando non sarai tu ad allenarci poteva farlo Spartaco, visto che è il figlio maggiore, che ne dite?> chiede un po' titubante <Sono pienamente d'accordo. Spartaco è uno dei miei soldati migliori, l'ho addestrato personalmente e sa come lavoro, perciò approvo la proposta>.
<Perfetto. Ora non bisogna fare altro che avvisare tutti al campo e credo che sia meglio farlo di notte per non dare troppo nell' occhio> interviene Marisa già con un piano pronto, <Ottima idea figlia mia. Verrò con voi a darvi una mano, nel caso si presentasse qualche pericolo> dice Atena in risposta a Marisa.
Dopo aver confermato tutto chiedo a mio padre di chiamare Caronte per riportarci in superficie e in men che non si dica ce lo ritroviamo davanti <Prego salite pure>.
<Elettra> mi chiama Ade non appena salgo sull'imbarcazione <Ditemi padre> <Questo sacchetto contiene dracme sufficienti per tutti per il viaggio di sta sera, mi raccomando state attenti. Javier, proteggi tua sorella, ci vediamo dopo> <Certo padre lo farò> risponde Javier.
L' imbarcazione si allontana e ci ritroviamo di nuovo tra le anime vaganti.
<Ragazzi appena arriviamo ognuno a casa proprio per preparare i bagaglia> dice improvvisamente Samuel <Il coprifuoco è alle dieci di sera, perciò direi che possiamo attuare il piano verso le undici, così sapremo di non correre rischi> <Perfetto. Mi sembra la cosa giusta da fare> dice mio fratello in risposta.
<Figli di Ade, siamo arrivati> <Grazie Caronte. Per questa notte sai già il piano?> <Sì, il mio signore mi ha già spiegato tutto, ma che sia chiaro, chi non ha la moneta non viaggia> dice con sguardo molto serio <Non ti preoccupare, pagheranno tutti> mi saluta con cenno del capo e un mezzo sorriso e se ne va.
Credo proprio che non abbia avuto una vera e proprio conversazione da tantissimo tempo.
<Ci vediamo dopo ragazzi> ci dice Jake e prima di andare mi lascia un piccolo biglietto con sopra scritto:"Tra trenta minuti al torrente dietro la scuola".
JakeNon so il perchè ma il cuore mi batte a mille, fino ad ora non abbiamo mai avuto l'occasione di conoscerci bene, perciò questo potrebbe essere il momento giusto.
<Fratellone, io esco un attimo ci vediamo dopo> <Va bene, ma non fare tardi, devi ancora sistemare le tue cose> <Non ti preoccupare, non starò via molto>.
Prima di uscire mi guardo allo specchio per controllare di essere in ordine; indosso un semplice pantalone a palazzo nero con un sopra un top rosso bordeaux e delle semplici sneakers nere.
Decido di raccogliere i capelli in una coda alta e mi aggiusto un po' il trucco con della matita nera.
Esco di casa e mi dirigo nel luogo stabilito e mentre cammino mi ritrovo immersa in mezzo agli alberi e riesco per un istante a dimenticare tutto quello che sta succedendo e quello che dovremo affrontare.
Cammino per almeno cinque minuti buoni quando, finalmente lo vedo in tutta la sua bellezza, con una camicia bianca che lascia intravedere il suo fisico scolpito, un semplice paio di jeans e delle sneakers bianche.
<Ciao> dico distogliendolo dai suoi pensieri <Ciao Elettra> mi dice con un gran sorriso, <Allora, come mai tutto questo mistero? Nel messaggio non dicevi il perchè dell'incontro> <Beh, come sai, e come sicuramente ti avran detto, io non sono una persona che corre dietro le ragazze o che cerca attenzioni da parte loro, ma da quando sei arrivata, non ho fatto altro che pensare a te. Durante la cerimonia, quando tuo padre ha rivelato il tuo dono, il mio tatuaggio si è illuminato e all'inizio non riuscivo a spiegarmi il perchè; in seguito ho fatto delle ricerche e ho trovato che esiste una compatibilità tra i doni. Può essere di vari tipi: amicizia, fratellanza, amore...> al sentire l'ultima parola il mio cuore perde un battito <Mi stai forse dicendo che la nostra compatibilità è legata all'amore?> <Sì, possiamo considerarlo come una specie di colpo di fulmine>. Resta in silenzio per qualche istante, forse senza sapere bene cosa dire e quindi decido di parlare io <Jake, io non so bene cosa dire, ma di una cosa sono certa: io provo dei sentimenti molto forti nei tuoi confronti e non posso continuare a tenerli nascosti> non faccio in tempo a finire il discorso che mi ritrovo le sue labbra sulle mie; un bacio dolce e amaro allo stesso tempo, sento la sua solitudine, le sue paure e il suo bisogno di essere amato.
La mia testa è letteralmente vuota, non riesco a pensare a niente in questo momento, so solo che la mia felicità ha raggiunto le stelle.
<Ti proteggerò sempre> mi sussurra mentre mi tiene stretta a sè <Insieme affronteremo ogni ostacolo>.Ciao lettori!
Piaciuto l'incontro tra Elettra e Jake?
Buon proseguimento🤩
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Figli dell'Ade
FantasyElettra e Javier sono apparentemente due ragazzi normali, due gemelli molti uniti da un legame speciale. La loro vita è sempre stata piena di emozioni e viaggi, ma questa volta i due viaggiatori si dovranno fermare. Per loro questa sarà sia la fine...