Napoli, quanto mi era mancata la mia amata città: il caos, il calore della gente e perché no anche il caffè. Sorrido a mio padre che agitava la mano per farsi vedere, lo raggiungo trascinando dietro il mio trolley
-Ciao papà- lo abbraccio e lui ricambia stringendomi forte
-Ciao bambina- prende il trolley dalle mie mani e usciamo dalla stazione dirigendoci verso l'auto. Nonostante li sentissi quasi tutti i giorni, mi erano mancati e prendemmo a parlare di tutto, o quasi, mentre tornavamo a casa.
-Allora, com'è stare a Roma?- chiede mia mamma poggiando il caffè sul tavolo e successivamente sedendosi a tavola
-È bello, e poi è diverso. Molto diverso da Napoli- le rispondo prendendo un sorso di caffè. Ero ancora indecisa se parlarle di Niccolò o meno, ma conoscendo mia mamma avrebbe sicuramente chiesto se avessi conosciuto qualcuno, mi chiede di Elena e di come stanno andando i nostri rispettivi lavori. Il cellulare vibra segnando l'arrivo di un messaggio e sorrisi vedendo che era da parte di Niccolò
"Sei arrivata?" sorrido ancora leggendo il messaggio e per come si preoccupasse per me Niccolò
"Sono arrivata, ho provato a chiamarti ma avevi il telefono spento" rispondo velocemente
"Hai ragione. Vedi di tornà presto che me manchi già" risponde subito Niccolò e io sorrido ancora di più
-Spero che almeno sia carino se ti fa sorridere così- dice mia mamma richiamando la mia attenzione
-Mamma!- la richiamo arrissendo imbarazzata
-Che c'è? Sono felice se mia figlia ha trovato qualcuno che la sopporti- risponde in sua difesa ridacchiando
-È un ragazzo meraviglioso mamma- le dico con lo sguardo perso e nella mia mente subito appare il viso di Niccolò.
Il giorno dopo mi svegliai di buon umore, finalmente il ritorno tanto atteso di mio fratello era arrivato e io non stavo più nella pelle. Aiutavo Rossella, la ragazza di mio fratello, a sistemare al meglio la sorpresa fatta da lei: palloncini a forma di cuore rossi e loro foto per ogni palloncino. Le raccontavo di Niccolò, di come mi facesse sentire e tutte le cose successe in questi mesi, e lei mi diceva di quanto fosse felice per me che avessi trovato un ragazzo che sappia apprezzarmi per come sono.
Ci ritroviamo come ad ogni partenza, e ogni ritorno nel viale di casa, la macchina bianca entra nel viale segno che era tornato, finalmente dopo sei mesi avrei potuto riabbracciare mio fratello. Non appena scende dalla macchina gli corro incontro come facevo sempre, mi prende in braccio e mi stringe forte me le lacrime mi scorrevano lungo le guance, lo stringevo forte che quasi stentavo a crederci che fosse tornato davvero
-La mia piccola sorellina- dice mettendomi a terra e scompigliandomi i capelli, salutò poi il resto della famiglia.
Era tempo che non passavamo un pranzo con la famiglia al completo, guardavo la mia famiglia soffermandomi su mia madre e mio padre sentendomi a tratti in colpa per averli lasciati anch'io, per essere andata anch'io via di casa per provare ad affermarmi nella vita. Mio fratello ci raccontava di tutto quello che gli era capitato quando era a bordo e dei pochi posti che è riuscito a visitare.
-Passiamo a te sorellina cara, come va a Roma? Qualche novità?- dice sorridendomi
-A Roma va tutto benissimo, ho un lavoro, vivo con la mia migliore amica e ho..trovato un ragazzo- rispondo parlando a raffica
-Un ragazzo? E chi è questo pazzo scellerato?- mi ha sempre presa in giro per il mio carattere, non sonoai stata una persona facile ho sempre avuto un carattere abbastanza chiuso e duro eppure Niccolò aveva un modo tutto suo per prendermi, sapeva farmi ragionare e sapeva convincermi quando non mi andava di fare qualcosa
-Si, bhe in realtà lui.. Lui è un cantante, anche famoso aggiungerei- ci fu silenzio da parte della mia famiglia
-Io l'ho visto, è davvero molto carino e poi la tratta davvero come una principessa- interrompe il silenzio mia cognata, la rigrazio mentalmente e spiegando poi come ci fossimo conosciuti e tutti gli avvenimenti che sono accaduti.
Mi faceva strano trovarmi nella mia vecchia stanza, con il letto cosparso di pupazzi e ripensavo a tutti i momenti belli e brutti passati su quel letto
"Ho parlato di te ai miei questa sera" scrivo un messaggio a Niccolò, non lo avevo sentito per tutto il giorno probabilmente per qualche suo impegno, a quest'ora dovrebbe essere ancora sveglio poiché sono le dieci di sera
"Non mi vogliono uccidere vero?" la sua risposta non tarda ad arrivare e subito segue un altro suo messaggio
"So giovane per morì" rido divertita ai suoi messaggi, le sue erano preoccupazioni inutili anche perché soprattutto mio padre e mio fratello non sono mai stati gelosi ossessivi di me, al contrario hanno sempre sperato che trovassi un bravo ragazzo che mi amasse per come sono e io ero felice che Niccolò era proprio quel tipo di ragazzo
"Puoi stare tranquillo, non morirai"
Passano all'incirca dieci minuti e Niccolò non mi risponde, inizio a pensare subito che qualcosa non va anche per il fatto che non si facesse sentire come speravo
"Qualcosa non va?" gli invio un altro messaggio
"Scusa è che sono con i ragazzi, non ho controllato spesso il cellulare" mi risponde dopo svariati minuti, e un po' ci rimango male per quella risposta
"Ti lascio in buona compagnia allora, buona notte" gli rispondo poi non volendo essere d'intralcio alla sua serata, per quanto mi facesse piacere che passasse del tempo con i suoi amici stranamente sentivo che davvero c'era qualcosa che non andava. Le sue risposte non erano le solite, strano a dirsi di come si può dire questo attraverso dei stupidi messaggi ma il mio sesto senso mi suggeriva questo. Mi metto a letto prendendo a parlare con Elena, che per tutto il giorno non ha fatto altro che ripetermi di quanto le mancassi e di come si sentisse sola in mia assenza, decisi di chiamarla per passare la serata in compagnia della mia migliore amica
-Quand'è che torni?- dice rispondendo subito al primo squillo
-Ciao anche a te, tornerò sabato comunque- rispondo poi alla sua domanda
-Che strazio, mi sento terribilmente sola- rido divertita alla sua affermazione - sono uscita con Marco questa sera- dice poi
-Aspetta che?- mi metto a sedere -quindi Marco non è assieme a Niccolò e gli altri?-
-No, mi ha accompagnato poco fa e mi ha detto che sarebbe andato a dormire- la sua voce era dubbiosa verso la mia domanda con voce non proprio calma, capendo che probabilmente Niccolò mi avesse mentito
-Niccolò mi ha detto che era con lui e gli altri- le dico poi avendo quasi la certezza di questo - ho come la sensazione che non sia affatto così- aggiungo
-Perché? Qualcosa non va?- sentivo il suo tono preoccupato e sentivo che a me stesse per venire un attacco di panico
-Temo proprio di si.-
Spazio autrice:
Perdonatemi se aggiorno a quest'ora, ma ho avuto delle cose da fare oggi. Diciamo che questo capitolo non è dei migliori, l'ho riletto e corretto più e più volte cercando di modificare alcune parti ma questo è quello che è uscito fuori spero vi piaccia comunque, al prossimo capitolo baci,Anna
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Cercami dove il mare finisce-ULTIMO
Fanfiction-È la strada più assurda quella senza di te- dice avvicinandosi cautamente -Perché mi hai lasciata allora?- Questa storia è tutto frutto della mia immaginazione, nulla è reale. Questa è la storia di due ragazzi che si sono inconcontrati per caso e c...