Nelle settimane seguenti, Ermal si ritrovò spesso a pensare a Fabrizio.
Continuava a chiedersi che tipo fosse, cosa facesse nella vita, quali fossero i suoi hobby, che tipo di musica ascoltasse...
Se secondo l'app avevano una compatibilità del 98% doveva esserci un motivo.
Ermal non era mai stato così tanto compatibile con qualcuno, nemmeno con Silvia. E con Silvia c'era stato per nove lunghissimi anni!
Quindi ovviamente era curioso di sapere di più su Fabrizio, ma non aveva idea di come fare. Non conosceva il suo cognome, quindi non poteva cercarlo sui social, e aveva cancellato l'app la sera stessa in cui l'aveva conosciuto quindi non poteva ricavare informazioni nemmeno da lì.
Non gli importava nemmeno che fosse un uomo.
Insomma, a lui erano sempre piaciute solo le donne ma che importanza aveva?
Fabrizio gli piaceva. Gli era piaciuto nell'istante in cui lo aveva guardato per la prima volta, e non gli interessava il sesso.
Sapeva solo che in lui c'era qualcosa che gli piaceva, anche se non riusciva a capire cosa.
Sbuffò mentre scendeva dal treno alla stazione Termini, trascinandosi dietro il piccolo trolley, e guardò distrattamente l'orario sul cellulare. Era quasi ora di pranzo.
Totalmente preso a guardare il cellulare, non si rese conto di essere finito addosso a qualcuno.
Sollevò lo sguardo pronto a scusarsi ma, quando vide l'uomo di fronte a sé, le parole gli rimasero incastrate in gola.
Fabrizio era proprio davanti a lui e lo fissava con quello stesso sorriso che gli aveva visto sulle labbra qualche settimana prima.
"Ciao" disse continuando a sorridere.
"Fabrizio. Ciao" rispose Ermal ancora frastornato.
Fabrizio continuò a sorridere, ma non disse nulla.
Aveva pensato molto a Ermal. Non avrebbe potuto farne a meno.
In fondo, lui si era preso una cotta per quel ricciolino nell'istante in cui aveva visto la sua foto sullo schermo del suo cellulare. E sapeva che Ermal lo aveva rifiutato, ma l'aveva fatto in un modo così dolce e imbarazzato che Fabrizio si era invaghito ancora di più.
E ora se ne stava lì, di fronte a lui, senza la minima idea di cosa dire ma sperando che non se ne andasse.
"Che ci fai qui?" chiese Ermal.
Fabrizio si lasciò sfuggire una risata. "Ci vivo. Non si sente?"
"Sì, si sente" disse Ermal. "Però ci siamo conosciuti ad Alessandria, quindi non so, ho pensato che avessi origini romane ma che abitassi da quelle parti."
Fabrizio scosse la testa. "No, in realtà stavo lì per lavoro. E te invece che ci fai a Roma?"
"Lavoro. O almeno spero, ho un colloquio domani mattina" rispose Ermal.
"Incrocerò le dita per te."
Ermal sorrise. Poi chiese: "Hai detto che eri ad Alessandria per lavoro. Che lavoro fai?"
"Il cantautore. Cioè, ci provo! In realtà, quel giorno stavo là per cantare al matrimonio di un'amica" rispose Fabrizio.
"Ma seriamente?" chiese Ermal sgranando gli occhi.
"Va beh, lo so che cantare ai matrimoni non sembra il massimo ma in realtà mi sono divertito!"
"No, non parlo di quello. È che pure io faccio il cantautore. Domani mattina ho un colloquio con una casa discografica."
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Novantotto percento
FanfictionErmal si lascia convincere dal suo amico Marco a usare un'applicazione per trovare l'anima gemella. Il risultato dato dall'app è del tutto inaspettato e lascia Ermal perplesso, a domandarsi se varrebbe la pena fidarsi di ciò che dice un'applicazion...