L'EREDE DI VALYRIA (pt. 4)

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La sua vita era completamente cambiata da quando era giunta a Pentos. Non aveva mai avuto una routine prima, ora invece ogni giornata era uguale alla precedente. Si svegliava ogni mattina all'alba, e ogni volta si sorprendeva ritrovandosi in un letto morbido, sotto coperte calde. Per quanto non fosse neanche lontanamente simile a quello a cui era abituata nella sua piccola stanza a Valyria, dove, le rare volte in cui dormiva a casa, condivideva il letto con il fratellino, le dava comunque una strana sensazione di familiarità. Iniziava a lavorare presto, aiutando in cucina per la preparazione di colazioni così ricche di sapori e colori, che la prima volta che le aveva viste, aveva pensato che dovessero sfamare l'intero esercito della Fortezza Libera. Passava il resto della mattinata in quasi totale libertà, fino a quando non iniziavano i preparativi per il pranzo, ancora più abbondante e variegato delle colazioni. Solitamente non avevano bisogno di lei per le cene, il Magistro era quasi sempre impegnato in altro modo, quindi durante le calde notti estive era solita passeggiare per le vie trafficate della città. Tutto quel brulicare di vita la infastidiva, le ricordava troppo ciò che aveva perso. Però, se usciva leggermente dal quartiere più popolato, si ritrovava improvvisamente sola. Non c'era niente che le desse più piacere di quelle sere passate a osservare le stelle che luccicavano gialle nel cielo. La facevano tornare ai momenti più piacevoli della sua vita, quelli che era sicura di poter rivivere anche in questo nuovo mondo. Le notti stellate osservate dalla groppa di Dreamfire, quelle notti in cui ogni cosa sembrava possibile, ogni momento era allo stesso tempo unico e infinito, un cerchio senza fine, la ruota del tempo che, per un breve istante, si fermava, lasciando ogni cosa immobile, cullata solo battere ritmico e placido delle ali della dragonessa. Tornava a casa tardi, quando il palazzo di Illyrio era già addormentato. I momenti che aspettava con più ansia erano le notti. Da quando aveva visto il Uēpa nel tempio dei quattro fuochi, qualcosa era cambiato in lei. Non sapeva spiegarselo, e aveva impiegato un po' di tempo prima di rendersene conto, ma era come se il legame tra lei e Dreamfire si fosse intensificato. Ogni notte, sognava di volare in cieli inesplorati, di raggiungere le stelle, di bagnarsi nel Mare Stretto, di cacciare e sentire il sapore ferroso del sangue sulla lingua. La cosa strana, era che non erano gli stessi sogni che faceva da bambina, quando cavalcava il drago, ora era come se, durante il sonno, diventasse lei stessa un drago. Quando si svegliava, sentiva ancora il calore delle fiamme ardenti nel petto, che le davano forza e coraggio per tutta la giornata. Una sola cosa del suo soggiorno a Pentos non stava andando come previsto: non aveva ancora incontrato i fratelli che, a quanto pareva, erano discendenti dei signori di Valyria.

L'incontro ebbe luogo dopo quasi tre settimane da quando Gael aveva iniziato a lavorare per Illyrio. Loyse, una delle cameriere, si ammalò di febbre. Il Maestro disse che non era grave, però era meglio che, per la sicurezza di tutti, evitasse i contatti. La governante, ritrovatasi improvvisamente senza la cameriera, convocò tutte le sguattere che lavoravano in cucina.

-Bene ragazze! Per una di voi sarà una giornata fortunata. Come sapete, Loyse si è ammalata di febbre. Siamo tutte spiacenti per lei, ma non possiamo permettere che questo blocchi gli impegni continui ai quali dobbiamo adempiere in questa casa, non è vero? Sceglierò tra voi chi dovrà, per il momento, sostituirla-. Per un breve momento, che a Gael parve interminabile, i suoi occhi si spostarono su tutte le ragazze, cercando quella più adatta. -Tu! Qual'è il tuo nome?-

Impiegò qualche istante a capire che la governante si stesse rivolgendo proprio a lei. -Gael, signora. Sono qui da tre settimane.- rispose, tenendo gli occhi puntati su di lei.

-Bene, Gael- disse il suo nome con una lieve nota di disprezzo, che la ragazza non seppe spiegarsi. -Sono sicura che il Principe Viserys apprezzerà il fatto che non temi di guardare negli occhi gli altri quando parli, anche se ti consiglio prudenza. Il nostro drago ha un carattere... come dire, focoso.- Si lasciò sfuggire un sorrisetto beffardo, e Gael ebbe la netta sensazione che la sua promozione a cameriera fosse tutto tranne che un premio.

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