Anna non c'era più, aveva lasciato quella città e tutte le persone che le volevano bene, per inseguire un sogno, un sogno che non poteva più realizzarsi, un sogno che andò in frantumi come il parabrezza di un'auto e che si spezzò violentemente come il suo collo. Davide era rimasto, solo, ad aspettare una donna che non sarebbe ma più tornata, ma che in cuor suo, sapeva esistere ancora, in ogni suo respiro. Lei gli mancava, gli mancava come l'aria e senza di lei non riusciva ad avere una vita normale. Lavorare diventava sempre più difficile, l'appetito si perdeva nello stomaco e nessun hobby riusciva veramente a distrarlo da quella misera vita. Continuava a rivederla davanti a sé mentre metteva in moto la macchina e volava via come un aereo di carta; erano lì tutti i suoi sogni, chiusi in quella macchina mortale. Gli stessi sogni che erano volati via con lei e che lui non poteva realizzare al posto suo. Lui non aveva più nessuno con cui parlare, solo le stelle e così, ogni sera, si trascinava da un bar all'altro, fino a che anche l'ultimo chiudeva e veniva cacciato via, come si fa con gli ubriaconi. Sarebbe dovuto tornare a casa ma lì c'era l'odore di lei e allora restava in centro, fra un lampione e l'altro, guardando i volti delle cop-piette abbracciate mentre sognava ancora lei, lì, nel suo abbraccio. A volte cominciava a sperare in quella storia della reincarnazione, sperava che fosse tutto vero e che lei semplicemente, rivivesse nel corpo di un'altra, ma se così fosse stato, dove si sarebbe nascosto il suo cuore? Davide avrebbe voluto molto più tempo da passare con l'amore della sua vita, per capire il significato della parola "accanto" ma era troppo tardi e anche se erano stati bene insieme, ora non restava altro che silenzio fra loro. "Ma, alla fine di tutto, esiste davvero una ragione per continuare a correre senza di lei?" Si domandava troppo spesso Davide. Una domanda che lo portò a capire che l'unica soluzione rimasta per lui era quella di restare in silenzio e guardare per l'ultima volta quel bar che chiudeva i battenti. Non c'era più amore tra le luci di Roma.
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Non abbiamo armi
Ficción GeneralPer capire a fondo le storie è necessario ascoltare l'album "Non abbiamo armi" di Ermal Meta.