Part 5: vuoto

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Il giorno successivo, dopo la mensa, corsi subito da papà, entrai in casa e vidi...  Niente, non c'era niente, tutto vuoto,  ma c'erano delle macchie di sangue sui muri, erano strisciate,  come se fosse per via dei proiettili, così gridai, cercando per tutta la casa.
Era tutto distrutto,  in subbuglio, le finestre rotte,  e c'era un venticello tiepido, che lo sentii proprio sulla faccia.
L'ultima stanza dove cercai era camera nostra (mia e di mio fratello) , ed arrivato alla porta, la aprii.
La scena che vidi,  mi quasi buttó a terra dall' orrore.
Davanti, un soldato nemico morto, con la faccia sfigurata da proiettili e più a destra... Papà.
Sul mio letto, in fin di vita, era proprio lui, che stava lì, a guardarmi,  a chiedermi aiuto con un fil di voce.
Li chiesi cosa era successo,  riusì a dirmi che ci hanno seguiti,  erano in due,  uno era scappato,  e io, preso dalla rabbia e dal panico, sparai alla gamba del nemico che stava scappando,  presi il coltello che avevo in tasca,  e mi buttai dalla finestra,  correndo verso lui approfittando che era a terra e lo pugnalai così tante volte, scatenando la mia rabbia,  che li feci la faccia una poltiglia, morendo naturalmente.
Ritornai subito da mio padre a provare a darli il più possibile soccorso, ma era tutto inutile, visto che non respirò più.
Si spense,  senza neanche darmi l'ultimo saluto, e piansi quel giorno, gridai, urlai,  non riuscii quasi più a respirare.
Poi mi calmai, standoli vicino,  sul mio letto, tenendoli la mano, ma stavolta vidi che ebbe qualcosa in mano, ma qualcosa di familiare...
Fu il nostro anello, e aprendolo, dentro c'era una nostra foto.
Lo ricordai,  perché mi venne in mente uno dei tanti giorni,  quando lo guardavo con ammirazione, era una cosa bellissima per me, e papà mi prese in braccio,  e mi disse:
-"Un giorno,  quest'anello sarà tuo,  dove all' interno ci sarà la tua storia"
E mi diede un bacio sulla fronte...
Non avrei mai pensato che quello sarebbe stato l' ultimo momento tranquillo insieme.
Così lo presi,  e con tutta la tristezza, seppellii mio padre in cortile,  dove seppellimmo il nostro cane, Spark.
Ritornai tardi alla base,  quindi di conseguenza ebbi un grande rimprovero, e la notte,  non riuscii a dormire al pensiero che avevo perso tutto.
Tutta la mia rabbia la sfogai sul nemico, che mi portò via tutto, volendo porre fine a quest'inferno, così mi spinsi a tal punto che venni colpito alla spalla.
Mi risvegliai in infermeria,  con l'infermiera che mi disse fu un miracolo se fui sopravvissuto, ma io pensai che fosse solo la sfiga, che continuava a perseguitarmi senza darmi tregua,  invece di farmi farla finita una volta per tutte...
Riuscii a passare sopra la questione dopo mesi di rabbia,  pianti,  lamenti e uccisioni.
17 giorni dopo il mio 19 ° compleanno,  la guerra finì, finalmente.
Il nemico si arrese,  e noi vincemmo, festeggiando per giorni.
Finito il tutto, incamminandomi verso un posto non preciso,  vidi una ragazza...

Sopra Le Nuvole Della TempestaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora