Caro amico, ti scrivo una lettera di dispiacere e di rimpianti.
Non volevo finisse così, ma è finita.
Forse è meglio così, ma continuo a provare nostalgia verso i ricordi che insieme abbiamo creato in un anno e mezzo.
Il rimpianto che non potremmo più creare dei momenti, anche i più piccoli, mi assale la mente.
Doveva finire così, lo accetto. È stata una tua scelta influenzata dal mio comportamento di merda, per questo accetto il tuo addio.
Non sei il primo e non sarai l'ultimo.
Ti ho influenzato la vita con le mie storie, con la mia depressione. Non volevo ciò, ma non posso tornare indietro.
Mio caro amico, ti scrivo una lettera con la piccola e futile speranza che tu la legga. Non voglio risolvere niente con essa, perché gli addii non si possono negare.
Sei una delle tante cose che devo accettare, forse la più difficile. Sarà che tutto ciò è stato così inaspettato, oppure perché eri uno dei miei più cari amici, l'unico che mi ha capito a pieno e che sapevo che avresti accettato qualsiasi scelta, persino la più estrema. Perché tu non pensavi a quello che potrebbe essere il mio benessere, ma al mio benessere, che è ben diverso.
Caro amico, ti scrivo con la convinzione che tu starai sicuramente bene. Senza i miei dilemmi, la mia depressione, perché sapevo quanto essi influenzassero il tuo stato d'animo. Ciò mi pesava e quel giorno non ho più visto niente, solo me, ma in maniera negativa. Preferisco rinunciare all'orgoglio piuttosto che perdere un amico.
È finita, lo accetterò.
Ama sempre te stesso, mio caro amico.
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Depressione
Short StoryStorie di immedesimazione. Storie di esperienza. Scrivere non è inutile e chiedere aiuto non è vano.