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Il cibo degli esseri umani era così tanto delizioso. Prima, quando era pieno della sua grazia, non riusciva ad assaporare nulla e tutto sembrava fatto dello stesso sapore di molecole. Ma, quel dannato sapore sembrava sciogliersi sulla sua lingua eppure aveva preso del pancake, non era nulla di speciale. Dopotutto, gli umani non erano poi  così male. Avevano inventato dei piatti davvero gustosi, solo in cucina erano bravi. 
Si pulì la bocca con un tovagliolo,poi si leccò le labbra:la colazione più buona che avesse mai fatto prima. Finì di mangiare e sentì  una voce irritante al suo fianco, la stessa voce della cameriera che aveva preso la sua ordinazione e gliela aveva portata. Lui si girò, facendo un ringhio silenzioso mentre la guardava.

《Il conto.》
Disse la ragazza dai  capelli lunghi e biondi,  mentre appoggiò un foglio di carta sulla superficie del tavolo. Ne lesse il contenuto e sgranò gli occhi; dodici fottuti  dollari per il pancake e del caffè era una rapina e poi quel poveraccio di Nick non  aveva nessuno spicciolo addosso.
Doveva pensare a una soluzione velocemente; magari sarebbe potuto scappare dalla finestra del bagno e forse sarebbe riuscito a evitare delle gravi conseguenze penali.
Appoggiò  le mani nelle sue tasche e cercò  di trovare qualcosa, anche una piccola moneta falsa. Quando se ne sarebbero accorgi ormai lui già era troppo lontano. Sentì  di nuovo quella voce, la voce della ragazza. Forse era ritornata per prelevare i soldi. Lui mandò  un groppo di saliva giù per la gola. Sentiva dentro di  emozioni che non aveva mai percepito in tutti quei millenni; un masso pesante di tante ansie e angosce che quando era il re dell'inferno ignorava proprio. Suo padre gli voleva proprio male per fargli una cosa del genere.
Guardò la ragazza, poi si guardò le dita: magari avrebbe funzionato.
Schioccò  le dita ma non successe nulla.

《Signore, non ho tutto il tempo per poter aspettare che lei paghi.》
Brontolò la ragazza, ma Lucifero non sapeva cosa dire. Si bagnò le labbra, elaborando velocemente una risposta. Non avrebbe fatto nulla se avesse mentito, no ?

《Credo di aver dimenticato i soldi nella mia auto.》
Tirò  su un sorriso falso quanto una moneta da un dollaro e si alzò, ma nel frattempo si bloccò riconoscendo un'altra persona che si interpose nella sua traiettoria, riconobbe John Winchester; il contenitore di suo fratello e si irrigidì, sgranando gli occhi.

《Ecco qui i soldi.》
Le disse cordiale il fratello, lei prese i soldi e se ne andò con un sorriso.
Lucifero rimase sbalordito,  afferrò il fratello per la spalla e lo trascinò fuori,  verso il retro, sbattendolo poi verso il muro tutto sotto lo sguardo confuso di quest'ultimo.

《Cosa cazzo combini ? Perché tutta questa gentilezza nei miei confronti ?》
Ringhiò  il minore. Più guardava i suoi occhi blu più vi ci si perdeva dentro.
Il corvino alzò un sopracciglio, ancora più confuso e poi fece un sospiro.

《Mi dispiace, ma ti ho visto in difficoltà e ho voluto aiutarti. Tutti mi conoscono qui e sanno ch sono.》
Il biondo fece un passo all'indietro, facendo una piccola risata isterica.

《Che cazzo dici, Michele ? Noi non conosciamo nessuno qui e quel bastardo di nostro padre ci ha mandati qui per dispetto.》

《Michele ? Io mi chiamo John Winchester.》

【 Bʟᴜᴇ 】Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora