Epilogo

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Sei mesi dopo.



Merda. Il Wi-Fi non funziona di nuovo. Harry scuote il suo vecchio Iphone come se ciò potesse ripristinare magicamente la connessione. Louis lo aveva visto fare quel gesto una volta, non molto tempo dopo che si erano incontrati e lo aveva mandato al diavolo. Non funziona in questo modo, idiota. Non è una maledetta lavagna magica.

Harry sospira e mette il cellulare in tasca, deve camminare a quindici minuti dal villaggio per riuscire ad avere un po' di linea.
Buon anno nuovo un cazzo.
Saluta Surai, il proprietario di un negozio e gli porge dieci rupie per ripagarlo per il tè e per avergli aggiustato la cerniera della giacca. Deve sul serio smetterla di dispiacersi per se stesso. Ha scelto lui questa vita, dopotutto. Voleva una pausa da tutto quanto e se l'era presa.

Ma adesso deve rimanere concentrato, le iniziative per la sicurezza alimentare qua in Nepal sono molto importanti ed è bello per lui fare parte di questo ambiente.
È un lavoro duro, sporco, estenuante ma allo stesso tempo soddisfacente. Harry vive con una famiglia nepalese sulle colline fuori dal villaggio e la guardia dei Corpi di Pace non scherzava quando gli aveva detto "ci vuole flessibilità e senso di adattamento". Almeno lui può vantarsi di avere una sua cameretta con un lavandino e un ingresso privato, molto più di quello che possiedono gli altri volontari. L'elettricità e l'acqua corrente non son garantite ogni giorno, ma ha scoperto pian piano che in realtà non gli interessa così tanto. Si alza quando sorge il sole e va a letto quando tramonta, trascorre sei giorni alla settimana a lavorare nei campi oppure alla costruzione di fornelli per le famiglie locali.

Ha scoperto fin da subito che tutti i componenti della sua squadra sono persone davvero fantastiche, anche se in realtà non si è relazionato tantissimo con gli altri. La famiglia che lo ospita è stata gentilissima e lui esprime continuamente la sua gratitudine, tuttavia la barriera linguistica rende molto difficile comunicare. Occasionalmente si è recato nel villaggio per unirsi agli altri volontari e cenare insieme, ma la maggior parte delle volte, dopo una dura giornata di lavoro, si dirige subito a casa per farsi una doccia fredda e veloce nel bagno in giardino, mangiare un piatto di daha bhaat e crollare subito sul suo letto, esausto.

Quando l'elettricità funziona a volte legge qualche libro, se non è troppo stanco. Si è portato con sé alcuni dei suoi preferiti: The Giver, A Wrinle In Time e naturalmente The Heart of Compassion.

Anche Gemma gli ha inviato qualche altro libro nei mesi passati, come The Corrections, a di poco terribile; Pride and Prejudice, un classico e Big Little Lies (che deve ancora leggere).

Principalmente però, per il tempo che gli rimane, cerca di non pensare a Louis.
Alcuni giorni ci riesce perfettamente, altri giorni invece è più difficile.
Harry aveva giurato a se stesso che non avrebbe cercato notizie di Louis online durante i pochi momenti preziosi in cui poteva usufruire di Internet. All'inizio ci era riuscito, guardava solamente le principali notizie su ciò che era successo nel mondo, inviava email a sua madre e sua sorella, parlava con Liam e ha chiacchierato alcune volte con Ben quando gli aveva inviato qualche foto del suo nuovo fidanzato. Voleva congratularsi con se stesso per essere riuscito a non guardare nulla sull'attore, anche se quando tornava nel suo letto minuscolo sognava Louis per tutta la notte.

That Sounds Fake But Okay || Italian TranslationDove le storie prendono vita. Scoprilo ora