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Jackson sa tutta la storia tra me e jimin ma a quanto pare a lui non gli va ancora a genio jimin, non si fida, ma senti anche io ho diritto di avere una vita tutta mia, non esiste solo lui nella mia vita, in fondo ho il diritto di divertirmi un po' anche con qualcun'altro. Quindi che gli vada a genio o no io stasera ceneró a casa di jimin.

Jackson- Chi era al cellullare?

Vedo lui sbucare da dietro la porta del mio ufficio. Lo vedo avvicinarsi e la mia ansia sale ancora di più, questo non aiuta proprio.... Gli devo dire della mia pertenza e che stare devo andare a cenare con jimin, sono veramente ansiosa.

Tu- Emm... Vedi ecco si....

Jackson- Qualcosa non va?

Tu- No no va tutto bene, soltanto che stasera probabilmente non ci sarò a cena.

Vedo lui che mi guarda confuso.

Jackson- È perché non ci dovresti essere?

Tu- Perché... P... Perché mi ha chiamato j.... Jimin.
Vedo lui irrigidirsi. Sono morta.

Jackson- Jimin? Sul serio? Vai veramente a cena con lui dopo quello che ti ha fatto?

Tu- Ti ho detto tremila volte che abbiamo sistemato tutto e che ora siamo amici come prima. Non ti devi preoccupare. Conosco meglio di te jimin.

Jackson- Ok ok fai come ti pare, se ti do noia allora ti lascio in pace. Vai pure.

Non era quello che volevo sentire dalla sua bocca... non è giusto non potrò rimanere rinchiusa in casa sua... Ho bisogno di uscire, cambiare anche un po' la mia routine.

Jackson esce dal mio ufficio deluso e arrabbiato. Non mi va di vederlo così, andrò da lui ora e gli parlerò, per farlo ragionare.
Esco dal mio ufficio per poi dirigersi nel suo. Apro la porta piano piano ed entro, lo vedo come la prima volta li in piedi a guardare quei palazzi illuminati, con la luce spenta dentro questo ufficio.... Gli piace questa atmosfera e devo dire che la gradisco anche io.

Non si è accorto che sono entrata, mi avvicino piano piano e lo abbraccio dal dietro. Ma lui mi prende le mani e me le blocca e incomincia a baciarmi. Non capisco perché non vuole che io lo tocchi?
Non riesco a non fermarlo.... È come se avesse bisogno di scaricare la sua rabbia tramite il sesso, ed è già successo,. Se gli serve per questo lo lascerò fare anche se siamo qua dentro.

Lui non parla continua a baciarmi, a stringermi i glutei, e a macchiarmi il corpo. Mi ha spogliata e mi ha sdraiata sulla sua scrivania, lui è salito su di essa e mi ha scopata rudemente. Questa volta on ci è andato leggero, sentivo la sua rabbia tutta nelle spinte che mi dava.

Dopo 20 minuti finiamo, tutti e due sfiniti, lui si è appoggiato su di me per qualche minuto per riprendersi per poi levarsi e rivestirsi, così feci anche io.

Jackson- Io ti ci faccio andare da quello ma stai attenta. Non fare cazzate. Capito?!
È arrabbiato al 100%.

Tu- Ci vado solo a cena mica ci rimango per giorni.

Jackson- È lo stesso. Ritorna prima delle 23:30.

Tu- Posso tornare quando mi pare. Non sono una ragazzina quindicenne che ha il coprifuoco.
Lui sospira e non parla fa segno con la mano di andare via. Io esco e me ne torno in ufficio.

Alle 23:30 sento bussare alla porta.

Tu- Avanti.

Vedo spuntare una testa arancione.
Possibile sia jimin.
Infatti è lui.

Jimin- Hey!!!

Tu- Jimin! E questi capelli?
Mi alzo mi avvicino a lui per abbracciarlo.

Jimin- Volevo cambiare un po' il mio stile.

Tu- Ti stanno benissimo. Emm... Se mi aspetti un attimino andiamo va bene?

Jimin- Fai con calma.

Ritorno alla mia postazione con gli occhi di jimin addosso.

Spento il computer e messo apposto dei fogli, prendo il giacchetto e andiamo via.

~Autore~Ecco qui un'altro capitolo!! Spero che vi piaccia.~

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50 sғᴜᴍᴀᴛᴜʀᴇ ᴅɪ ᴊᴀᴄᴋsᴏɴDove le storie prendono vita. Scoprilo ora