Capitolo 6

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“Non possiamo portarla in ospedale, se ci chiedessero cosa le sia capitato ci rinchiuderebbero in un manicomio senza pensarci due volte!” urla Adachiagara.
“E cosa dovremmo fare? Tenerla qui e sperare che non muoia?” ribatto.
“Potremmo…” prova a dire Jewong.
“Tu taci, Jewong! Non voglio sentire una parola dalla tua insulsa boccuccia! Ora, vattene e non farti vedere per un po'” le sbraito contro.
“Io… Scusa, unnie…”
“SCUSA UN CAZZO…”
“Ehi, ehi, calmati. Stai tranquilla, respira” cerca di calmarmi Namjoon.
“Respirare? QUELLA HA CERCATO DI UCCIDERMI! NON SO SE HAI CAPITO: U-C-C-I-D-E-R-M-I! MI PARE DI AVERE TUTTO IL DIRITTO DI INCAZZARMI. DOVREI PER CASO INVITARLA A UN TÈ DELLE CINQUE CON PASTICCINI DOPO CHE MI HA PUGNALATA? PER NON CONTARE IL FATTO CHE ORA NON SO COME SPIEGARE A HITMAN E AI MANAGERS LA CICATRICE CHE MI HA LASCIATO SULLA SPALLA!” sbraito come se fossi ciclata.
“Okay, hai tutte le ragioni del mondo per poter essere incazzata, sinceramente anche io lo sono, non si tocca la mia principessa, ma ha liberato Jungkook e i fratelli di Susanna e tentato di salvarti, per cui lasciala parlare, okay?”.
Guardo Namjoon negli occhi, per poi abbassare lo sguardo. Anche se ha ragione, non sono dello stesso parere.
“No. Ari ha ragione. È colpa mia. Se non l'avessi rapita e ferita, ora Susanna sarebbe qui con noi” ribatte Jewong.
Mi alieno dalla conversazione, andando a guardare Jungkook, che sta tenendo stretta la mano della sua ragazza e cercando di non piangere.
“Uscite” sussurro agli altri.
“Cosa?”
“Ho detto: uscite di qui”
“Non capisco…” borbotta Namjoon.
“Noi stiamo litigando per quello che è successo, quando invece la priorità è il bene di Susanna e… anche quello di Jungkook”.
Mi avvicino al ragazzo e mi siedo affianco a lui.
“Sembra stia dormendo vero?” sussurra, trattenendo le lacrime “Non ho potuto fare nulla per lei. È tutta colpa mia…”
“Jungkook… Non è colpa tua. Hai fatto tutto ciò che potevi…”
“Tutto ciò che potevo? NON HO FATTO NIENTE. QUANDO SONO ARRIVATO LÌ, DOPO NEMMENO DUE MINUTI MI AVEVANO CATTURATO! NON L'HO AIUTATA, NON HO FATTO NIENTE PER LEI!”
“Jungkook, non fartene una colpa. Io cosa dovrei dire secondo te? Ero in coma, dentro a una cazzo di bolla, vivendo in una fantasia che c'era da accaponarsi la pelle da quanto non mi piaceva. Inoltre si è sacrificata per me perché è una povera idiota. Jewong mi ha rapita e il suo compare mi ha colpito con non so che cosa. Quindi, tra me e te, quello che dovrebbe starci male e sentirsi una persona orribile sono io”.
Jungkook comincia a piangere e io lo abbraccio per dargli conforto.
“Si sveglierà, Jungkook, si sveglierà e tutto sarà come prima” gli dico, ma più che convincere lui, cerco di convincere me stessa. Ho paura che non si risvegli e questo non me lo perdonerei mai. Perché la colpa sarebbe mia e di Jewong. Per cui, se Susanna morirà o al suo risveglio le succedesse qualcosa, riterrei quella ragazza responsabile di tutto, insieme a Mark e Nelapsi. Non mi interessa se ha provato a salvarmi. La colpa sarebbe tutta sua.

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