Io mi innamoro ancora

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"Ma certo che ti voglio bene! Come potrei non volerti bene? Voglio bene a tutte le cose che mi fanno stare bene!" diceva lui. Avrei anche potuto credergli, ma sapevo che erano bugie, tutte. Non proprio tutte in realtà, voleva bene alla sua macchina, alla sua casa, alla sua vita e persino alla sua squadra di calcio che non vinceva mai, ma a me? A me voleva bene? Non l'ho mai capito. Ogni volta mi diceva "dopo ogni tuo bacio io mi innamoro ancora" ma era poi così vero? Boh.

Così recitava il diario di lei.

Le voglio bene, le voglio talmente tanto bene che quando la guardo io non vedo lei, vedo un coloratissimo arcobaleno splendente. Amo tutti i suoi colori: la amo quando si mette alla guida e si lega i capelli in quel modo veloce, sgraziato e tenero; la amo quando cammina in mutande dentro casa e si mette a ballare ogni volta che la radio passa una delle canzoni di quel cantante con i lupi; la amo quando guardo le partite di pallone e si mette a urlare contro il televisore perché i calciatori vengono pagati troppo ma soprattutto la amo perché fa parte della mia vita. Mi innamoro ancora di lei ogni santo giorno di più e sento che lei non può stare senza di me, potrei scommetterci sul nostro amore, con così tanta sicurezza che neanche ci scommetterei. Lei è il mio primo amore e le vorrò per sempre bene.

Così invece recitava il diario di lui.

Una coppia strana ma sincera che resisteva al tempo e al caldo con passione e costanza. Un amore di altri tempi, per pochi eletti che li ha accompagnati fino alla fine, in quella tenera vecchiaia che ancora oggi li trova abbracciati sul divano, mentre Totti bacia il suo pallone e una vecchia canzone gracchia alla radio facendoli sorridere.

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