Chapter Four

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Al mattino sì svolsero le lezione normali, alcune erano anche carine. Me la cavavo bene soprattutto in [m/p]. (materia preferita).

Ora stavano facendo inglese. Presi dalla borsa a tracolla un foglio bianco. Mi guardai attorno, cercando un soggetto o un oggetto da abbozzare. I miei occhi sì posarono su Ochaco. Era seduta in parte alla finestra e guardava qualcosa a me ignoto. Modello perfetto. Afferrai la matita e la feci scorrere sul foglio, gettandole ogni tanto occhiate per poter completare il disegno al meglio.

"Bakugou." Disse il sensei. Pensando stesse chiamando mio fratello continuai il mio disegno e ignorai il richiamo. "Bakugou!" Ripetè Present Mic. Alzai lo sguardo verso di lui. Sì stava avvicinando al mio banco.
Cavoloooo, no dai non posso fare una figura di questo tipo... anche se in realtà non mi dovevo vergognare, stavo disegnando un'amica, non era nulla di strano, eppure mi sentivo come se stessi facendo qualcosa di sbagliato.
Cercai invano di nasconderlo come meglio potevo con le braccia. Sì avvicinò ulteriormente e lo afferró. Lo scrutó per qualche secondo. Mi guardó sorridendo. "La prossima volta non nella mia ora, fallo nell'ora di Aizawa o che so io." Annuì ridacchiando. Mi ridiede il foglio e tornó alla cattedra guardando Uraraka con un sorrisetto. Sospirai sollevata. Tutti mi fissavano tipo "faccelo vedere." In fretta e furia lo accartocciai e lo misi in bocca.  Con la delusione di tutti tornai a seguire la lezione.

Al suono della campanella che segnava la pausa pranzo tirai un sospiro posando la biro sul banco. Delle mani sì poggiarono sul mio banco, davanti a me. Un ragazzo sufficientemente alto e dai capelli divisi da una parte rossa e una bianca sì stanziava davanti a me. "Ciao, io sono Shoto Todoroki." Mi porse la mano. La stinsi con vigore. "Ciao Todoroki! Io sono [t/n] Bakugou, mi dovevi chiedere qualcosa?" Mi fissò negli occhi. Notai solo adesso l'eterocromia (anche se lui di etero ha ben poco.) "Mi sembri l'unica non del tutto fuori di testa, ti va di mangiare con me in mensa?" Mi Guardai attorno, sullo stipite della porta c'erano Eijiro, Katsuki e Uraraka che mi aspettavano. "Emh, se ti va bene io sono anche con loro." Dissi indicandoli con un cenno del capo. Ci pensó qualche secondo. "Okay.", mi avvicinai agli altri con lui al mio fianco "mangia con noi." Dissi sorridendo. Katsuki sì lamentó ma alla fine smise di commentare e accettó il nuovo membro del team.

"Hey Todoroki."
"Sì?"
"Comunque i tuoi occhi sono davvero belli." Le sue goti sì imperlarono di un leggero rosso. "Ti ringrazio."  Disse con tono formale. Mi sentivo a disagio in tutta questa formalità... "Non fare complimenti al bastardo diviso a metà, cogliona!" Disse Katsuki, Kirishima continuava a sorridere al mio fianco. Uraraka sembrava persa nei suoi pensieri e guardava tra le vetrate. Sentendo la conversazione tra me e Todoroki sì giró e ci guardò per qualche secondo storcendo il naso, tornando poi a fissare fuori fino all'arrivo in mensa. Non mi sembrava affatto da lei...

Ero seduta in parte a Uraraka e Kirishima, Mio fratello e Shoto erano posti davanti. "Allora
[t/n], cosa hai disegnato oggi in classe di così tanto segreto?" Chiese Eijiro, inconsciamente mi voltai verso Uraraka, che ascoltava attentamente, incuriosita. "Oh emh... Ochachdjsj..." sussurrai. "Huh? Più forte." Tossì.
"ho detto...Ochaco..." Katsuki sospiró, sollevato da non so cosa, Shoto ascoltava indifferente. Kirishima sembrava avere un sorriso che di solito mi donava Kaminari. Uraraka sì era aperta in gioioso sorriso. "Davvero?" Chiese quasi incredula, mantenendo il sorriso. "Certo! Perché no?"

Al suono della campanella finale tutto ci incamminammo verso l'uscita. Mi cambiai le scarpe e mi avvicinai a Katsuki. "Hey, dici tu alla mamma che oggi vado a studiare da Ochaco? E avverti pure Eijiro che non faccio la strada assieme a voi?" Sbuffó. "Tsk, ok. Torni per cena?"
"Non lo stesso so, al massimo ti avverto."
"Okay, a dopo." Mente sì allontanava gli urlai. "A DOPO FRATELLINO!" Nel frattempo Kirishima gli sì era affiancato. "CIAO EIJIROOOO!" Sì sbracciò per salutarmi. Katsuki da lontano mi fece il medio. "SONO PIÙ GRANDE DI TE, FOTTITI! E POI CHIAMA KIRISHIMA PER COGNOME, NON SIETE ANCORA COSÌ INTIMI!" scossi la testa divertita, aspettando Uraraka.

Qualcosa mi toccó la spalla, facendomi sobbalzare. "Oh, sei tu!" Era la mora, Sorrisi. "Eccomi! Andiamo?" Annuì.
Nel tragitto parlammo del più e del meno.
Tra risate e scherzi arrivammo a casa sua in quelli che a me erano sembrati pochi secondi. Nel mente il mio cuore a ogni sua frase aumentava il ritmo.

Ci aprì una donna sulla quarantina, capelli lunghi fino alle spalle e occhi nocciola. Qualche ruga a contornarle il viso. era uguale a Uraraka. Mi sorrise calorosamente. "Ciao ragazze. Tu devi essere [t/n]! Ochaco ci ha parlato di te! Entra pure..." ci fece spazio sulla porta. "Grazie mille signora Uraraka!" Davvero Ochaco aveva parlato di me? Entrai e tolsi le scarpe "dove le posso poggiare?" La signora mi indicó un angolo vicino alla porta. Tolsi le scarpe depositandole dove mi era stato indicato, tornai vicino alla ragazza. "Andiamo nella mia stanza?" Sentì un tuffo al cuore. Fai finta di niente [t/n]. "Certo." Salimmo al piano superiore.

La sua stanza era sui toni del verde. Carina nonostante la semplicità.
"Da cosa vogliamo partire?" Mi chiese sedendosi per terra. "[m/p]?" Sì portó una mano dietro la nuca, ridacchiando imbarazzata. "Che succede?" Credendo di aver detto qualcosa di sbagliato. "Eheh no è che, diciamo, che in [m/p] non me la cavo per niente..." le sorrisi. "NNon ti preoccupare, io sono brava! Ti aiuto io, se vuoi."
"Grazie mille [t/n]-Chan!" E mi abbracciò, ricambiai chiudendo gli occhi e inalando il suo buon odore di fiori appena colti. La cassa toracica faceva male, che fastidio. Che diamine mi prende? Pensai fosse un dolore muscolare, tralasciai.

Dopo soli 5 minuti di silenzio in cui cercavamo di svolgere gli esercizi sentì Ochaco sbuffare. "No basta, non capisco niente!" Disse scoraggiata. "Dai, prova a concentrarti!" Mi guardó sconsolata. "Puoi cercare di capire dove sbaglio?" Annuì avvicinandomi a lei da dietro, provai a controllare cosa sbagliasse, ma in quel momento la concentrazione era su altro,stavo pensando alla posizione in cui eravamo e alla soggezione che mi metteva. Deglutì. Una cioccia di capelli [c/c] scivoló dal retro delle orecchie finendo nel mio campo visivo, davanti ai miei occhi, Ostruendomi la vista. Non proferì parola, girandosi nella mia direzione Facendo combaciare i nostri occhi. Lentamente avvicinò la mano alla ciocca.
L'afferró tra l'indice e il pollice per poi portarmela dietro all'orecchio. Una vampata di calore mi coloró il viso. Se non avessi avuto la cassa toracica probabilmente il cuore sarebbe uscito fuori. Dischiusi leggermente le labbra fissandola con occhi sbarrati.
Passarono 2 secondi e un dolce sorriso sbocciò sulle mie labbra, oscurando imbarazzo e sgomento. il suo gesto mi era sembrato estremamente dolce.
Tornai a guardare il libro, le sue goti già rosee erano diventate bordeaux. "A-allora, hai capito?" Non rispose. "Ochaco?" Niente. "Ochaco-Chan!" Sobbalzó "Hu-huh? Sì, grazie mille [t/n]-chan."

URARAKA POV

Sì avvicinò alle mie spalle, sentivo il caldo respiro irregolare sulla pelle del collo, mi fece venire la pelle d'oca, mentre il cuore sbaragliava da questa mattina. Una sua ciocca le ricadde sugli occhi, sfiorandomi la guancia, solleticandomela. Il mio corpo sì mosse da solo e con le guance calde quanto un forno le scostai la ciocca, posizionandola dietro l'orecchio. Le sue labbra sì aprirono leggermente mentre gli occhi erano spalancati e immobili nei miei. Pensavo di averla imbarazzata con il mio gesto subitaneo ma poi sorrise. Uno di quei sorrisi che la notte ti immagini ti faccia il tuo principe azzurro, il mio principe era una principessa?

Angolo raviolo:
Perché raviolo? Non ne ho idea.
Cooooomunque, se tutto va bene posteró una volta al giorno sempre verso sera, credo
Volete che la reader sia completamente lella o che abbia un lato bisessuale?
Vabbè, concludo questo angolo reader che sinceramente non so come scrivere. Sciauuu🌈

Lo so, perché ti amo // Uraraka x ReaderDove le storie prendono vita. Scoprilo ora