FALSI ALLARMISMI

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Ned era sempre stato convinto che Jon avesse troppo di suo padre per poter avere ereditato anche qualcosa da sua madre. Era calmo, maturo, diplomatico e riflessivo – tutto ciò che Rhaegar Targaryen aveva imparato a essere per estraniarsi dal suo folle padre incendiario – tanto quanto Lyanna era turbolenta, passionale e impulsiva.

Ned sapeva anche di non essere stato l’unico a pensarlo, considerando che adesso sui volti dei suoi due fratelli vide rispecchiato il suo stesso sconcerto. Ben era cinereo e Brandon era rimasto a bocca aperta ormai da diversi minuti, da quando il loro tranquillo, maturo e sempre controllato nipote aveva preso a rispondere alle grida della madre con urla ancora più forti. In effetti Nediniziava a sentirsi assordato da entrambi, chiedendosi quanti decibel avesse raggiunto quella discussione.

«Jon Stark, ti avverto: se non apri subito questa porta, la sfondo!»

«Fallo allora!»

Brandon scattò con prontezza per impedire alla sorella di buttarla giù sul serio.

«Lasciami!» strillò lei quando il fratello maggiore l’afferrò per la vita e la costrinse ad arretrare di qualche passo.

«Lya, tesoro, penso che dovreste calmarvi entrambi» azzardò Brandon.

«Io penso che dovreste abbassare la voce» intervenne seccamente Ned. «Santo cielo, Robert mi ha chiamato dalla centrale per avvertirmi che mia sorella stava per essere arrestata con l’accusa di disturbo della quiete pubblica!»

Lyanna lo fulminò con lo sguardo mentre dalla stanza diJon giungeva una risata sarcastica. Ned trovò difficile affrontare tanto la sua indocile sorella quanto quella versione caustica e furibonda del suo ubbidiente nipote. Fu lei a farlo indietreggiare, replicando come se stesse sputando veleno.

«Purtroppo per te io sono il lato sconclusionato della rispettabile famiglia Stark! Capisco che per affrontarmi tu abbia voluto l’appoggio di Bran e Ben.»

«Andiamo Lya, lo sai che non li ho avvertiti per questo» protestò Ned sulla difensiva. «Sono soltanto preoccupato.»

«Preoccupato! Hai sentito, Jon? Tuo zio è preoccupato per te, quindi esci da questa stanza e digli cosa hai combinato!»

Ned si scambiò una brevissima occhiata con i fratelli, trovandoli a disagio e inquieti quanto lo era lui. Non avevano mai visto Jon così fuori controllo – da sempre abituati a considerarlo alla stregua di un adulto; serioso bambino che teneva a freno gli eccessi della madre – e neppure una Lyanna tanto incollerita con il suo adorato figlio.

Ma, ed era questo ad agitarlo davvero, al di là della rabbia superficiale, Ned leggeva sul volto della sorella un miscuglio più profondo di dolore e sconvolgimento prossimo al panico.

Jon fece trasalire tutti sbattendo la porta contro la parete. Brandon e Ben gli andarono subito vicini, per quanto fosse evidente che non sapevano cosa aspettarsi, e lui fissò la madre con aria rabbiosa.

«Puoi dirglielo anche tu quello che è successo: il tuo errore ha fatto un errore» sibilò. Prima che Lyanna potesse dire niente, si voltò verso gli zii. «Ho messo incinta la mia fidanzata di sedici anni! Ho rovinato la vita di una ragazza così come mio padre aveva fatto a trent'anni suonati, già sposato e con due figli legittimi!»

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