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Era dovuto rientrare in casa, Lucifero non aveva nemmeno avuto il tempo di respirare aria pulita che Michele lo aveva pressato sul fatto che dovevano trovare il più presto un posto per parlare.
E quella casa vecchia e decadente che lo ospitava sembrava il luogo più opportuno per parlare; era isolato da tutto e da tutti.
Dall'altro canto, non  aveva mai visto suo fratello così agitato e di solito era lui quello più calmo, tranquillo e razionale di tutti loro messi insieme.

《Michele, se è  un'altra  delle tue cazzate da "ti ucciderò" e cose del genere, sappi che non ho tempo e ne voglia di starti a sentire.》
In realtà, aveva tutta l'eternità per starlo a sentire. Non si sarebbe mai stancato di Michele, ascoltare le sue parole e la sua voce, nonostante volesse minacciarlo.
E poi non aveva nulla da fare, ma se avesse avuto impegni, si sarebbe liberato solo per lui.
Lucifero fece un brontolio, mentre si lasciò cadere distrattamente sul materasso.

《no, Lucifero. Ma devi starmi a sentire. Ti chiedo solo questo.》
Il corvino sembrava più... docile del solito.

《Okay. Allora parla, di cosa riguarda ?》

《Di papà.》

Il biondo si irrigidì  all'improvviso. Poi, tutto a un tratto il suo viso assunse una serietà  mai vista prima d'ora; parlare di suo padre gli faceva sentire sempre un moto  di rabbia mista a disagio.
Certo che essere il diavolo, figlio di Dio, era una cosa alquanto ironica.

《Sai  che di papà non voglio sapere più nulla. Perché vi ostinate a parlare così tanto di  lui in mia presenza ?》

《Perché non è quello che credi tu.》

Il biondo si irrigidì ancora una volta, non riusciva dannatamente a capire. Fece un profondo respiro, mentre incassò le spalle e si strofinò  le mani sulle braccia. Aveva freddo, dannata umanità.

《Va bene. Allora mi sta deridendo  perché mi ha tolto metà della grazia e ora non posso far nemmeno esplodere la testa ai suoi giocattoli difettati  ?》

《Non è nemmeno questo.》
Michele distolse subito lo sguardo, facendo un sospiro.
A suo fratello era indecifrabile e Lucifero non riusciva a capire le sue espressioni facciali.

《E  parla, santo me! Mi stai facendo dannare, fratello.》
Sì era agitato il diavolo.
Michele non parlò, alzò solo il viso verso di lui mentre titubante si diresse verso di lui tanto da rimanere a pochi centimetri di distanza dal biondo.

《Lui ha capito delle cose, da parte mia, nei tuoi confronti. E ora sta decidendo cosa fare.》

《Quali cose ? Cosa gli hai detto, Michele ? Cosa vuole fare ?》

《Lui potrebbe perdonarti,  se tu ti scuserai con lui.》
Non lo avrebbe fatto nemmeno morto. Michele sembrava tentennare,  il diavolo lo guardò, incitandolo silenziosamente a continuare.
《Ma se non lo farai potrebbe distruggerci  entrambi.》
Gli occhi azzurri del tramite di Lucifero si spalancarono.
Il suo cuore scalpitò  nel suo petto, velocemente.
Al pensiero di perdere Michele e morire al suo fianco si sentiva male.
Un mondo senza il diavolo poteva esistere, arrivò  a una tale conclusione.

《Cosa gli hai detto, Michele ?》
Il suo tono era grave.
Il corvino non parlò, non era capace di esprimerlo a parole ma nemmeno a gesti.
Afferrò il fratello per il colletto della giacca verde e fece sfiorare appena le labbra di entrambi.

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