A testa bassa tornai a casa, stringendo i libri in grembo.
Ormai sì erano fatte le 18:00 e il sole lentamente stava lasciando spazio al crepuscolo. Avevo ancora la fastidiosa divisa che non vedevo l'ora di togliere appena fossi arrivata a casa.Ormai
sempre più vicina a casa, intravidi una chioma famigliare in un ristorante dove il piatto principale era la Soba, venivo spesso a mangiarci con Katsuki quando la mamma non era a casa per pranzo. Decisi quindi di cambiare traiettoria e da sinistra andare a destra.
Avvicinandomi sempre di più al locale il contorno della persona sì faceva meno frastagliato e più nitido, ora non c'è dubbio, era proprio Todoroki.Entrai nel locale ma lui non mi notó nonostante il campanellino. Mi sedetti sulla sedia di fianco alla sua. "Ciao Todoroki..."
come ripreso dai suoi pensieri sì giró di scatto verso di me. "Oh, sei tu Bakugou..." alzai un sopracciglio. "Aspettavi altre persone?"
"No, è solo che non mi aspettavo di trovarti qui, tutto qui."
Disse alzando le spalle. "Beh sai, io abito tipo a 20 metri da qui." Sorrisi divertita. "Buono a sapersi. Qui fanno la Soba migliore della città." Guardai sul bancone. "Vedo che ti piace proprio..." dissi notando le 3 ciotole vuote. "Hai impegni ora?" Scossi la testa. "No, perché?"
"Siediti, ti offro la cena." Che dovevo dire? Mi sembrava un modo per stringere amicizia. "Oh davvero, rimango, ma non c'è bisogno tu me la offra..." mi imbarazzava leggermente farmi offrire la cena da qualcuno. "Non farti pregare su..." portai una mano alla nuca. "O-ok, ma la prossima volta pago io..." scosse la testa. "Non sarebbe galante."
Sì vede che è cresciuto in una famiglia ricca. "M-ma non ti preoccupare... per fortuna il 1800 è finito da un po'..." giurai di aver visto l'ombra di un sorriso. "Comunque, avviso i miei che oggi non torno per cena e sono da te." Annuì.
Dalla rubrica selezionai il numero di mia mamma, che non rispose. Così provai con quello di Katsuki.
"Oi, che vuoi?"
"Ciao anche a te! Sì sto bene, grazie per avermelo chiesto!"
"Tsk, che vuoi? Ho dovuto mettere in pausa COD."
"Niente, non torno per cena."
"Dove sei? C'è rumore."
"A farmi i fatti miei..." ero chiaramente irritata.
"Parla, se poi ti rapiscono so da che parte iniziare a cercarti." Anche se la frase di per sè poteva sembrare una cosa cattiva, sapevo che dimostrava il suo affetto.
"Ah beh, come sei ottimista... comunque, sono nel ristorante vicino casa."
"Huh? Con chi?"
"Quando hai finito l'interrogatorio fammi un fischio, ciao."
"FERMA! Così se ti rapiscono so chi sarà il primo alla quale spaccheró le ossa." Mi sì scaldò il cuore, era proprio Tsunderello.
"Sono con Todoroki, posso andare?"
"CON IL BASTARDO MEZZOSANGUE?! STAI CENANDO SOLA CON UN MASCHIO?! NON CHIAMARLO PER NOME! GLI ADOLESCENTI SÌ FANNO STRANE IDEE E TI SALTANO ADDOSSO."
"Ciao Katsuki..."Parlammo per un po' mentre mangiavamo, era davvero simpatico, anche se non un grande chiacchierone. Dopo aver finito di mangiare chiacchierammo per ancora una ventina di minuti. "Mi sa che io ora devo proprio andare... è stato bello, ti ringrazio." Sorrisi dolcemente. "Sì, anche io mi sono divertito. Allora ci vediamo a scuola, buonaserata..."
con un cenno della mano uscì definitivamente e mi avviai verso casa.Entrai. "Mamma sono a casaaaa!" Era seduta sul divano e in parte a lei c'era papà. "Ciao cara." "Dove è Katsuki?" Chiesi non sentendo urla. "Mh? In camera sua." Annuì e salì.
Andai nel bagno per farmi una doccia per far sciogliere un po' lo stress. Con un movimento deciso spinsi la maniglia, la scena che mi sì paró davanti non era delle migliori. Mio fratello appena uscito dalla doccia con il sedere al vento. "CHE SCHIFOOOOOOO" urlai uscendo dalla porta. "CRETINA, BUSSA!" Prendere nota, bussare prima di entrare in un bagno.
Erano le 2:00 e ancora il sonno non arrivava, continuavo a pensare a come me ne ero andata dalla casa di Uraraka, dopo averle spiegato [m/p] me ne sono corsa via, con la scusa del "Il mio Katsuki sta male, lo devo portare dal veterinario."
Ah no aspe, avevo detto gatto, non Katsuki. Vabbè stessa cosa.
Non so perché me ne fossi andata, mi sentivo in soggezione a stare con lei, anche se quella sensazione era gradevole in un certo senso.In ogni caso, il sonno non veniva. Quindi cosa pensai? Andiamo da Kirishima.
Alla svelta mi intrufolai nella stanza di mio fratello e gli rubai una delle sue felpe, stava russando pesantemente con le braccia e le gambe fuori dal letto.Solo con una felpa e i calzini scesi le scale per andare a casa di Eijiro. Non faceva nemmeno troppo freddo, aprile era arrivato e con essi anche la primavera.
Giunta sotto casa sua pensai di suonare il citofono. Pessima idea, i suoi magari dormivano. Benissimo, allora entrerò dalla sua finestra. Entrai nel capanno accostato a casa sua e presi una scala, anche se probabilmente non superava i 3 metri di altezza.Con quella scala riuscì a salire fino al cornicione. Da lì cautamente e cercando di arrivare fino a domani mattina con la spina dorsale integra (Dico fino a domani mattina perché nel pomeriggio Katsuki mi avrebbe ucciso) mi avvicinai alla finestra di camera sua.
Ero lì, appesa alla sua finestra e con le mutande al vento. Di bene in meglio proprio.
Bussai al vetro, nulla. Poggiai gli occhi, c'era solo una fioca luce a illuminare il tutto. Riuscì a vedere la sagoma di Kirishima davanti al pc portatile e le cuffie alle orecchie, proprio davanti a me. La scrivania era posta davanti alla finestra alla quale mi sorreggevo, praticamente lo stavo guardando in volto e a lui bastava alzare di pochi centimetri il viso per farlo. Io vedevo solo il retro del pc, aveva una strana espressione in volto, ma comunque la luce era poca e non vedevo completamente bene.Bussai di nuovo, molto più forte di prima. Alzò di scatto il viso sobbalzando e scattando in piedi, ho visto cose che voi umani non potete nemmeno immaginare, Mentre per poco non cadevo all'indietro.
Sì tiró su i pantaloni e mutande e venne ad aprirmi. "Ma che ci fai qui?" Chiese sottovoce e aiutandomi a entrare. Appena mi toccò la spalla sobbalzai. "Non toccarmi la spalla con quella mano! Prima lavatela. Cazzo che schifo Eijiro..." Sbuffó. "È una cosa normale... mica mi vado ad immaginare che alle due di notte la mia migliore amica per ragioni a me ignote venga a bussare alla finestra di camera mia!" M-migliore amica...? Assunsi un espressione da ebete mentre lui usciva dalla stanza, probabilmente per lavarsi le mani. Io rimanevo lì, con un espressione da ebete a sorridere, insomma, non avevo mai avuto un migliore amico... intanto dalle cuffiette attaccate al portatile fuoriuscivano rumori ambigui, che, dato l'alto volume giunsero alle mie orecchie, ma poco importava, ora avevo un migliore amico!Continuavo a guardare la porta sorridente quando lui tornò. Guardò imbarazzato il portatile grattandosi una guancia, poi me. "Ti sei sconvolta così tanto?" Mi risvegliai e lo guardai divertita. "Nahh, con Katsuki sono abituata a scene di questo genere..." sì avvicinò al computer e lo chiuse. "Allora, come mai sei qui?" Non sembrava infastidito. "Avevo bisogno di supporto morale, a chi potevo chiederlo se non al mio migliore amico?" Uno sguardo dolce gli sì adornó. "Awww, fatti abbracciare!" Mi strapazzó per bene poi mi fece sedere sul suo letto.
"Allora?" Chiese prendendomi le mani.
"È che, credo di essere malata..."
"In che senso? Spiegati meglio!" Sembrava preoccupato. "Non lo so, a volte sento il cuore che preme, come un nodo che cerca di sciogliersi. Il fiato va a mancare e le parole sì smorzano con essi. Sento i brividi alla schiena e nella pancia sento una sensazione opprimente..." mi guardò dolcemente. "E questo quando?" Mi guardai le mani con le quali giocavo con il bordo delle felpa. "Quando... vedo una persona..."
"Ti direi di correre in ospedale, ma tu sei soltanto innamorata..." alzai di botto lo sguardo. "I-innamorata?" Ero innamorata? Questo rispondeva a molti quesiti.
"Esatto, posso sapere chi è il fortunato o..." mi guardó negli occhi più intensamente. "fortunata?" Di colpo arrossì e distolsi lo sguardo, farfugliando parole incomprensibili pure a me. Lo sentì ridacchiare. "Oh andiamo [t/n], pensi non me ne sia accorto? Sei l'unica ragazza che non guarda Todoroki con la bava alla bocca... e comunque non c'è niente di male, lo sai no?" Mi morsicai il labbro. "Il problema è che... nemmeno io sapevo di esserlo..." mi dovevo fare delle domande effettivamente... una lacrima solitaria mi solcò il viso, lui l'asciugó repentinamente. "Hey hey hey, (Bokuto inception) non piangere. Non è nulla di così brutto, anzi, non lo è per nulla..." tirai su con il naso. "I miei come la prendereranno? E... Katsuki? E se mi ripudiasse come sorella? E se... e se fosse etero?! No Eijiro, non riuscirò a reprimere i miei sentimenti!" Dissi aggrappandomi alla sua maglia portandomi una mano alla fronte in modo teatrale e assumendo una faccia disperata. Mi afferró per le spalle. "[t/n], calmati. Vedrò di fare le mie ricerche..." Annuì, stavo provando troppe emozioni. Mi tolsi la felpa, solo ora notò che ero in mutande e arrosì. "M-ma che sei venuta qui in mutande?" Mi stiracchiai stendendomi sul letto. "Già, e ci rimarrò anche..." dissi chiudendo gli occhi e facendomi spazio nel mondo onirico.
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Lo so, perché ti amo // Uraraka x Reader
Fanfic[T/N] Bakugou è tutto fuorché uguale al fratello, e da un po' dentro di lei si sta insinuando una strana sensazione, questo, dopo aver conosciuto una ragazza. // Tutto, tutto ciò che so Lo so perché ti amo. Girl x Girl 🚫 Lemon e Smut 💥